Nulojix

    Ultimo aggiornamento: 18/10/2023

    Cos'è Nulojix?

    Nulojix è un farmaco a base del principio attivo Belatacept, appartenente alla categoria degli Immunosoppressori e nello specifico Immunosoppressori ad azione selettiva. E' commercializzato in Italia dall'azienda Bristol-Myers Squibb S.r.l..

    Nulojix può essere prescritto con Ricetta OSP - medicinali soggetti a prescrizione medica limitativa, utilizzabili esclusivamente in ambiente ospedaliero o in struttura ad esso assimilabile.


    Confezioni

    Nulojix 25 mg/ml polvere per concentrato per soluz. ev 1 fl.+ sir 250 mg
    Nulojix 250 mg/ml polvere per concentrato per soluz. ev 2 fl.+ 2 sir 250 mg

    Informazioni commerciali sulla prescrizione

    Titolare: Bristol-Myers Squibb Pharma EEIG
    Concessionario: Bristol-Myers Squibb S.r.l.
    Ricetta: OSP - medicinali soggetti a prescrizione medica limitativa, utilizzabili esclusivamente in ambiente ospedaliero o in struttura ad esso assimilabile
    Classe: C
    Principio attivo: Belatacept
    Gruppo terapeutico: Immunosoppressori
    ATC: L04AA28 - Belatacept
    Forma farmaceutica: Polvere


    Se sei un professionista, potrai trovare le schede tecniche complete e molto altro nell'area riservata di Codifa.it

    Indicazioni

    Perché si usa Nulojix? A cosa serve?
    NULOJIX, in combinazione con corticosteroidi e acido micofenolico (MPA), è indicato per la profilassi del rigetto del trapianto negli adulti riceventi trapianto renale (vedere paragrafo 5.1 per i dati sulla funzione renale). Si raccomanda di aggiungere a questo regime a base di Belatacept un antagonista del recettore dell'interleuchina (IL)-2 per la terapia d'induzione.

    Posologia

    Come usare Nulojix: Posologia
    Il trattamento deve essere prescritto e supervisionato da un medico specialista con esperienza nella gestione della terapia immunosoppressiva e dei pazienti con trapianto renale.
    Belatacept non è stato studiato in pazienti con livello di Reattività contro Pannello Linfocitario (PRA) > 30% (che spesso richiedono maggiore immunosopressione). A causa del rischio di un alto carico totale di immunosoppressione, in questi pazienti belatacept deve essere usato solo dopo aver considerato una terapia alternativa (vedere paragrafo 4.4).
    Posologia
    Adulti
    La dose raccomandata si basa sul peso corporeo del paziente (kg). La dose e la frequenza del trattamento sono riportate di seguito.
     

    Tabella 1:

     
    Dose di belatacept per i riceventi di trapianto renale
    Dose per la Fase Iniziale
    Dose
    Giorno del trapianto, prima dell'impianto (Giorno 1)
    10 mg/kg
    Giorno 5, Giorno 14 e Giorno 28
    10 mg/kg
    Fine della Settimana 8 e della Settimana 12 dopo il trapianto
    10 mg/kg
    Dose per la Fase di Mantenimento
    Dose
    Ogni 4 settimane (± 3 giorni), iniziando alla fine della settimana 16 dopo il trapianto.
    5 mg/kg

     

    Per maggiori dettagli sul calcolo della dose, vedere paragrafo 6.6.
    I pazienti non richiedono pre-medicazione prima della somministrazione di belatacept.
    Negli studi clinici sono state riportate con la somministrazione di belatacept reazioni infusione-correlate. Non ci sono state segnalazioni di anafilassi con belatacept. Se si verificasse una grave reazione allergica o anafilattica, la terapia con belatacept deve essere interrotta immediatamente e deve essere iniziata una terapia appropriata (vedere paragrafo 4.4).
    Il monitoraggio terapeutico di belatacept non è richiesto.
    Durante gli studi clinici, non ci sono state modifiche della dose di belatacept a seguito di modifiche del peso corporeo inferiori al 10%.
    Pazienti anziani
    Non è necessario alcun aggiustamento della dose (vedere paragrafi 5.1 e 5.2).
    Insufficienza renale
    Non è raccomandato alcun aggiustamento della dose in pazienti con insufficienza renale o sottoposti a dialisi (vedere paragrafo 5.2).
    Insufficienza epatica
    Nei protocolli sul trapianto renale non sono stati studiati pazienti con insufficienza epatica, perciò non può essere raccomandata una modifica della dose di belatacept nell'insufficienza epatica.
    Popolazione pediatrica
    La sicurezza e l'efficacia di belatacept nei bambini e negli adolescenti da 0 a 18 anni di età non sono state ancora stabilite. Non ci sono dati disponibili.
    Modo di somministrazione
    NULOJIX è per solo uso endovenoso.
    La soluzione ricostituita deve essere somministrata come infusione endovenosa ad una velocità relativamente costante in 30 minuti. L'infusione della prima dose deve essere effettuata nell'immediato periodo preoperatorio o durante l'intervento, ma prima del completamento delle anastomosi vascolari del trapianto.
    Per le istruzioni sulla ricostituzione e diluizione del medicinale prima della somministrazione, vedere paragrafo 6.6.

     


    Controindicazioni

    Quando non dev'essere usato Nulojix
    I riceventi di trapianto che sono sieronegativi per il virus di Epstein-Barr (EBV) o il cui sierostato sia sconosciuto.
    Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti (vedere paragrafo 4.4).

    Avvertenze speciali e precauzioni di impiego

    Cosa serve sapere prima di prendere Nulojix
    Disordini linfoproliferativi post-trapianto (PTLD)
    Negli studi di Fase 2 e 3 (3 studi), l'incidenza di PTLD è stata più elevata nei pazienti trattati con Belatacept che nei pazienti trattati con ciclosporina (vedere paragrafo 4.8). I riceventi di trapianto trattati con belatacept che sono sieronegativi per l'EBV presentano un rischio aumentato di PTLD rispetto a quelli positivi per l'EBV (vedere paragrafo 4.8). La sierologia dell'EBV deve assere accertata prima di iniziare la somministrazione di belatacept. I riceventi di trapianto che sono sieronegativi o il cui sierostato sia sconosciuto non devono ricevere belatacept (vedere paragrafo 4.3).
    In aggiunta alla sieronegatività per l'EBV, altri fattori di rischio noti per i PTLD includono infezioni da citomegalovirus (CMV) e terapia di deplezione delle cellule T, che era più comunemente usata per trattare il rigetto acuto nei pazienti riceventi belatacept negli studi clinici di fase 3 (vedere paragrafo 5.1).
    I PTLD nei pazienti trattati con belatacept si sono presentate molto di frequente a carico del sistema nervoso centrale (SNC). I medici devono tenere in considerazione i PTLD nella diagnosi differenziale in pazienti con segni o sintomi neurologici, cognitivi o comportamentali nuovi o ingravescenti.
    Infezioni
    L'utilizzo di immunosoppressori, incluso belatacept, può aumentare la suscettibilità alle infezioni, incluse infezioni fatali, infezioni opportunistiche, tubercolosi, ed herpes (vedere di seguito le avvertenze sulla leucoencefalopatia multifocale progressiva (PML) ed anche il paragrafo 4.8).
    La profilassi per il CMV è raccomandata per almeno 3 mesi dopo il trapianto, in particolare per i pazienti ad aumentato rischio di infezioni da CMV. La profilassi per la polmonite pneumocistica è raccomandata per almeno 6 mesi dopo il trapianto.
    Negli studi clinici la tubercolosi era più frequentemente osservata nei pazienti che ricevevano belatacept che in quelli che ricevevano ciclosporina (vedere paragrafo 4.8). La maggioranza dei casi di tubercolosi si è verificata in pazienti che attualmente risiedono o hanno precedentemente vissuto in paesi con un'alta prevalenza di casi di tubercolosi. I pazienti devono essere valutati per la tubercolosi e sottoposti a test per infezioni latenti prima di iniziare belatacept. Prima dell'utilizzo di belatacept deve essere istituito un trattamento adeguato delle infezioni latenti da tubercolosi.
    Leucoencefalopatia multifocale progressiva
    La PML è una rara, infezione opportunistica del SNC, spesso con rapida progressione e fatale, causata dal virus JC. Negli studi clinici con belatacept, 2 casi di PML sono stati riportati in pazienti che hanno ricevuto belatacept a dosi più elevate del regime raccomandato. Negli studi di belatacept nel trapianto renale, un caso di PML è stato riportato in un paziente che aveva ricevuto come trattamento concomitante un antagonista del recettore dell'IL-2, micofenolato mofetil e corticosteroidi. Negli studi nel trapianto di fegato, il paziente riceveva MMF e corticosteroidi come trattamento concomitante. Poiché un aumentato rischio di PML e di altre infezioni è stato associato ad elevati livelli di immunosoppressione complessiva, le dosi raccomandate di belatacept e degli immunosoppressori concomitanti, inclusi MMF o MPA, non devono essere superate (vedere paragrafo 4.5).
    La diagnosi ed il trattamento precoce potrebbero mitigare l'impatto della PML. I medici devono tenere in considerazione la PML nella diagnosi differenziale in pazienti con segni o sintomi neurologici, cognitivi o comportamentali nuovi o ingravescenti.
    La PML è solitamente diagnosticata mediante imaging cerebrale, incluse la risonanza magnetica (RMI) o la tomografia computerizzata (TC), e mediante la ricerca nel fluido cerebrospinale (CSF) del virus a DNA JC mediante la reazione a catena della polimerasi (PCR). Quando il sospetto clinico per la PML è elevato, la biopsia cerebrale deve essere tenuta in considerazione nei soggetti se la diagnosi di PML non può essere stabilita mediante CSF PCR e neuroimaging. Si raccomanda la consultazione con un neurologo per qualsiasi caso sospetto o confermato di PML.
    Se è diagnosticata la PML, si raccomanda una riduzione o un'interruzione dell'immunosoppressione tenendo in considerazione il rischio per il trapianto. La plasmaferesi potrebbe accelerare la rimozione di belatacept.
    Tumori maligni
    In aggiunta ai PTLD, i pazienti che ricevono un regime immunosuppressivo, incluso belatacept, hanno un rischio aumentato per i tumori maligni, inclusi i tumori della pelle (vedere paragrafo 4.8). L'esposizione alla luce solare ed alla luce ultravioletta (UV) deve essere limitata indossando un abbigliamento protettivo ed utilizzando una crema solare con un elevato fattore di protezione.
    Trombosi dell'organo trapiantato
    Un aumento dell'incidenza di trombosi nell'organo trapiantato è stata osservata nel periodo post­trapianto in riceventi di allotrapianto da donatore con criteri estesi (vedere paragrafo 4.8).
    Trapianto di fegato
    La sicurezza e l'efficacia di belatacept non sono state stabilite in pazienti con trapianto di fegato, e perciò tale uso non è raccomandato. In un singolo studio clinico di Fase 2 in pazienti con trapianto di fegato de novo, un aumento del numero di decessi è stato osservato in 2 di 3 regimi di belatacept studiati. Questi regimi di dose di belatacept differivano da quelli studiati nei riceventi di trapianto renale (vedere paragrafo 5.1).
    Uso concomitante con altri agenti immunosoppressori
    Poiché il carico totale dell'immunosoppressione è un fattore di rischio per i tumori maligni e per le infezioni opportunistiche, devono essere evitati dosaggi più elevati di quelli raccomandati dei farmaci immunosoppressori concomitanti. Le terapie di deplezione dei linfociti per il trattamento del rigetto acuto devono essere usate con cautela. Pazienti con alti livelli di PRA spesso richiedono un incremento dell'immunosopressione. Belatacept non è stato studiato in pazienti con livelli di PRA > 30% (vedere paragrafo 4.2).
    Negli studi clinici Belatacept è stato somministrato con i seguenti agenti immunosoppressori: basiliximab, un MPA e corticosteroidi.
    Per i pazienti che potrebbero essere trasferiti da belatacept ad un altro immunosoppressore, i medici devono tenere in considerazione l'emivita di belatacept di 8-10 giorni per evitare potenziali iper- o ipo-immunosoppressione a seguito dell'interruzione di belatacept.
    Reazioni allergiche
    Reazioni infusione-correlate sono state riportate con la somministrazione di belatacept negli studi clinici. Non è richiesto un pre-trattamento dei pazienti per prevenire le reazioni allergiche (vedere paragrafo 4.8). Deve essere esercitata speciale cautela nei pazienti con una storia di reazioni allergiche a belatacept o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Negli studi clinici, non ci sono state segnalazioni di anafilassi. Se si verificasse una qualsiasi reazione allergica grave o una reazione anafilattica, la terapia con NULOJIX deve essere interrotta immediatamente e deve essere iniziata una terapia appropriata.
    Vaccinazioni
    La terapia immunosopressiva può alterare la risposta alla vaccinazione. Pertanto durante il trattamento con belatacept, le vaccinazioni potrebbero essere meno efficaci benché questo non sia stato studiato negli studi clinici. L'utilizzo di vaccini vivi deve essere evitato (vedere paragrafo 4.5).
    Processo autoimmune
    Esiste una preoccupazione teorica che il trattamento con belatacept possa aumentare il rischio di processi autoimmuni (vedere paragrafo 4.8).
    Immunogenicità
    Benché ci siano stati pochi pazienti che hanno sviluppato anticorpi e che non ci sia stata una correlazione apparente tra lo sviluppo di anticorpi e la risposta clinica o gli eventi avversi, i dati sono troppo limitati per effettuare una valutazione definitiva (vedere paragrafo 4.8). La sicurezza e l'efficacia di ritrattamento con belatacept non è stata studiata. Il potenziale impatto di anticorpi preesistenti a belatacept deve essere preso in considerazione quando si considera il ritrattamento con belatacept successivamente a una discontinuazione prolungata, particolarmente in pazienti che non hanno ricevuto una continua immunosopressione.
    Pazienti sotto regime dietetico sodio controllato
    Questo prodotto medicinale contiene 0,65 mmol o 15 mg di sodio per flaconcino. Questo corrisponde a 1,95 mmol (o 45 mg) di sodio per una dose massima di 3 flaconcini. Questo deve essere tenuto in considerazione quando si trattano pazienti sotto regime dietetico sodio controllato.

    Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione

    Quali farmaci o alimenti possono modificare l'effetto di Nulojix
    Belatacept è una proteina di fusione per la quale non è attesa una metabolizzazione da parte degli enzimi del citocromo P450 (CYP) e della UDP-glucuronosiltransferasi (UGT). Con belatacept non sono stati eseguiti studi di interazione formale.
    Non ci si attende che belatacept interrompa il ricircolo enteroepatico dell'MPA. Ad una data dose di MMF, corrisponde un'esposizione all'MPA approssimativamente 40% più elevata con la co­somministrazione di belatacept rispetto alla co-somministrazione con ciclosporina.
    La terapia immunosopressiva può alterare la risposta alla vaccinazione. Pertanto, durante trattamento con belatacept, le vaccinazioni potrebbero essere meno efficaci sebbene questo non sia stato studiato negli studi clinici. L'utilizzo di vaccini vivi deve essere evitato (vedere paragrafo 4.4)


    Interazioni riportate su letteratura scientifica internazionale
    Prima di prendere "Nulojix" insieme ad altri farmaci come “Idefirix”, etc.., chiedi al tuo al tuo medico o farmacista di fiducia di verificare che sia sicuro e non dannoso per la tua salute ...

    Fertilità, gravidanza e allattamento

    Donne potenzialmente fertili/Contraccezione negli uomini e nelle donne
    Donne potenzialmente fertili devono utilizzare una contraccezione efficace durante il trattamento con Belatacept e fino ad 8 settimane dopo l'ultima dose di trattamento poichè il rischio potenziale sullo sviluppo embrio/fetale non è noto.
    Gravidanza
    Non ci sono dati adeguati di utilizzo di belatacept in donne in gravidanza. Gli studi sugli animali non indicano un effetto nocivo diretto o indiretto sullo sviluppo embrio/fetale per dosaggi fino a 16 volte e 19 volte la dose umana di 10 mg/kg sulla base dell'AUC. In uno studio sullo sviluppo pre e post-natale nei ratti, sono stati osservati limitati cambiamenti nella funzione immune per dosi 19 volte la dose umana di 10 mg/kg sulla base della AUC (vedere paragrafo 5.3). Belatacept non deve essere utilizzato nelle donne in gravidanza almeno che non sia chiaramente necessario.
    Allattamento
    Gli studi nei ratti hanno dimostrato l'escrezione di belatacept nel latte. Non è noto se belatacept si escreto nel latte umano (vedere paragrafo 5.3). Le donne non devono allattare mentre sono in trattamento con un regime a base di belatacept.
    Fertilità
    Non ci sono dati sull'uso di belatacept ed il uso effetto sulla fertilità nella specie umana. Nei ratti, belatacept non ha avuto effetti indesiderati sulla fertilità maschile o femminile (vedere paragrafo 5.3).

    Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari

    Belatacept ha una influenza ridotta sulla capacità di guidare e sull'uso di macchinari poichè potrebbe causare affaticamento, malessere e/o nausea. I pazienti devono essere istruiti sul fatto che nel caso in cui avessero tali sintomi devono evitare di svolgere attività potenzialmente pericolose quali guidare o utilizzare macchinari.

    Effetti indesiderati

    Quali sono gli effetti collaterali di Nulojix
    Il profilo di reazioni avverse associato agli agenti immunosoppressori è spesso difficile da stabilire a causa della malattia di base ed all'utilizzo concomitante di molteplici prodotti medicinali.
    Le reazioni avverse serie più comuni (≥ 2%) riportate con entrambi i regimi di Belatacept (più intenso [MI] e meno intenso [LI]) cumulativi fino all'Anno 3 sono state infezioni del tratto urinario, infezioni da CMV, piressia, aumento della creatinina ematica, pielonefrite, diarrea, gastroenteriti, disfunzione dell'organo trapiantato, leucopenia, polmonite, carcinoma a cellule basali, anemia, disidratazione.
    Le reazioni avverse più comunemente riportate (≥ 20%) tra i pazienti trattati con entrambi i regimi a base di belatacept (MI e LI) fino all'Anno 3 sono state diarrea, anemia, infezioni del tratto urinario, edema periferico, costipazione, ipertensione, piressia, nausea, disfunzione dell'organo trapiantato, tosse, vomito, leucopenia, ipofosfatemia, e cefalea.
    Le reazioni avverse che hanno portato ad una interruzione o sospensione di belatacept nel ≥ 1% dei pazienti fino all'Anno 3 sono state trombosi della vena renale e infezione da CMV.
    Nella tabella 2 è elencata, secondo la classificazione per sistemi e organi e per frequenza, la lista di reazioni avverse con almeno una sospettata relazione causale, riportata negli studi clinici cumulativamente fino all'Anno 3 e aggregata per entrambi i regimi di belatacept (MI e LI),
    Le categorie di frequenza sono definite come segue: molto comune (≥ 1/10); comune (≥ 1/100, < 1/10); non comune (≥ 1/1.000, < 1/100). All'interno di ciascuna classe di frequenza, le reazioni avverse sono riportate in ordine decrescente di gravità
     
    Tabella 2: Reazioni avverse negli studi clinici
     
     
    Infezioni ed infestazioni
     
    Molto Comune   Infezioni del tratto urinario, infezioni del tratto respiratorio superiore, infezione* da citomegalovirus, bronchiti
    Comune   sepsi, polmonite, influenza, gastroenterite, herpes zoster, sinusite, herpes simplex, candidiasi orale, pielonefrite, onicomicosi, infezione da virus BK, infezione del tratto respiratorio, candidiasi, rinite, cellulite, infezione della ferita, infezione localizzata, infezione da herpes virus, infezione fungina, infezione fungina della cute
    Non comune    leucoencefalopatia multifocale progressiva*, infezione fungina cerebrale, colite da citomegalovirus (CMV), nefropatia associata a polioma-virus, herpes genitale, infezione da stafilococco, endocardite, tubercolosi*, bronchiettasia, osteomielite, strongiloidiasi,infezione da blastocisti, giardiasi, linfangite
    Tumori benigni, maligni e non  specificati (cisti e polipi compresi)*
     
    Comune  carcinoma a cellule squamose della cute, carcinoma a cellule basali, papilloma cutaneo
    Non comune  patologia linfoproliferativa associata a EBV**, cancro ai polmoni, cancro rettale, cancro mammario, sarcoma, sarcoma di kaposi, cancro della prostata, carcinoma della cervice, cancro della laringe, linfoma, mieloma multiplo, carcinoma a cellule transizionali
    Patologie del sistema emolinfopoietico
     
    Molto comune anemia, leucopenia
    Comune trombocitopenia, neutropenia, leucocitosi, policitemia, linfopenia
    Non comune monocitopenia, anemia aplastica pura, agranulocitosi, emolisi, ipercoagulazione
    Disturbi del sistema immunitario  
    Comune diminuzione dell'immunoglobulina G ematica, diminuzione dell'immunoglobulina M ematica
    Non comune ipogammaglobulinemia, allergia stagionale
    Disordini endocrini  
    Comune cushingoide
    Non comune insufficienza surrenale
    Disturbi del metabolismo e della nutrizione 
    Molto comune ipofosfatemia, ipokaliemia, dislipidemia, iperkaliemia, iperglicemia, ipocalcemia
    Comune aumento di peso, diabete mellito, disidratazione, diminuizione di peso, acidosi, ritenzione di liquidi, ipercalcemia, ipoproteinemia
    Non comune chetoacidosi diabetica, piede diabetico, alcalosi, diminuzione dell'appetito, carenza di vitamina D
    Disturbi psichiatrici 
    Molto Comune Insonnia, ansia
    Comune Depressione
    Non Comune Sogni anormali, cambiamento dell'umore, sindrome da deficit di attenzione e iperattività, diminuzione della libido
    Patologia del sistema nervoso 
    Molto Comune Cefalea
    Comune tremore, parestesia, ictus cerebrovascolare, capogiro, sincope, letargia, neuropatia periferica
    Non Comune encefalite, sindrome* di Guillain-Barrè, edema cerebrale, diminuzione della pressione inracranica, encefalopatia, convulsione, emiparesi, demielinizzazione, paralisi facciale, disgeusia, disordine cognitivo, deterioramento della memoria, emicrania, senso di brucione, neuropatia diabetica, sindrome delle gambe senza riposo
    Disturbi visivi 
    Comune cataratta, iperemia oculare, visione offuscata
    Non Comune retiniti, congiuntiviti, infiammazioni dell'occhio, cheratite, fotofobia, edema della palpebra
    Disturbi uditivi e del labirinto 
    Comune vertigine, dolore all'orecchio, tinnito
    Non Comune ipoacusia
    Patologie cardiache
    Comune tachicardia, bradicardia, fibrillazione atriale, insufficienza cardiaca, angina pectoris, ipertrofia ventricolare sinistra
    Non Comune    sindrome coronarica acuta, blocco atrioventricolare di secondo grado, malattia della valvola aortica, aritmia sopraventricolare
    Patologie vascolari
    Molto Comune  
    ipertensione, ipotensione
    Comune
    shock, infarto, ematoma, linfocele, angiopatia, fibrosi delle arterie
    Non Comune
    trombosi venosa, trombosi delle arterie, tromboflebiti, stenosi delle arterie, claudicazione intermittente, vampata
    Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
    Molto Comune
    dispnea, tosse
    Comune
    edema polmonare, respiro sibilante (wheezing), ipocapnia, ortopnea, epistassi, dolore orofaringeo
    Non Comune
    sindrome distress respiratoria acuta, ipertensione polmonare, polmoniti, emottisi, broncopolmonite, respirazione dolorosa, effusione pleurica, sindrome di apnea nel sonno, disfonia, lesioni bollose orofaringee
    Patologie gastrointestinali
    Molto Comune
    diarrea, costipazione, nausea, vomito, dolore addominale
    Comune dispepsia, stomatite aftosa, ernia addominale
    Non Comune
    patologie gastrointestinali, pancreatiti, ulcera nell'intestino crasso, melena, ulcera gastroduodenale, emorragia rettale, ostruzione piccolo intestino, cheilite, iperplasia gengivale, dolore alla ghiandola salivare, discolorazione delle feci
    Patologie epatobiliari
    Comune
    Epatite citolitica, esame della funzionalità epatica anormale Non Comune Colelitiasi, cisti epatica, steatosi epatica
    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
    Comune
    acne, prurito, alopecia, lesioni cutanee, rash, sudorazione notturna, iperidrosi
    Non Comune
    psoriasi, crescita anormale dei capelli, onicoclasi, ulcerazioni del pene, gonfiore facciale, tricorressi
    Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
    Molto Comune
    artralgia, dolore dorsale, dolore alle estremità
    Comune
    mialgia, debolezza muscolare, dolore osseo, gonfiore delle articolazioni, disturbo dei dischi intervertebrali, articolazioni bloccate, spasmi muscolari, osteoartriti
    Non Comune
    disturbo del metabolismo osseo, osteite, osteolisi, sinovite
     
    Patologie renali e urinarie
    Molto Comune
    proteinuria, aumentata creatinina ematica, disuria, ematuria
    Comune
    necrosi tubulare renale, trombosi* della vena renale, stenosi dell'arteria renale, glicosuria, idronefrosi, reflusso vescicoureterale, incontinenza urinaria, ritenzione urinaria, nicturia
    Non comune
    Trombosi* dell'arteria renale, nefriti, nefrosclerosi, atrofia tubulare renale, cistite emorragica, fibrosi renale
    Patologie del sistema riproduttivo e della mammella
    Non Comune
    epididimite, priapismo, displasia cervicale, massa mammaria, dolore testicolare, ulcerazione vulvare, vulvovaginite atrofica, infertilità, edema scrotale
    Patologie congenite familiari e genetiche 
    Comune idrocele
    Non Comune ipofosfatasia
    Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
    Molto Comune
    edema periferico, piressia
    Comune
    dolore toracico, affaticamento, malessere, cicatrizzazione alterata
    Non Comune reazione* correlata all'infusione, irritabilità, fibrosi, infiammazione, ricorrenza
    della malattia, sensazione di caldo, ulcera
    Esami diagnostici 
    Comune
    aumento della proteina-c reattiva, aumento dell'ormone paratiroideo nel sangue
    Non Comune
    aumento degli enzimi pancreatici, aumento della troponina, sbilanciamento elettrolitico, aumento dell'antigene prostata-specifico, aumento dell'acido urico nel sangue, diminuzione della diuresi, diminuzione di glucosio nel sangue, diminuzione dei linfociti CD-4
    Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura
    Molto Comune
    disfunzione dell'organo trapiantato
    Comune
    nefropatia cronica da trapianto (CAN), ernia incisionale
    Non Comune
    fallimento del trapianto, reazione alla trasfusione, deiscenza della ferita,
    frattura, rottura del tendine, ipotensione da procedura, ipertensione da procedura, ematoma post-procedurale, dolore da procedura, cefalea da procedura, contusione
     
    *Vedere paragrafo "Descrizione delle reazioni avverse selezionate" **Include tutti gli eventi riportati su una mediana di 3,3 anni negli studi di Fase 3, ed una mediana di approssimativamente 7 anni negli studi di Fase 2.
    Descrizione delle reazioni avverse selezionate
    Tumori maligni e malattia linfoproliferativa post-trapianto
    Le frequenze di tumori maligni all'Anno 1 ed all'Anno 3 anni sono mostrate nella Tabella 3, ad eccezione dei casi di PTLD che sono presentate ad 1 anno e a > 3 anni (le mediane dei giorni di follow-up sono state 1199 giorni per belatacept MI, 1206 giorni per belatacept LI, e 1139 giorni per ciclosporina). La frequenza di neoplasie maligne all'Anno 3, escludendo i tumori della pelle non­melanoma, era simile nei gruppi belatacept LI e ciclosporina e più elevata nel gruppo belatacept MI. I PTLD si sono verificati ad un tasso più alto in entrambi i gruppi in trattamento con belatacept rispetto a ciclosporina (vedere paragrafo 4.4). Tumori della pelle non-melanoma si sono verificati meno frequentemente con il regime LI di belatacept che con ciclosporina o regime MI di belatacept.
    Nei 3 studi (uno studio di fase 2 e due studi di fase 3, Studio 1 e Studio 2), la frequenza cumulativa di PTLD è stata più elevata nei pazienti trattati con belatacept al regime di dosaggio raccomandato (LI) (1,3%; 6/472) che nel gruppo ciclosporina (0,6%; 3/476), ed è stata la più elevata nel gruppo belatacept MI (1,7%; 8/477). Nove dei 14 casi di PTLD nei pazienti trattati con belatacept erano localizzate nel CNS; nel periodo di osservazione, 8 su 14 casi sono stati fatali (6 dei casi fatali interessavano il CNS). Dei 6 casi di PTLD nel regime LI, 3 interessavano il CNS e sono stati fatali.
    I pazienti sieronegativi per l'EBV che ricevono immunosoppressori presentano un rischio particolarmente aumentato di PTLD. Negli studi clinici, i riceventi di trapianto trattati con belatacept con uno stato sieronegativo per l'EBV erano ad un aumentato rischio di PTLD rispetto a quelli positivi per l'EBV (7,7%; 7/91 versus 0,7%; 6/810, rispettivamente). Al regime di dosaggio raccomandato di belatacept ci sono stati 404 riceventi EBV positivi e si sono verificati 4 casi di PTLD (1,0%); due dei quali presentatisi nel CNS.
     
    Tabella 3: Tumori Maligni Verificatesi per Gruppo di Trattamento (%)

     

     
    Fino all'Anno 1
    Fino all'Anno 3*
    Belatacept MI N= 477
    Belatacept LI N= 472
    Ciclosporina N= 476
    Belatacept MI N= 477
    Belatacept LI N= 472
    Ciclosporina N= 476
    Qualsiasi neoplasia maligna
    3,4
    1,9
     3,4
     8,6
    5,7
    7,1
    Tumore della pelle non-melanoma
    1,0
    0,2
     1,5
     4,2
    1,5
    3,6
    Neoplasie maligne esclusi i tumori della pelle non melanoma
    2,3
    1,7
     1,9
     4,4
    4,2
    3,6
    PTLD**
    0,8
    0,8
    0,2
    1,7
    1,3
    0,6
    Tumori maligni esclusi i tumori della pelle non melanoma e PTLD
    1,5
    0,8
     1,7
     2,7
    3,2
    3,4

     

    *Follow-up mediano di 1092 giorni per ogni gruppo di trattamento esclusi i PTLD negli studi aggregati.
     **Follow-up mediano per i PTLD di 1199 giorni per MI, 1206 giorni per LI, e 1139 giorni per ciclosporina negli studi aggregati.
    Infezioni
    La frequenza di infezioni verificatesi per gruppo di trattamento all'Anno 1 e fino all'Anno 3 è mostrata nella Tabella 4. Il verificarsi complessivo di infezioni da tubercolosi e di infezioni non-gravi da herpes è stato maggiore per belatacept rispetto a ciclosporina. La maggioranza dei casi di tubercolosi si è verificata in pazienti residenti o che hanno precedentemente vissuto in paesi con una alta prevalenza di tubercolosi (vedere paragrafo 4.4). Complessivamente il verificarsi di infezioni da virus polioma e di infezioni fungine è stato numericamente più basso nel gruppo belatacept LI rispetto ai gruppi belatacept MI e ciclosporina.
    All'interno del programma clinico, ci sono stati 2 pazienti ai quali è stata diagnosticata PML. Un caso di PML fatale è stato riportato in uno studio di Fase 3 in un ricevente di trapianto renale trattato con il regime belatacept MI, un antagonista del recettore IL-2, MMF, e corticosteroidi per 2 anni.L'altro caso di PML è stato riportato in uno studio di Fase 2 in un ricevente di trapianto di fegato che aveva ricevuto 6 mesi di trattamento con un regime MI aumentato di belatacept, MMF a dosi più elevate della dose raccomandata e corticosteroidi (vedere paragrafo 4.4).
    Infezioni a carico del SNC sono state più frequenti nel gruppo belatacept MI (8 casi, incluso il caso di PML discusso sopra; 1,7%) rispetto ai gruppi belatacept LI (2 casi, 0,4%) e ciclosporina (un caso; 0,2%). L'infezione dell'SNC più comune è stata meningite da criptococco.
     
     
    Tabella 4: Infezioni Verificatesi per Gruppo di Trattamento (%)

     

     
    Fino all'Anno 1
    Fino all'Anno 3*
    Belatacept MI N= 477
    Belatacept LI N= 472
    Ciclosporina N= 476
    Belatacept MI N= 477
    Belatacept LI N= 472
    Ciclosporina N= 476
    Infezioni ed infestazioni
    70,7
     71,8
    73,7
    79,2
    82,0
    80,6
    Infezioni gravi
    26,8
    23,3
    27,3
    35,8
    335
    37,8
    Infezioni virali
    26,4
    25,0
    27,7
    38,8
    39,0
    36,1
     CMV
    11,1
    11,9
    13,7
    13,8
    13,8
    14,7
     Poliomavirus
    4,8
    2,3
    4,8
    6,3
    3,8
    5,7
     Herpes
    8,0
    6,6
    6,1
    15,5
    14,2
    10,7
    Infezioni fungine 
    13,8
    11,0
    15,1
    22,9
    16,7
    20,6
    Tuberculosi
    0,4
    0,4
    0,2
    1,3
    1,3
    0,2

     *Esposizione mediana di 1092 giorni per ogni gruppo di trattamento negli studi aggregati.

    Trombosi dell'organo trapiantato
    In uno studio di fase 3 in riceventi da donatori di reni con criteri di donazione estesi (ECD)(Studio 2), la trombosi del trapianto si è verificata più frequentemente nei gruppi trattati con belatacept (4,3% e 5,1% per i regimi MI e LI rispettivamente), rispetto al 2,2% per ciclosporina. In un altro studio di fase 3 nei riceventi da donatori vivi di reni e da donatori deceduti con criteri di donazione standard (Studio 1), l'incidenza di trombosi del trapianto era del 2,3% e dello 0,4% per i regimi MI e LI rispettivamente, rispetto a 1,8% per ciclosporina. In uno studio di fase 2, ci sono stati 2 casi di trombosi del trapianto, 1 in ognuno dei gruppi MI e LI (incidenza del 1,4% per entrambi) rispetto a 0 nel gruppo ciclosporina. In generale, questi eventi si sono verificati precocemente e la maggior parte è risultato in una perdita del trapianto.
    Reazioni infusione-correlate
    Fino all'Anno 3, non ci sono state segnalazioni di anafilassi o di ipersensibilità correlate al prodotto medicinale.
    Fino all'Anno 3, reazioni acute infusione-correlate (reazioni che si verificano entro un'ora dall'infusione) si sono verificate nel 5,5% dei pazienti nel gruppo belatacept MI e nel 4,4% dei pazienti nel gruppo LI. Le reazioni acute infusione-correlate più frequentemente riportate nei regimi di belatacept combinati, sono state ipotensione, ipertensione, vampate di calore e cefalea. La maggior parte degli eventi non era grave, era d'intensita da lieve a moderata e non sono stati ricorrenti. Nel confronto di belatacept con le infusioni di placebo, non ci sono state differenze nel tasso di eventi (le infusioni di placebo sono state somministrate alle Settimane 6 e 10 del regime di belatacept LI per mantenere il cieco tra i regimi MI e LI).
    Immunogenicità
    Gli anticorpi diretti contro le molecole di belatacept sono stati valutati in 796 riceventi di trapianto renale (551 dei quali trattati per almeno 3 anni) nei 2 studi di Fase 3. Ulteriori 51 pazienti sono stati trattati per una media di 7 anni nello studio di estensione a lungo termine di uno studio di Fase 2. Lo sviluppo di anticorpi anti-belatacept non è stato associato ad una clearance alterata di belatacept.
    Un totale di 45 pazienti su 847 (5,3%) ha sviluppato anticorpi durante il trattamento con belatacept. Nei singoli studi, la percentuale di pazienti con anticorpi variava dal 4,5% al 5,2% negli studi di Fase 3 fino a 11,8% nella fase di estensione a lungo termine dello studio di Fase 2. Tuttavia, il tasso di immunogenicità normalizzato per la durata di esposizione è stato omogeneo da 2,0 fino a 2,1 per 100 anni paziente nei tre studi. In 153 pazienti valutati per gli anticorpi almeno 56 giorni (approssimativamente 7 emivita) dopo la discontinuazione di belatacept, ulteriori 10 (6,5%) hanno sviluppato anticorpi. In generale, i titoli anticorpali sono stati bassi, solitamente non persistenti, e spesso diventavano non rilevabili con la continuazione del trattamento.
    Per valutare la presenza di anticorpi neutralizzanti, campioni provenienti da 29 pazienti con confermata attività di legame alla regione modificata dell'antigene 4 associato al linfocita -T citotossico (CTLA-4) della molecola sono stati valutati mediante determinazione in vitro; 8 (27,6%) pazienti hanno mostrato di possedere anticorpi neutralizzanti. La rilevanza clinica di questi anticorpi non è chiara.
    Autoimmunità
    Negli studi clinici principali, il verificarsi di eventi autoimmuni non è stato frequente, essendosi verificato a tassi del 1,7%, 1,7%, e 1,9% entro l'Anno 3 per i gruppi MI, LI, e ciclosporina rispettivamente. Un paziente in trattamento con il regime belatacept MI ha sviluppato la sindrome di Guillain-Barré che ha portato alla sospensione del trattamento e che si è successivamente risolta. Nel complesso, le poche segnalazioni negli gli studi clinici suggeriscono che la prolungata esposizione a belatacept non predispone i pazienti ad un aumentato rischio di sviluppare eventi autoimmuni.

     


    Sovradosaggio

    Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Nulojix
    Dosi singole fino 20 mg/kg sono state somministrate senza apparente effetto tossico. In caso di sovradosaggio, si raccomanda di monitorare il paziente per qualsiasi segno o sintomo di reazioni avverse e di istituire un appropriato trattamento sintomatico.

    Scadenza

    3 anni
    Dopo ricostituzione: La soluzione ricostituita deve essere trasferita immediatamente dal flaconcino alla sacca o flacone per infusione.
    Dopo diluizione: La stabilità chimica e fisica in-uso della soluzione per infusione è stata dimostrata per 24 ore quando conservata in un frigorifero (2°C - 8°C). Da un punto di vista microbiologico, il prodotto deve essere usato immediatamente. Se non utilizzata immediatamente, la soluzione per infusione può essere conservata in un frigorifero (2°C - 8°C) fino a 24 ore. La soluzione per infusione può essere conservata per un massimo di 4 ore delle 24 ore totali sotto i 25°C. Non congelare. L'infusione di NULOJIX deve essere completata entro 24 ore dalla ricostituzione della polvere.

    Conservazione

    Conservare in frigorifero (2°C-8°C).
    Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce. Per le condizioni di conservazione del medicinale ricostituito o diluito, vedere paragrafo 6.3

    Foglietto Illustrativo


    Fonti Ufficiali


    Servizi Avanzati


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