Nilemdo

    Ultimo aggiornamento: 25/03/2024

    Cos'è Nilemdo?

    Nilemdo è un farmaco a base del principio attivo Acido Bempedoico, appartenente alla categoria degli Ipolipemizzanti e nello specifico Altre sostanze modificatrici dei lipidi. E' commercializzato in Italia dall'azienda Daiichi Sankyo Italia S.p.A..

    Nilemdo può essere prescritto con Ricetta RR - medicinali soggetti a prescrizione medica.


    Confezioni

    Nilemdo 180 mg 28 compresse rivestite con film

    Informazioni commerciali sulla prescrizione

    Titolare: Daiichi Sankyo Europe GmbH
    Concessionario: Daiichi Sankyo Italia S.p.A.
    Ricetta: RR - medicinali soggetti a prescrizione medica
    Classe: A
    Principio attivo: Acido Bempedoico
    Gruppo terapeutico: Ipolipemizzanti
    ATC: C10AX15 - Acido bempedoico
    Forma farmaceutica: compresse rivestite


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    Indicazioni

    Perché si usa Nilemdo? A cosa serve?
    Nilemdo è indicato negli adulti affetti da ipercolesterolemia primaria (familiare eterozigote e non familiare) o dislipidemia mista, in aggiunta alla dieta:
    • in associazione a una statina o con una statina in associazione ad altre terapie ipolipemizzanti nei pazienti non in grado di raggiungere gli obiettivi terapeutici di colesterolo legato alle lipoproteine a bassa densità (low density lipoprotein-cholesterol, LDL-C) con la dose massima tollerata di una statina (vedere paragrafi 4.2, 4.3 e 4.4) oppure
    • in monoterapia o in associazione ad altre terapie ipolipemizzanti in pazienti intolleranti alle statine o nei quali ne è controindicato l'uso.

    Posologia

    Come usare Nilemdo: Posologia
    Posologia
    La dose raccomandata di Nilemdo è pari a una compressa rivestita con film da 180 mg assunta una volta al giorno.
    Terapia concomitante con simvastatina
    Qualora Nilemdo sia co-somministrato con simvastatina, la dose di simvastatina non deve essere superiore a 20 mg al giorno (o 40 mg al giorno per i pazienti affetti da ipercolesterolemia severa e ad alto rischio di complicanze cardiovascolari, che non hanno raggiunto gli obiettivi terapeutici alle dosi più basse e quando si prevede che i benefici siano superiori ai rischi potenziali) (vedere paragrafi 4.4 e 4.5).
    Popolazioni speciali
    Pazienti anziani
    Non è necessario alcun aggiustamento della dose nei pazienti anziani (vedere paragrafo 5.2).
    Pazienti con compromissione renale
    Non è necessario alcun aggiustamento della dose nei pazienti con compromissione renale lieve o moderata. I dati disponibili sono limitati nei pazienti con compromissione renale severa [definita come velocità di filtrazione glomerulare stimata (eGFR) < 30 mL/min/1,73 m2]; inoltre, i pazienti con malattia renale allo stadio terminale in dialisi non sono stati studiati. In questi pazienti può essere opportuno un monitoraggio addizionale delle reazioni avverse quando viene somministrato Nilemdo (vedere paragrafo 4.4).
    Pazienti con compromissione epatica
    Non è necessario alcun aggiustamento della dose nei pazienti con compromissione epatica lieve o moderata (Child-Pugh A o B). Non sono disponibili dati relativi ai pazienti con compromissione epatica severa (Child-Pugh C). Per i pazienti con compromissione epatica severa si devono considerare prove di funzionalità epatica periodiche (vedere paragrafo 4.4).
    Popolazione pediatrica
    La sicurezza e l'efficacia di Nilemdo nei bambini di età inferiore a 18 anni non sono state ancora stabilite. Non ci sono dati disponibili.
    Modo di somministrazione
    Ogni compressa rivestita con film deve essere assunta per via orale con o senza cibo e deve essere deglutita intera.

    Controindicazioni

    Quando non dev'essere usato Nilemdo
    • Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
    • Gravidanza (vedere paragrafo 4.6).
    • Allattamento (vedere paragrafo 4.6).
    • Uso concomitante con simvastatina > 40 mg al giorno (vedere paragrafi 4.2, 4.4 e 4.5).

    Avvertenze speciali e precauzioni di impiego

    Cosa serve sapere prima di prendere Nilemdo
    Potenziale rischio di miopatia con uso concomitante di statine
    L'Acido Bempedoico aumenta le concentrazioni plasmatiche delle statine (vedere paragrafo 4.5). I pazienti che ricevono Nilemdo come terapia aggiuntiva a una statina devono essere monitorati al fine di rilevare eventuali reazioni avverse associate all'uso di alte dosi di statine. Occasionalmente le statine causano miopatia. In rari casi, la miopatia può assumere la forma di rabdomiolisi associata o meno a insufficienza renale acuta secondaria alla mioglobinuria, che può portare alla morte. Tutti i pazienti che ricevono Nilemdo oltre a una statina devono essere informati del potenziale aumento del rischio di miopatia e della necessità di segnalare prontamente qualsiasi inspiegabile dolore muscolare, dolorabilità o debolezza. Se tali sintomi si verificano mentre il paziente sta ricevendo un trattamento con Nilemdo e una statina, deve essere presa in considerazione una dose massima inferiore della stessa statina o una statina alternativa, oppure deve essere considerata la sospensione di Nilemdo e l'inizio di una terapia alternativa per abbassare i lipidi, il tutto sotto stretto monitoraggio dei livelli dei lipidi e delle reazioni avverse. Se la miopatia è confermata da un livello di creatinofosfochinasi (CPK) > 10 × limite superiore della norma (ULN), è necessario interrompere immediatamente Nilemdo e qualsiasi statina che il paziente stia assumendo in concomitanza.
    Raramente è stata segnalata miosite con un livello di CPK > 10 × ULN con acido bempedoico e una terapia di base con simvastatina 40 mg. Con Nilemdo non devono essere usate dosi di simvastatina > 40 mg (vedere paragrafi 4.2 e 4.3).
    Aumento dell'acido urico sierico
    L'acido bempedoico può aumentare il livello di acido urico sierico a causa dell'inibizione dell'OAT2 tubulare renale e può causare o aggravare l'iperuricemia e accelerare la gotta in pazienti con un'anamnesi di gotta o predisposti alla stessa (vedere paragrafo 4.8). Il trattamento con Nilemdo deve essere interrotto in caso di comparsa di iperuricemia accompagnata da sintomi di gotta.
    Enzimi epatici elevati
    Negli studi clinici sono stati riportati innalzamenti di > 3 × ULN degli enzimi epatici alanina aminotransferasi (ALT) e aspartato aminotransferasi (AST) con la somministrazione di acido bempedoico. Questi innalzamenti sono stati asintomatici e non associati a innalzamenti ≥ 2 × ULN della bilirubina o a colestasi e sono tornati al basale con il proseguimento del trattamento o in seguito alla sospensione della terapia. All'inizio della terapia è necessario eseguire test di funzionalità epatica. Nel caso persista un aumento delle transaminasi > 3 × ULN, il trattamento con Nilemdo deve essere sospeso (vedere paragrafo 4.8).
    Compromissione renale
    L'esperienza con l'acido bempedoico è limitata nei pazienti affetti da compromissione renale severa (definita come eGFR < 30 mL/min/1,73 m2); inoltre, i pazienti con malattia renale allo stadio terminale in dialisi non sono stati studiati (vedere paragrafo 5.2). In questi pazienti può essere opportuno un monitoraggio addizionale delle reazioni avverse quando viene somministrato Nilemdo.
    Compromissione epatica
    I pazienti con compromissione epatica severa (Child-Pugh C) non sono stati studiati (vedere paragrafo 5.2). Prove di funzionalità epatica periodiche devono essere considerate per i pazienti con compromissione epatica severa.
    Contraccezione
    Le donne in età fertile devono utilizzare metodi contraccettivi efficaci durante il trattamento. Alle pazienti che intendono iniziare una gravidanza deve essere consigliato di interrompere l'assunzione di Nilemdo prima di interrompere le misure contraccettive.
    Eccipienti
    Nilemdo contiene lattosio. I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit totale di lattasi, o da malassorbimento di glucosio-galattosio, non devono assumere questo medicinale.
    Questo medicinale contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per compressa rivestita con film da 180 mg (dose giornaliera), cioè essenzialmente ‘senza sodio'.

    Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione

    Quali farmaci o alimenti possono modificare l'effetto di Nilemdo
    Effetti di altri medicinali sull'acido bempedoico
    Interazioni farmacologiche mediate dai trasportatori
    Gli studi in vitro di interazione farmacologica indicano che l'acido bempedoico, così come il suo metabolita attivo e la sua forma glucuronata, non sono substrati dei trasportatori di farmaci comunemente caratterizzati, ad eccezione dell'acido bempedoico glucuronide, che è un substrato per OAT3.
    Probenecid
    Probenecid, un inibitore della glucuronoconiugazione, è stato studiato per valutare il potenziale effetto di questi inibitori sulla farmacocinetica dell'acido bempedoico. La somministrazione di acido bempedoico 180 mg con probenecid allo stato stazionario ha portato a un aumento di 1,7 volte dell'area sotto la curva (AUC) dell'acido bempedoico e a un aumento di 1,9 volte dell'AUC del metabolita attivo dell'acido bempedoico (ESP15228). Questi innalzamenti non sono clinicamente significativi e non hanno alcun impatto sulle raccomandazioni di dosaggio.
    Effetti dell'acido bempedoico su altri medicinali
    Statine
    Le interazioni farmacocinetiche tra acido bempedoico 180 mg e simvastatina 40 mg, atorvastatina 80 mg, pravastatina 80 mg e rosuvastatina 40 mg sono state valutate in studi clinici. La somministrazione di una singola dose di simvastatina 40 mg con acido bempedoico 180 mg allo stato stazionario ha portato a un aumento di 2 volte dell'esposizione all'acido simvastatinico. Innalzamenti da 1,4 a 1,5 volte dell'AUC di atorvastatina, pravastatina e rosuvastatina (somministrate in dosi singole) e/o dei loro metaboliti principali sono stati osservati se sono somministrate in concomitanza con acido bempedoico 180 mg. Sono stati osservati innalzamenti superiori quando queste statine sono state somministrate in concomitanza con una dose di acido bempedoico superiore a quella terapeutica da 240 mg (vedere paragrafo 4.4).
    Interazioni farmacologiche mediate dai trasportatori
    L'acido bempedoico e il suo glucuronide inibiscono debolmente OATP1B1 e OATP1B3 a concentrazioni clinicamente rilevanti. La somministrazione concomitante di acido bempedoico con medicinali che sono substrati per OATP1B1 o OATP1B3 [ovvero bosentan, fimasartan, asunaprevir, glecaprevir, grazoprevir, voxilaprevir e statine come atorvastatina, pravastatina, fluvastatina, pitavastatina, rosuvastatina e simvastatina (vedere paragrafo 4.4)] può provocare un aumento delle concentrazioni plasmatiche di questi medicinali.
    L'acido bempedoico inibisce OAT2 in vitro, il che potrebbe essere il meccanismo responsabile degli innalzamenti minori di creatinina sierica e acido urico (vedere paragrafo 4.8). L'inibizione di OAT2 da parte dell'acido bempedoico può anche potenzialmente aumentare le concentrazioni plasmatiche dei medicinali che sono substrati per OAT2. L'acido bempedoico, inoltre, può inibire debolmente OAT3 a concentrazioni clinicamente rilevanti.
    Ezetimibe
    L'AUC e la Cmax di ezetimibe totale (ezetimibe e la sua forma glucuronata) e di ezetimibe-glucuronide sono aumentati, rispettivamente, di circa 1,6 e 1,8 volte quando è stata assunta una singola dose di ezetimibe con acido bempedoico allo stato stazionario. Questo aumento è dovuto probabilmente all'inibizione di OATP1B1 da parte dell'acido bempedoico, che si traduce in una diminuzione della captazione epatica e, di conseguenza, in una diminuzione dell'eliminazione di ezetimibe-glucuronide. Gli aumenti dell'AUC e della Cmax per ezetimibe sono stati inferiori al 20%. Questi innalzamenti non sono clinicamente significativi e non hanno alcun impatto sul dosaggio raccomandato.
    Altre interazioni studiate
    L'acido bempedoico non ha avuto alcun effetto sulla farmacocinetica o sulla farmacodinamica della metformina o sulla farmacocinetica dei contraccettivi orali noretindrone/etinilestradiolo.

    Fertilità, gravidanza e allattamento

    Gravidanza
    Nilemdo è controindicato durante la gravidanza (vedere paragrafo 4.3).
    Non vi sono, o vi è un numero limitato di dati sull'uso di Acido Bempedoico in donne in gravidanza. Gli studi sugli animali con l'acido bempedoico hanno mostrato una tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3).
    Poiché l'acido bempedoico riduce la sintesi del colesterolo ed eventualmente la sintesi di altri derivati del colesterolo necessari per il normale sviluppo fetale, Nilemdo può causare danni al feto se somministrato a donne in gravidanza. Nilemdo deve essere sospeso prima del concepimento o non appena viene riconosciuta la gravidanza (vedere paragrafo 4.3).
    Donne in età fertile
    Le donne in età fertile devono usare misure contraccettive efficaci durante il trattamento (vedere paragrafo 4.4).
    Allattamento
    Non è noto se l'acido bempedoico o i suoi metaboliti siano escreti nel latte materno. A causa del potenziale rischio di gravi reazioni avverse, le donne che assumono Nilemdo non devono allattare. Nilemdo è controindicato durante l'allattamento (vedere paragrafo 4.3).
    Fertilità
    Non sono disponibili dati riguardo agli effetti di Nilemdo sulla fertilità umana. Sulla base di studi sugli animali, non si prevede alcun effetto sulla riproduzione o sulla fertilità con Nilemdo (vedere paragrafo 5.3).

    Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari

    Nilemdo non altera o altera in modo trascurabile la capacità di guidare veicoli e di usare macchinari.

    Effetti indesiderati

    Quali sono gli effetti collaterali di Nilemdo
    Riassunto del profilo di sicurezza
    Il profilo di sicurezza dell'Acido Bempedoico è stato esaminato in 4 studi clinici controllati di fase 3 (n = 3.621) che includevano pazienti con ipercolesterolemia trattati con la dose massima tollerata di statine (2 studi; n = 3.008) e pazienti trattati con un basso dosaggio di statine o senza statine (2 studi; n = 613). Le reazioni avverse più comunemente segnalate con l'acido bempedoico durante gli studi registrativi sono state iperuricemia (3,8%), dolore agli arti (3,1%) e anemia (2,5%). Un numero maggiore di pazienti trattati con acido bempedoico rispetto a quelli trattati con placebo ha sospeso il trattamento a causa di spasmi muscolari (0,7% vs 0,3%), diarrea (0,5% vs < 0,1%), dolore agli arti (0,4% vs 0) e nausea (0,3% vs 0,2%), sebbene le differenze tra l'acido bempedoico e il placebo non siano risultate significative.
    Tabella delle reazioni avverse
    Nella tabella 1 sono riportate le reazioni avverse segnalate con acido bempedoico secondo la classificazione per sistemi, organi e frequenza.
    Le frequenze sono definite come segue: molto comune (≥1/10), comune (≥1/100, <1/10), non comune (≥1/1.000, <1/100), raro (≥1/10.000, <1/1.000), molto raro (<1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
    Tabella 1. Reazioni avverse
    Classificazione per sistemi e organi (SOC)
    Reazioni avverse
    Categorie di frequenza
     
    Patologie del sistema emolinfopoietico
    Anemia
     
    Comune
    Emoglobina diminuita
    Non comune
    Disturbi del metabolismo e della nutrizione
    Gotta
    Comune
    Iperuricemiaa
    Comune
    Patologie epatobiliari
    Aspartato aminotransferasi aumentata
    Comune
    Alanina aminotransferasi aumentata
    Non comune
    Test della funzionalità epatica aumentato
    Non comune
    Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
    Dolore agli arti
    Comune
    Patologie renali e urinarie
    Creatinina ematica aumentata
    Non comune
    Urea ematica aumentata
    Non comune
    Velocità di filtrazione glomerulare ridotta
    Non comune
    a. Iperuricemia comprende iperuricemia e acido urico ematico aumentato
    Descrizione di reazioni avverse selezionate
    Innalzamenti degli enzimi epatici
    Sono stati segnalati aumenti delle transaminasi sieriche (AST e/o ALT) con l'acido bempedoico. In studi clinici controllati, l'incidenza degli innalzamenti (≥ 3× ULN) nei livelli delle transaminasi epatiche è stata dello 0,7% per i pazienti trattati con acido bempedoico e dello 0,3% per il placebo. Questi innalzamenti delle transaminasi non sono stati associati ad altre prove di disfunzione epatica (vedere paragrafo 4.4).
    Aumento dell'acido urico sierico
    Negli studi clinici con acido bempedoico sono stati osservati aumenti dell'acido urico sierico probabilmente correlati all'inibizione di OAT2 tubulare renale (vedere paragrafo 4.5). Negli studi clinici congiunti controllati con placebo, è stato osservato con l'acido bempedoico un aumento medio di 0,8 mg/dL (47,6 micromoli/L) di acido urico rispetto al basale alla settimana 12. Gli innalzamenti di acido urico sierico si sono verificati di solito entro le prime 4 settimane di trattamento e i valori sono tornati al basale a seguito della sospensione del trattamento. La gotta è stata segnalata nell'1,4% dei pazienti trattati con acido bempedoico e nello 0,4% dei pazienti trattati con placebo (vedere paragrafo 4.4). In entrambi i gruppi di trattamento, i pazienti che hanno segnalato la gotta avevano più probabilità di presentare un'anamnesi di gotta e/o avevano livelli al basale di acido urico superiori all'ULN.
    Effetti sulla creatinina sierica e sull'azoto ureico ematico (BUN)
    L'acido bempedoico ha dimostrato di aumentare la creatinina sierica e il BUN. Negli studi congiunti controllati con placebo è stato osservato con l'acido bempedoico un aumento medio di 0,05 mg/dL (4,4 micromoli/L) della creatinina sierica e un aumento medio di 1,7 mg/dL (0,61 mmol/L) del BUN rispetto al basale alla settimana 12. Gli innalzamenti di creatinina sierica e di BUN si sono verificati di solito entro le prime 4 settimane di trattamento, i valori sono rimasti stabili e sono tornati al basale a seguito della sospensione del trattamento.
    Gli innalzamenti di creatinina sierica osservati possono essere associati all'inibizione da parte dell'acido bempedoico della secrezione tubulare renale dipendente da OAT2 della creatinina (vedere paragrafo 4.5), che rappresenta un'interazione farmaco-endogena del substrato e non sembra indicare un peggioramento della funzione renale. Occorre prendere in considerazione questo effetto quando si interpretano le alterazioni nella clearance della creatinina stimata nei pazienti in terapia con Nilemdo, in particolare nel caso di pazienti con patologie o che assumono medicinali che ne richiedono il monitoraggio.
    Emoglobina diminuita
    Diminuzioni dell'emoglobina sono state osservate negli studi clinici con acido bempedoico. Negli studi clinici congiunti controllati con placebo è stata osservata una diminuzione dell'emoglobina dal basale di ≥ 20 g/L e < limite inferiore della norma (LLN) nel 4,6% dei pazienti del gruppo trattato con acido bempedoico rispetto all'1,9% dei pazienti che assumevano placebo. Sono state segnalate diminuzioni dell'emoglobina superiori a 50 g/L e < LLN a tassi analoghi nei gruppi trattati con acido bempedoico e in quelli che assumevano placebo (rispettivamente 0,2% vs 0,2%). Le diminuzioni dell'emoglobina si sono verificate di solito entro le prime 4 settimane di trattamento e i valori sono tornati al basale a seguito della sospensione del trattamento. Tra i pazienti che presentavano valori di emoglobina normali al basale, l'1,4% nel gruppo trattato con acido bempedoico e lo 0,4% nel gruppo trattato con placebo hanno presentato valori di emoglobina inferiori a LLN durante il trattamento. È stata segnalata anemia nel 2,5% dei pazienti trattati con acido bempedoico e nell'1,6% dei pazienti trattati con placebo.
    Popolazione anziana
    Negli studi controllati con placebo, dei 3.621 pazienti trattati con acido bempedoico, 2.098 (58%) avevano un'età > 65 anni. Non sono state osservate differenze complessive in termini di sicurezza tra questi pazienti e la popolazione più giovane.
    Segnalazione delle reazioni avverse sospette
    La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione riportato all'indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

    Sovradosaggio

    Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Nilemdo
    Sono state somministrate dosi fino a 240 mg/giorno (1,3 volte la dose raccomandata approvata) negli studi clinici senza alcuna evidenza di tossicità dose-limitante.
    Negli studi sugli animali non sono stati osservati eventi avversi con esposizioni fino a 14 volte superiori a quelle dei pazienti trattati con Acido Bempedoico 180 mg una volta al giorno.
    Non esiste un trattamento specifico per il sovradosaggio di Nilemdo. In caso di sovradosaggio, il paziente deve essere trattato in modo sintomatico e, se necessario, devono essere istituite misure di supporto.

    Scadenza

    36 mesi

    Conservazione

    Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.

    Foglietto Illustrativo


    Fonti Ufficiali


    Servizi Avanzati


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