Micofenolato Mofetile Accord

    Ultimo aggiornamento: 09/04/2024

    Cos'è Micofenolato Mofetile Accord?

    Micofenolato Mofetile Accord è un farmaco a base del principio attivo Acido Micofenolico Sale Di Mofetile, appartenente alla categoria degli Immunosoppressori e nello specifico Immunosoppressori ad azione selettiva. E' commercializzato in Italia dall'azienda Accord Healthcare B.V..

    Micofenolato Mofetile Accord può essere prescritto con Ricetta RNRL - medicinali soggetti a prescrizione medica limitativa, da rinnovare volta per volta, vendibili al pubblico su prescrizione di centri ospedalieri o di specialisti.


    Confezioni

    Micofenolato Mofetile Accord 250 mg 100 capsule

    Informazioni commerciali sulla prescrizione

    Titolare: Accord Healthcare B.V.
    Ricetta: RNRL - medicinali soggetti a prescrizione medica limitativa, da rinnovare volta per volta, vendibili al pubblico su prescrizione di centri ospedalieri o di specialisti
    Classe: A
    Principio attivo: Acido Micofenolico Sale Di Mofetile
    Gruppo terapeutico: Immunosoppressori
    ATC: L04AA06 - Acido micofenolico
    Forma farmaceutica: capsula


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    Indicazioni

    Perché si usa Micofenolato Mofetile Accord? A cosa serve?
    Il micofenolato mofetile, in associazione con ciclosporina e corticosteroidi, è indicato per la profilassi del rigetto acuto in pazienti sottoposti a trapianto allogenico renale, cardiaco o epatico.

    Posologia

    Come usare Micofenolato Mofetile Accord: Posologia
    Il trattamento con micofenolato mofetile deve essere iniziato e continuato da specialisti adeguatamente qualificati nei trapianti.
    Posologia
    Utilizzo nel trapianto renale:
    Adulti:
    La somministrazione orale di micofenolato mofetile deve essere iniziata entro le 72 ore successive al trapianto. La dose raccomandata nei pazienti sottoposti a trapianto renale è di 1 g somministrato due volte al giorno (dose giornaliera 2 g).
    Popolazione pediatrica di età compresa tra 2 e 18 anni:
    La dose raccomandata di micofenolato mofetile è di 600 mg/m2 somministrata per via orale due volte al giorno (fino ad un massimo di 2 g al giorno). Le capsule di micofenolato mofetile devono essere prescritte solo a pazienti con una superficie corporea di almeno 1,25 m2. Ai pazienti con una superficie corporea compresa tra 1,25 e 1,5 m2 possono essere prescritte le capsule di micofenolato mofetile ad un dosaggio di 750 mg due volte al giorno (dose giornaliera 1,5 g). Ai pazienti con una superficie corporea superiore a 1,5 m2, possono essere prescritte capsule di micofenolato mofetile ad un dosaggio di 1 g due volte al giorno (dose giornaliera 2 g). Poiché alcune reazioni avverse si verificano con maggiore frequenza in questa fascia di età rispetto agli adulti (vedere il paragrafo 4.8), può essere necessaria una riduzione temporanea della dose oppure l'interruzione del trattamento; in queste circostanze bisognerà tenere conto dei fattori clinici rilevanti, inclusa la gravità della reazione.
    Popolazione pediatrica (<2 anni):
    I dati disponibili sulla sicurezza ed efficacia nei bambini di età inferiore a 2 anni sono limitati. Questi dati sono insufficienti per fornire raccomandazioni posologiche, pertanto l'uso del medicinale in questa fascia di età non è raccomandato.
    Utilizzo nel trapianto cardiaco:
    Adulti:
    La somministrazione di micofenolato mofetile per via orale deve iniziare entro i primi 5 giorni successivi al trapianto. La dose raccomandata nei pazienti sottoposti a trapianto cardiaco è di 1,5 g somministrati due volte al giorno (dose giornaliera 3 g).
    Bambini e adolescenti (età compresa tra 2 e 18 anni):
    Non sono disponibili dati relativi ai pazienti pediatrici sottoposti a trapianto cardiaco.
    Utilizzo nel trapianto epatico:
    Adulti:
    Micofenolato mofetile deve essere somministrato per via endovenosa per i primi 4 giorni successivi al trapianto epatico, mentre la somministrazione orale di micofenolato mofetile comincia subito dopo, quando può essere tollerata. La dose orale raccomandata nei pazienti sottoposti a trapianto epatico è di 1,5 g somministrati due volte al giorno (dose giornaliera 3 g).
    Popolazione pediatrica:
    Non sono disponibili dati relativi ai pazienti pediatrici sottoposti a trapianto epatico.
    Uso nelle popolazioni speciali
    Anziani:
    Per gli anziani è appropriata la dose raccomandata di 1 g somministrato due volte al giorno per i pazienti sottoposti a trapianto renale e di 1,5 g somministrati due volte al giorno per i pazienti sottoposti a trapianto cardiaco o epatico.
    Danno renale:
    Nei pazienti sottoposti a trapianto renale con grave danno renale cronico (velocità di filtrazione glomerulare <25 ml/min-1/1,73 m-2), fatta eccezione per l'immediato periodo post-trapianto, si devono evitare dosi superiori a 1 g somministrato due volte al giorno. Questi pazienti devono anche essere monitorati attentamente. Non sono necessari aggiustamenti del dosaggio nei pazienti che presentano un ritardo nel funzionamento del rene nella fase post-operatoria (vedere il paragrafo 5.2). Non sono disponibili dati relativi ai pazienti sottoposti a trapianto cardiaco o epatico affetti da grave danno renale cronico.
    Grave compromissione epatica:
    Non sono necessari aggiustamenti del dosaggio per i pazienti sottoposti a trapianto renale con grave malattia del parenchima epatico. Non sono disponibili dati su pazienti sottoposti a trapianto cardiaco con grave malattia del parenchima epatico.
    Trattamento durante gli episodi di rigetto:
    L'Acido Micofenolico (MPA) è il metabolita attivo del micofenolato mofetile. Il rigetto di trapianto renale non provoca variazioni nella farmacocinetica dell'MPA; non è necessaria una riduzione della dose o l'interruzione del micofenolato mofetile. Non ci sono motivi per un aggiustamento della dose di micofenolato mofetile in seguito al rigetto di trapianto cardiaco. Non sono disponibili dati di farmacocinetica durante il rigetto di trapianto epatico.
    Popolazione pediatrica
    Non vi sono dati disponibili sul trattamento del primo rigetto o del rigetto refrattario nei pazienti pediatrici sottoposti a trapianto.
    Modo di somministrazione
    Somministrazione orale
    Precauzioni da adottare prima della manipolazione o della somministrazione del medicinale.
    Poiché il micofenolato mofetile ha dimostrato effetti teratogeni nel ratto e nel coniglio, le capsule di micofenolato mofetile non devono essere aperte o schiacciate per evitare l'inalazione o il contatto diretto della pelle o delle membrane mucose con la polvere contenuta nelle capsule di micofenolato mofetile. Se si verifica tale contatto, lavare accuratamente con acqua e sapone; sciacquare gli occhi con acqua abbondante.

    Controindicazioni

    Quando non dev'essere usato Micofenolato Mofetile Accord
    • Micofenolato Mofetile non deve essere somministrato a pazienti con ipersensibilità al micofenolato mofetile, all'acido micofenolico o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. Sono state osservate reazioni di ipersensibilità a Micofenolato Mofetile (vedere paragrafo 4.8).
    • Micofenolato Mofetile non deve essere dato alle donne fertili che non stanno utilizzando un metodo contraccettivo efficace (vedere paragrafo 4.6).
    • Il trattamento con Micofenolato Mofetile non deve essere iniziato nelle donne fertili che non hanno fornito un risultato del test di gravidanza per escluderne l'uso non intenzionale durante la gravidanza (vedere paragrafo 4.6).
    • Micofenolato Mofetile non deve essere usato in gravidanza a meno che non vi sia alcun trattamento alternativo idoneo a prevenire il rigetto del trapianto (vedere paragrafo 4.6).
    • Micofenolato Mofetile non deve essere somministrato nelle donne che allattano con latte materno (vedere il paragrafo 4.6).

    Avvertenze speciali e precauzioni di impiego

    Cosa serve sapere prima di prendere Micofenolato Mofetile Accord
    Neoplasmi
    I pazienti sottoposti a terapie immunosoppressive che prevedono associazioni di medicinali, tra cui il micofenolato mofetile, sono esposti ad un rischio maggiore di sviluppare linfomi e altri tumori maligni, in particolare della pelle (vedere il paragrafo 4.8). Il rischio sembra essere correlato all'intensità e alla durata dell'immunosoppressione, piuttosto che all'uso di un agente specifico. Come precauzione generale per ridurre al minimo il rischio di cancro della pelle, l'esposizione alla luce del sole e ai raggi UV dovrà essere limitata mediante l'uso di abbigliamento protettivo e l'applicazione di uno schermo solare con elevato fattore di protezione.
    Infezioni
    I pazienti trattati con immunosoppressori, compreso micofenolato mofetile, sono esposti a un rischio maggiore di infezioni opportunistiche (batteriche, fungine, virali o protozoarie), infezioni fatali e sepsi (vedere il paragrafo 4.8). Queste infezioni comprendono la riattivazione virale latente, come la riattivazione dell'epatite B o dell'epatite C e infezioni causate da poliomavirus (la nefropatia associata a virus BK, la leucoencefalopatia multifocale progressiva (PML) associata al virus JC). Casi di epatite dovuti alla riattivazione dell'epatite B o dell'epatite C sono stati segnalati in pazienti portatori trattati con immunosoppressori. Queste infezioni sono spesso correlate a un'alta carica immunosoppressiva totale e possono condurre a condizioni gravi o fatali che i medici devono tenere in considerazione nella diagnosi differenziale in pazienti immunosoppressi con peggioramento della funzionalità renale o con sintomi neurologici. L'acido micofenolico ha un effetto citostatico sui linfociti B e T, pertanto può verificarsi un incremento della gravità di COVID-19 e deve essere presa in considerazione una decisione clinica appropriata.
    Ci sono state segnalazioni di ipogammaglobulinemia in associazione con infezioni ricorrenti in pazienti trattati con micofenolato mofetile in associazione con altri immunosoppressori. In alcuni di questi casi il cambio di terapia da micofenolato ad un immunosoppressore alternativo ha determinato il ritorno alla normalità dei livelli di IgG sieriche. Nei pazienti in trattamento con micofenolato che sviluppano infezioni ricorrenti è necessario tenere monitorate le immunoglobuline sieriche. In caso di ipogammaglobulinemia clinicamente rilevante e prolungata, dovrebbe essere considerata un'adeguata azione clinica tenendo conto dei potenti effetti citostatici che l'acido micofenolico ha sui linfociti T e B.
    Sono state pubblicate segnalazioni di bronchiectasie negli adulti e nei bambini che hanno ricevuto micofenolato mofetile in associazione con altri immunosoppressori. In alcuni di questi casi il cambio di terapia da micofenolato ad un altro immunosoppressore ha portato a un miglioramento dei sintomi respiratori. Il rischio di bronchiectasie può essere legato alla ipogammaglobulinemia o ad un effetto diretto sul polmone. Ci sono state anche segnalazioni isolate di malattia polmonare interstiziale e fibrosi polmonare, alcune delle quali fatali (vedere paragrafo 4.8). Si raccomanda di fare indagini sui pazienti che sviluppino sintomi polmonari persistenti, quali tosse e dispnea.
    Sangue e sistema immunitario
    I pazienti che ricevono micofenolato mofetile devono essere monitorati per neutropenia, che potrebbe essere legata al micofenolato mofetile stesso, a medicinali concomitanti, ad infezioni virali o ad una combinazione di queste cause. I pazienti che assumono micofenolato mofetile devono essere sottoposti ad una conta ematologica completa una volta la settimana durante il primo mese di terapia, due volte al mese nel secondo e terzo mese, dopodiché una volta al mese durante il primo anno. Se si sviluppa neutropenia (conta assoluta dei neutrofili <1,3 x 103/µl) può essere opportuno interrompere o terminare il trattamento con micofenolato mofetile.
    In pazienti trattati con micofenolato mofetile in associazione con altri immunosoppressori sono stati riportati casi di aplasia eritroide pura (PRCA). Il meccanismo con cui il micofenolato mofetile ha indotto la PRCA non è noto. La PRCA può risolversi con la riduzione della dose o con l'interruzione della terapia con micofenolato mofetile. Modifiche al trattamento con micofenolato mofetile nei pazienti trapiantati devono essere effettuate esclusivamente sotto un'appropriata supervisione clinica al fine di minimizzare il rischio di rigetto (vedere paragrafo 4.8).
    I pazienti trattati con Micofenolato Mofetile devono essere informati di riferire immediatamente qualsiasi evidenza di infezione, ematoma senza trauma, sanguinamento o qualsiasi altra manifestazione di insufficienza midollare.
    I pazienti devono essere informati che durante il trattamento con micofenolato mofetile, le vaccinazioni potrebbero essere meno efficaci e che l'uso di vaccini vivi attenuati deve essere evitato (vedere il paragrafo 4.5). Il vaccino antinfluenzale può essere utile. I medici che effettuano la prescrizione devono fare riferimento alle linee guida nazionali per la vaccinazione antinfluenzale.
    Gastro-intestinale
    Micofenolato mofetile è stato associato ad un'incidenza maggiore di eventi avversi dell'apparato digerente, come casi non frequenti di ulcera, emorragia e perforazione del tratto gastrointestinale, il micofenolato mofetile deve essere somministrato con cautela nei pazienti che presentano una patologia attiva grave del sistema digerente.
    Il micofenolato mofetile è un inibitore dell'enzima IMPDH (inosina monofosfato deidrogenasi). Quindi se ne deve evitare la somministrazione nei pazienti affetti da rari deficit ereditari dell'enzima HGPRT (ipoxantina-guanina fosforibosil-transferasi), come la sindrome di Lesch-Nyhan e la sindrome di Kelly-Seegmiller.
    Interazioni
    Si deve prestare attenzione quando nella terapia combinata si passa da regimi contenenti immunosoppressori che interferiscono con la circolazione enteroepatica di MPA, ad es. ciclosporina, ad altri che sono privi di questo effetto, ad es. tacrolimus, sirolimus, belatacept, o viceversa, poiché questo potrebbe comportare cambiamenti nell'esposizione a MPA. Farmaci che interferiscono con il circolo enteroepatico di MPA(ad es. colestiramina, antibiotici) devono essere usati con cautela a causa del loro potenziale di riduzione dei livelli plasmatici e dell'efficacia di Micofenolato Mofetile (vedere anche paragrafo 4.5). Nel passaggio da una terapia di associazione ad un'altra (ad es. da ciclosporina a tacrolimus o viceversa) o per garantire un'adeguata immunosoppressione nei pazienti con alto rischio immunologico (ad es. rischio di rigetto, trattamento con antibiotici, aggiunta o eliminazione di un medicinale interagente) può essere opportuno effettuare un monitoraggio terapeutico di MPA.
    Si raccomanda di non somministrare micofenolato mofetile assieme ad azatioprina, poiché tale somministrazione concomitante non è stata studiata.
    Il rapporto rischio/beneficio del micofenolato mofetile in associazione con sirolimus non è stato stabilito (vedere anche paragrafo 4.5).
    Popolazioni speciali
    I pazienti anziani possono avere un aumentato rischio di eventi avversi, come alcune infezioni (tra cui disturbo invasivo tissutale da citomegalovirus) eventualmente emorragia gastrointestinale, ed edema polmonare, rispetto ai soggetti più giovani (vedere paragrafo 4.8).
    Effetti teratogeni
    Micofenolato è un potente teratogeno umano. Sono stati riportati aborti spontanei (tasso del 45-49%) e malformazioni congenite (tasso stimato del 23-27%) in seguito ad esposizione a MMF durante la gravidanza. Pertanto Micofenolato Mofetile è controindicato in gravidanza a meno che non ci siano trattamenti alternativi adatti a prevenire il rigetto del trapianto. I pazienti di sesso femminile in età fertile devono essere informati riguardo i rischi e seguire le raccomandazioni fornite nel paragrafo 4.6. (ad esempio metodi contraccettivi, test di gravidanza) prima, durante e dopo la terapia con Micofenolato Mofetile. I medici devono garantire che le donne che assumono micofenolato abbiano capito il rischio di danni per il bambino, la necessità di una contraccezione efficace, e la necessità di consultare immediatamente il proprio medico se c'è una possibilità di gravidanza.
    Contraccezione (vedere paragrafo 4.6)
    Dato l'elevato rischio di aborto e malformazioni congenite associati all'impiego di micofenolato mofetile in gravidanza, come dimostrato da robuste evidenze cliniche, deve essere fatto tutto il possibile per evitare una gravidanza durante il trattamento. Pertanto, le donne in età fertile devono usare almeno un metodo contraccettivo affidabile (vedere paragrafo 4.3) prima di iniziare la terapia con Micofenolato Mofetile Accord, durante la terapia stessa e per sei settimane dopo l'interruzione del trattamento, a meno che l'astinenza non sia il metodo anticoncezionale prescelto. L'uso simultaneo di due metodi contraccettivi complementari è preferibile per ridurre al minimo il rischio di un possibile fallimento della copertura contraccettiva e di una gravidanza indesiderata.
    Per informazioni sulla contraccezione maschile vedere paragrafo 4.6.
    Materiale educazionale
    Per aiutare i pazienti ad evitare l'esposizione del feto al micofenolato e per fornire ulteriori importanti informazioni di sicurezza, il titolare dell'autorizzazione all'immissione in commercio fornirà del materiale educazionale agli operatori sanitari. I materiali educazionali rafforzeranno le avvertenze riguardo la teratogenicità del micofenolato, forniranno consigli sulla contraccezione prima di iniziare la terapia ed indicazioni sulla necessità del test di gravidanza. Informazioni complete sul paziente circa il rischio teratogeno e le misure di prevenzione di gravidanza devono essere date dal medico alle donne in età fertile e, come opportuno, ai pazienti di sesso maschile.
    Ulteriori precauzioni
    I pazienti non devono donare il sangue durante la terapia o per almeno 6 settimane dopo l'interruzione del micofenolato. Gli uomini non devono donare sperma durante la terapia o per 90 giorni dopo l'interruzione del micofenolato mofetile.

    Questo medicinale contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per compressa, cioè è essenzialmente " senza sodio ".


    Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione

    Quali farmaci o alimenti possono modificare l'effetto di Micofenolato Mofetile Accord
    Aciclovir:
    Quando il micofenolato mofetile è stato somministrato in associazione con aciclovir si sono osservate concentrazioni plasmatiche di aciclovir più elevate rispetto alla somministrazione di aciclovir da solo. Le variazioni nella farmacocinetica dell'MPAG (il glucuronide fenolico di MPA) sono risultate minime (aumento dell'MPAG dell'8%) e non sono considerate clinicamente significative. Poiché le concentrazioni plasmatiche dell'MPAG, come quelle di aciclovir, aumentano in presenza di danno renale, è possibile che il micofenolato mofetile e l'aciclovir, o i suoi profarmaci, ad esempio valaciclovir, competano per la secrezione tubulare, determinando ulteriori aumenti delle concentrazioni delle due sostanze.
    Antiacidi e inibitori della pompa protonica (IPP):
    È stata osservata una riduzione dell'esposizione ad MPA quando antiacidi, quali idrossido di magnesio e di alluminio, e IPP, inclusi lansoprazolo e pantoprazolo, sono stati somministrati insieme a micofenolato mofetile. Non sono state osservate differenze significative dei tassi di rigetto o di perdita del trapianto nei pazienti che assumevano micofenolato mofetile e IPP rispetto ai pazienti che assumevano micofenolato mofetile ma non IPP. Tali dati supportano l'estrapolazione del risultato a tutti gli antiacidi poiché la riduzione dell'esposizione quando micofenolato mofetile è stato somministrato in concomitanza a idrossido di magnesio e di alluminio è notevolmente inferiore rispetto a quando micofenolato mofetile è stato somministrato in concomitanza con IPP.
    Medicinali in grado di interferire con il ricircolo enteroepatico (ad es. colestiramina, ciclosporina A, antibiotici):
    Si deve usare cautela con i medicinali che interferiscono con il ricircolo enteroepatico, in quanto possono ridurre l'efficacia del micofenolato mofetile.
    Colestiramina
    In seguito alla somministrazione di una dose singola di 1,5 g di micofenolato mofetile in soggetti sani precedentemente trattati con colestiramina alla dose di 4 g TID per 4 giorni, si è osservata una riduzione del 40% dell'AUC dell'MPA (vedere i paragrafi 4.4 e 5.2). Deve essere usata prudenza durante la somministrazione concomitante, in quanto l'efficacia del micofenolato mofetile potrebbe venire diminuita.
    Ciclosporina A
    La farmacocinetica della ciclosporina A (CsA) non è influenzata dal micofenolato mofetile.
    Al contrario, se si interrompe il trattamento concomitante con CsA si deve prevedere un aumento di circa il 30% dell'AUC dell'MPA. CsA interferisce con il ricircolo enteroepatico di MPA, con conseguente riduzione dell'esposizione a MPA del 30-50% nei pazienti con trapianto renale trattati con Micofenolato Mofetile e CsA rispetto ai pazienti in terapia con sirolimus o belatacept e dosi similari di Micofenolato Mofetile (vedere anche paragrafo 4.4). Al contrario, cambiamenti nell'esposizione a MPA sono attesi quando i pazienti passano da CsA ad uno degli immunosoppressori che non interferisce con il circolo enteroepatico di MPA.
    Gli antibiotici deputati all'eliminazione dei batteri produttori di β-glucoronidasi nell'intestino (ad es. aminoglicoside, cefalosporina, fluorochinolone e classi delle penicilline) potrebbero interferire con il ricircolo enteroepatico di MPAG/MPA, determinando la conseguente riduzione dell'esposizione sistemica a MPA. Sono disponibili informazioni relative ai seguenti antibiotici:
    Ciprofloxacina o amoxicillina più acido clavulanico:
    Riduzioni del 50% circa delle concentrazioni pre-dose (a valle) dell'MPA sono state riportate in soggetti che hanno ricevuto un trapianto di rene nei giorni immediatamente successivi l'inizio della terapia orale con ciprofloxacina o amoxicillina più acido clavulanico. Tale effetto tendeva a diminuire con il proseguo della terapia antibiotica e cessava pochi dopo giorni l'interruzione della stessa. La modifica del livello di pre-dose può non rappresentare accuratamente le modifiche dell'esposizione complessiva all'MPA. Pertanto, non sono normalmente necessarie modificazioni della dose di mycophenolate mofetil in assenza di segni clinici di compromissione del trapianto. Tuttavia, deve essere effettuato uno stretto monitoraggio clinico durante l'uso dell'associazione e subito dopo il trattamento antibiotico.
    Norfloxacina e metronidazolo:
    In volontari sani, non si è osservata alcuna interazione significativa quando micofenolato mofetile è stato somministrato in concomitanza con norfloxacina o separatamente con metronidazolo. Tuttavia, la associazione di norfloxacina e metronidazolo ha ridotto l'esposizione all'MPA del 30% circa in seguito alla somministrazione di una singola dose di micofenolato mofetile.
    Trimetoprim/sulfametoxazolo:
    Non si è osservato alcun effetto sulla biodisponibilità dell'MPA.
    Medicinali che influiscono sulla glucuronazione (ad es. isavuconazolo, telmisartan)
    La co-somministrazione di farmaci che influiscono sula glucuronazione di MPA potrebbe alterare l'esposizione a MPA. Si raccomanda pertanto di prestare cautela quando si somministrano questi farmaci in concomitanza con micofenolato mofetile.
    Isavuconazolo
    In associazione alla co-somministrazione con isavuconazolo è stato osservato un aumento del 35% dell'esposizione al MPA (AUC0-∞).
    Telmisartan:
    La somministrazione concomitante di telmisartan e Micofenolato Mofetile ha determinato una riduzione approssimativa del 30% delle concentrazioni di MPA. Telmisartan modifica l'eliminazione di MPA aumentando l'espressione di gamma PPAR (recettore gamma attivato dai proliferatori dei perossisomi) che a sua volta si traduce in una rafforzata espressione e attività dell'isoforma 1A9 dell'uridina difosfato glucuroniltransferasi (UGT1A9). Dal confronto dei tassi di rigetto del trapianto, tassi di perdita del trapiantato o profili di eventi avversi tra pazienti in trattamento con Micofenolato Mofetile con e senza somministrazione concomitante di telmisartan, non sono state rilevate conseguenze cliniche dovute all'interazione farmacocinetica tra i farmaci.
    Ganciclovir:
    In base ai risultati ottenuti in uno studio con somministrazione singola delle dosi raccomandate di micofenolato orale e ganciclovir per via endovenosa, e degli effetti noti di danno renale sulla farmacocinetica del micofenolato mofetile (vedere il paragrafo 4.2) e ganciclovir, si prevede che la co-somministrazione di questi due agenti (che competono per i meccanismi di secrezione tubulare renale) provocherà un aumento della concentrazione di MPAG e di ganciclovir. Non si prevede un'alterazione sostanziale della farmacocinetica dell'MPA e non è necessario adattare il dosaggio di micofenolato mofetile. Nei pazienti con danno renale ai quali sono somministrati in associazione micofenolato mofetile e ganciclovir o i suoi profarmaci, quali valganciclovir, devono essere osservate le raccomandazioni posologiche per ganciclovir ed i pazienti devono essere monitorati attentamente.
    Contraccettivi orali:
    La farmacocinetica e la farmacodinamica dei contraccettivi orali non sono state influenzate in modo clinicamente rilevante dalla somministrazione concomitante di micofenolato mofetile (vedere il paragrafo 5.2).
    Rifampicina:
    Nei pazienti che non assumono anche ciclosporina, la somministrazione concomitante di micofenolato mofetile e rifampicina ha generato una riduzione dell'esposizione all'MPA (AUC 0-12h) dal 18% al 70%. Si raccomanda di monitorare i livelli di esposizione all'MPA e di regolare quindi il dosaggio del micofenolato mofetile per mantenere l'efficacia clinica in caso di somministrazione concomitante di rifampicina.
    Sevelamer:
    Quando micofenolato mofetile è stato somministrato in concomitanza con sevelamer, sono state osservate riduzioni della Cmax e dell'AUC0-12 dell'MPA del 30% e 25%, rispettivamente, senza conseguenze cliniche (come il rigetto del trapianto). Tuttavia, si raccomanda di somministrare micofenolato mofetile almeno un'ora prima oppure tre ore dopo l'assunzione di sevelamer per minimizzare l'impatto sull'assorbimento dell'MPA. Non vi sono disponibili dati relativi al micofenolato mofetile con leganti del fosfato diversi da sevelamer.
    Tacrolimus:
    Nei pazienti sottoposti a trapianto epatico che hanno iniziato la terapia con micofenolato mofetile e tacrolimus, l'AUC e la Cmax dell'MPA, il metabolita attivo del micofenolato mofetile, non sono state significativamente influenzate dalla somministrazione concomitante di tacrolimus. Al contrario, si è osservato un aumento di circa il 20% nell'AUC del tacrolimus, in seguito alla somministrazione di dosi multiple di micofenolato mofetile (1,5 g due volte al giorno) nei pazienti sottoposti a trapianto epatico che assumevano tacrolimus. Tuttavia, nei pazienti sottoposti a trapianto renale, la concentrazione di tacrolimus non è apparsa alterata dal micofenolato mofetile (vedere il paragrafo 4.4).
    Vaccini vivi:
    I vaccini vivi non devono essere somministrati ai pazienti con compromissione della risposta immunitaria. La risposta anticorpale ad altri vaccini può essere ridotta (vedere il paragrafo 4.4).
    Popolazione pediatrica
    Studi di interazione sono stati condotti solo in pazienti adulti.
    Possibili interazioni:
    La co-somministrazione di probenecid e micofenolato mofetile nelle scimmie aumenta di 3 volte l'AUC plasmatica dell'MPAG. In tal modo, anche altre sostanze, di cui è nota l'eliminazione renale, possono competere con l'MPAG aumentando così le concentrazioni plasmatiche dell'MPAG o dell'altra sostanza che viene secreta attraverso i tubuli renali.

    Fertilità, gravidanza e allattamento

    Donne in età fertile
    Durante il trattamento con micofenolato la gravidanza deve essere evitata. Pertanto, le donne in età fertile devono usare almeno un metodo contraccettivo affidabile (vedere paragrafo 4.3) prima di iniziare il trattamento con Micofenolato Mofetile Accord, durante la terapia stessa e per sei settimane dopo l'interruzione del trattamento, a meno che l'astinenza non sia il metodo di contraccezione prescelto. L'uso simultaneo di due metodi contraccettivi complementari è preferibile.
    Gravidanza:
    Micofenolato Mofetile è controindicato durante la gravidanza a meno che non vi sia alcun trattamento alternativo idoneo a prevenire il rigetto del trapianto. Il trattamento non deve essere iniziato se non è fornito un risultato negativo del test di gravidanza in modo da escluderne l'uso non intenzionale durante la gravidanza.
    Pazienti di sesso femminile in grado di riprodursi devono essere avvisati all'inizio del trattamento riguardo il rischio di aborto spontaneo e di malformazioni congenite e devono essere guidati per la prevenzione e la pianificazione della gravidanza.
    Prima di iniziare il trattamento con Micofenolato Mofetile, le donne in età fertile si devono essersi sottoposte a due test di gravidanza sul siero o sulle urine con una sensibilità di almeno 25 mUI/ml, e aver ottenuto un esito negativo in modo da escludere l'esposizione non intenzionale dell'embrione al micofenolato.
    Si raccomanda l'esecuzione di un secondo test 8-10 giorni dopo il primo. Per i trapiantiati da donatori deceduti, se non è possibile eseguire due test 8-10 giorni prima dell'inizio del trattamento (a causa dei tempi di disponibilità degli organi da trapiantare), deve essere eseguito immediatamente un test di gravidanza prima di iniziare il trattamento e un ulteriore test 8 -10 giorni dopo. I test di gravidanza devono essere ripetuti se clinicamente richiesto (ad esempio è richiesto dopo ogni interruzione della contraccezione). I risultati di tutti i test di gravidanza devono essere discussi con il paziente.
    Le pazienti devono essere informate di consultare immediatamente il medico in caso di gravidanza.
    Micofenolato è un potente teratogeno umano, con un aumentato rischio di aborti spontanei e di malformazioni congenite in caso di esposizione durante la gravidanza;
    • Sono stati segnalati aborti nel 45-49% delle donne in gravidanza esposte al micofenolato mofetile, rispetto a un tasso riportato tra il 12 e il 33% nei pazienti sottoposti a trapianto di organi solidi trattati con immunosoppressori diversi dal micofenolato mofetile.
    • Sulla base di dati di letteratura, si sono verificate malformazioni dal 23 al 27% dei nati vivi nelle donne esposte a micofenolato mofetile durante la gravidanza (rispetto al 2-3% dei nati vivi nella popolazione generale e circa al 4-5% dei nati vivi in pazienti sottoposti a trapianto di organi solidi trattati con immunosoppressori diversi dal micofenolato).
      Malformazioni congenite, comprese le segnalazioni di malformazioni multiple, sono state osservate nel post-marketing nei bambini di pazienti esposte al micofenolato mofetile in combinazione con altri immunosoppressori durante la gravidanza. Sono state riportate più frequentemente le seguenti malformazioni:
    • Anomalie dell'orecchio (ad esempio forma anomala o orecchio esterno assente), atresia del condotto uditivo esterno (orecchio medio);
    • Malformazioni facciali come il labbro leporino, palatoschisi, micrognazia e ipertelorismo delle orbite;
    • Anomalie degli occhi (ad esempio coloboma);
    • Malattie cardiache congenite, come difetti del setto atriale e ventricolare;
    • Malformazioni delle dita (ad esempio polidattilia, sindattilia);
    • Malformazioni tracheo-esofagee (ad esempio atresia esofagea);
    • Malformazioni del sistema nervoso come la spina bifida;
    • Anomalie renali.
    Inoltre ci sono state segnalazioni isolate delle seguenti malformazioni:
    • Microftalmia;
    • Cisti congenita del plesso coroideo;
    • Agenesia del setto pellucido;
    • Agenesia olfattiva del nervo
    Gli studi sugli animali hanno dimostrato tossicità riproduttiva (vedere il paragrafo 5.3).
    Allattamento:
    Si è visto che il micofenolato mofetile viene escreto nel latte materno dei ratti. Non è noto se ciò avviene anche nella donna. Poiché il micofenolato mofetile può dare serie reazioni avverse nei lattanti, micofenolato mofetile è controindicato nelle donne che allattano (vedere paragrafo 4.3).
    Uomini
    Le limitate evidenze cliniche disponibili non indicano un aumento del rischio di malformazioni o aborti spontanei a seguito dell'esposizione paterna al micofenolato mofetile.
    L'MPA è un potente teratogeno e la possibilità della sua presenza nello sperma non è nota. I calcoli basati sui dati emersi dagli studi condotti sull'animale dimostrano che la quantità massima di MPA potenzialmente trasferibile alla donna risulta talmente ridotta da far ritenere improbabili eventuali effetti. Negli studi condotti sull'animale il micofenolato si è dimostrato genotossico a concentrazioni superiori all'esposizione terapeutica nell'uomo solo entro margini ristretti, ma tali per cui il rischio di effetti genotossici sugli spermatozoi non può essere completamente escluso.
    Pertanto, l'adozione delle seguenti precauzioni è pertanto consigliata: agli uomini sessualmente attivi e alle loro partner si raccomanda l'uso di un metodo contraccettivo affidabile durante il trattamento del paziente di sesso maschile e per almeno 90 giorni dopo l'interruzione della terapia con micofenolato mofetile. I pazienti di sesso maschile fertili devono essere informati riguardo ai potenziali rischi di procreare e discuterne con un operatore sanitario qualificato.

    Fertilità
    Il micofenolato mofetile non ha avuto alcun effetto sulla fertilità dei ratti maschi a dosi orali fino a 20 mg/kg al giorno. L'esposizione sistemica a questa dose rappresenta 2 - 3 volte l'esposizione clinica alla dose clinica raccomandata di 2 g al giorno in pazienti con trapianto renale e 1.3 - 2 volte l'esposizione clinica alla dose clinica raccomandata di 3 g al giorno in pazienti con trapianto cardiaco. In uno studio sulla fertilità e la riproduzione femminile condotto sui ratti, dosi orali di 4.5 mg/kg al giorno hanno causato malformazioni (tra cui anoftalmia, agnatia e idrocefalo) nella progenie di prima generazione in assenza di tossicità materna. L'esposizione sistemica a questa dose era di circa 0.5 volte l'esposizione clinica alla dose clinica raccomandata di 2 g al giorno per i pazienti con trapianto renale e di circa 0.3 volte l'esposizione clinica alla dose clinica raccomandata di 3 g al giorno per i pazienti con trapianto cardiaco. Non sono stati evidenziati effetti sulla fertilità o sui parametri riproduttivi nelle femmine o nella generazione successiva.


    Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari

    Micofenolato Mofetile altera moderatamente la capacità di guidare veicoli e di usare macchinari.
    Poiché Micofenolato Mofetile può causare sonnolenza, stato confusionale, capogiri, tremore o ipotensione, si consiglia ai pazienti di prestare cautela durante la guida o l'uso di macchinari.

    Effetti indesiderati

    Quali sono gli effetti collaterali di Micofenolato Mofetile Accord
    Riassunto del profilo di sicurezza
    Le reazioni avverse al farmaco più comuni e/o gravi associate alla somministrazione di micofenolato mofetile in associazione con ciclosporina e corticosteroidi includono diarrea, (fino al 52.6%), leucopenia (fino al 45.8%), infezioni batteriche (fino al 39.9%) e vomito. (fino al 39.1%). Inoltre, vi è evidenza di un aumento della frequenza di alcune infezioni (vedere paragrafo 4.4).
    Elenco delle reazioni avverse in forma di tabella
    Le reazioni avverse al farmaco (ADR) osservate negli studi clinici e nell'esperienza post-marketing sono riportate nella Tabella 1 in funzione della classificazione per sistemi e organi (SOC) secondo il Dizionario Medico per le Attività Regolatorie (Medical Dictionary for Regulatory Activities, MedDRA) e delle relative categorie di frequenza. La categoria di frequenza corrispondente a ciascuna reazione avversa al farmaco si basa sulla seguente convenzione: molto comune (≥ 1/10), comune (≥ 1/100, < 1/10), non comune (≥ 1/1.000, < 1/100), raro (≥ 1/10.000, < 1/1.000) e molto raro (< 1/10.000). A causa delle notevoli differenze riscontrate nella frequenza di alcune reazioni avverse tra le varie indicazioni di trapianto, la frequenza viene presentata separatamente per i pazienti sottoposti a trapianto renale, epatico e cardiaco.
    Tabella 1 Reazioni avverse
    Reazione avversa (MedDRA)
    Classificazione per sistemi e organi
    Trapianto renale
    Trapianto epatico
    Trapianto cardiaco
     
    Frequenza
    Frequenza
    Frequenza
    Infezioni e infestazioni
    Infezioni batteriche
    Molto comune
    Molto comune
    Molto comune
    Infezioni fungine
    Comune
    Molto comune
    Molto comune
    Infezioni da protozoi
    Non comune
    Non comune
    Non comune
    Infezioni virali
    Molto comune
    Molto comune
    Molto comune
    Tumori benigni, maligni e non specificati (cisti e polipi compresi)
    Tumore benigno della pelle
    Comune
    Comune
    Comune
    Linfoma
    Non comune
    Non comune
    Non comune
    Disordine linfoproliferativo
    Non comune
    Non comune
    Non comune
    Tumore
    Comune
    Comune
    Comune
    Tumore maligno della pelle
    Comune
    Non comune
    Comune
    Patologie del sistema emolinfopoietico
    Anemia
    Molto comune
    Molto comune
    Molto comune
    Aplasia eritroide pura
    Non comune
    Non comune
    Non comune
    Insufficienza midollare
    Non comune
    Non comune
    Non comune
    Ecchimosi
    Comune
    Comune
    Molto comune
    Leucocitosi
    Comune
    Molto comune
    Molto comune
    Leucopenia
    Molto comune
    Molto comune
    Molto comune
    Pancitopenia
    Comune
    Comune
    Non comune
    Pseudolinfoma
    Non comune
    Non comune
    Comune
    Trombocitopenia
    Comune
    Molto comune
    Molto comune
    Disturbi del metabolismo e della nutrizione
    Acidosi
    Comune
    Comune
    Molto comune
    Ipercolesterolemia
    Molto comune
    Comune
    Molto comune
    Iperglicemia
    Comune
    Molto comune
    Molto comune
    Iperkaliemia
    Comune
    Molto comune
    Molto comune
    Iperlipidemia
    Comune
    Comune
    Molto comune
    Ipocalcemia
    Comune
    Molto comune
    Comune
    Ipokaliemia
    Comune
    Molto comune
    Molto comune
    Ipomagnesiemia
    Comune
    Molto comune
    Molto comune
    Ipofosfatemia
    Molto comune
    Molto comune
    Comune
    Iperuricemia
    Comune
    Comune
    Molto comune
    Gotta
    Comune
    Comune
    Molto comune
    Calo ponderale
    Comune
    Comune
    Comune
    Disturbi psichiatrici
    Stato confusionale
    Comune
    Molto comune
    Molto comune
    Depressione
    Comune
    Molto comune
    Molto comune
    Insonnia
    Comune
    Molto comune
    Molto comune
    Agitazione
    Non comune
    Comune
    Molto comune
    Ansia
    Comune
    Molto comune
    Molto comune
    Alterazioni del pensiero
    Non comune
    Comune
    Comune
    Patologie del sistema nervoso
    Capogiri
    Comune
    Molto comune
    Molto comune
    Mal di testa
    Molto comune
    Molto comune
    Molto comune
    Ipertonia
    Comune
    Comune
    Molto comune
    Parestesia
    Comune
    Molto comune
    Molto comune
    Sonnolenza
    Comune
    Comune
    Molto comune
    Tremore
    Comune
    Molto comune
    Molto comune
    Convulsioni
    Comune
    Comune
    Comune
    Disgeusia
    Non comune
    Non comune
    Comune
    Patologie cardiache
    Tachicardia
    Comune
    Molto comune
    Molto comune
    Patologie vascolari
    Ipertensione
    Molto comune
    Molto comune
    Molto comune
    Ipotensione
    Comune
    Molto comune
    Molto comune
    Linfocele
    Non comune
    Non comune
    Non comune
    Trombosi venosa
    Comune
    Comune
    Comune
    Vasodilatazione
    Comune
    Comune
    Molto comune
    Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
    Bronchiectasie
    Non comune
    Non comune
    Non comune
    Tosse
    Molto comune
    Molto comune
    Molto comune
    Dispnea
    Molto comune
    Molto comune
    Molto comune
    Pneumopatia interstiziale
     Non comune
     Molto raro
     Molto raro
    Versamento pleurico
    Comune
    Molto comune
    Molto comune
    Fibrosi polmonare
    Molto raro
    Non comune
    Non comune
    Patologie gastrointestinali
    Distensione addominale
    Comune
    Molto comune
    Comune
    Dolore addominale
    Molto comune
    Molto comune
    Molto comune
    Colite
    Comune
    Comune
    Comune
    Costipazione
    Molto comune
    Molto comune
    Molto comune
    Calo dell'appetito
    Comune
    Molto comune
    Molto comune
    Diarrea
    Molto comune
    Molto comune
    Molto comune
    Dispepsia
    Molto comune
    Molto comune
    Molto comune
    Esofagite
    Comune
    Comune
    Comune
    Eruttazione
    Non comune
    Non comune
    Comune
    Flatulenza
    Comune
    Molto comune
    Molto comune
    Gastrite
    Comune
    Comune
    Comune
    Emorragia gastrointestinale
    Comune
    Comune
    Comune
    Ulcera gastrointestinale
    Comune
    Comune
    Comune
    Iperplasia gengivale
    Comune
    Comune
    Comune
    Ileo
    Comune
    Comune
    Comune
    Ulcerazione del cavo orale
    Comune
    Comune
    Comune
    Nausea
    Molto comune
    Molto comune
    Molto comune
    Pancreatite
    Non comune
    Comune
    Non comune
    Stomatite
    Comune
    Comune
    Comune
    Vomito
    Molto comune
    Molto comune
    Molto comune
    Disturbi del sistema immunitario
    Ipersensibilità
    Non comune
    Comune
    Comune
    Ipogammaglobulinemia
    Non comune
    Molto raro
    Molto raro
    Patologie epatobiliari
    Aumento dei livelli ematici di fosfatasi alcalina
     Comune
     Comune
     Comune
    Aumento dei livelli ematici di lattato deidrogenasi
    Comune
    Non comune
    Molto comune
    Aumento dei livelli degli enzimi epatici
     Comune
     Molto comune
     Molto comune
    Epatite
    Comune
    Molto comune
    Non comune
    Iperbilirubinemia
    Comune
    Molto comune
    Molto comune
    Ittero
    Non comune
    Comune
    Comune
    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
    Acne
    Comune
    Comune
    Molto comune
    Alopecia
    Comune
    Comune
    Comune
    Rash
    Comune
    Molto comune
    Molto comune
    Ipertrofia cutanea
    Comune
    Comune
    Molto comune
    Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
    Artralgia
    Comune
    Comune
    Molto comune
    Debolezza muscolare
    Comune
    Comune
    Molto comune
    Patologie renali e urinarie
    Aumento dei livelli ematici di creatinina
    Comune
    Molto comune
    Molto comune
    Aumento dei livelli ematici di urea
    Non comune
    Molto comune
    Molto comune
    Ematuria
    Molto comune
    Comune
    Comune
    Danno renale
    Comune
    Molto comune
    Molto comune
    Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
    Astenia
    Molto comune
    Molto comune
    Molto comune
    Brividi
    Comune
    Molto comune
    Molto comune
    Edema
    Molto comune
    Molto comune
    Molto comune
    Ernia
    Comune
    Molto comune
    Molto comune
    Malessere
    Comune
    Comune
    Comune
    Dolore
    Comune
    Molto comune
    Molto comune
    Piressia
    Molto comune
    Molto comune
    Molto comune
    Sindrome infiammatoria acuta associata agli inibitori della sintesi de novo delle purine
    Non comune
    Non comune
    Non comune
    Descrizione di reazioni avverse selezionate
    Neoplasie maligne:
    I pazienti che ricevono una terapia immunosoppressiva di associazione che comprende micofenolato mofetile sono maggiormente a rischio per quanto riguarda lo sviluppo di linfomi e di altri tumori maligni, soprattutto della pelle (vedere paragrafo 4.4). I dati di sicurezza relativi a 3 anni di trattamento nei pazienti con trapianto renale o cardiaco non hanno mostrato alcuna differenza inaspettata relativamente all'incidenza di neoplasie rispetto ai dati ad 1 anno. I pazienti con trapianto epatico sono stati seguiti per almeno 1 anno ma per meno di 3 anni.
    Infezioni:
    Tutti i pazienti trattati con immunosoppressori hanno un rischio aumentato di infezioni batteriche, virali e fungine (alcune delle quali possono avere esito fatale), comprese quelle causate da agenti opportunistici e riattivazione di un virus latente. Il rischio aumenta con la carica immunosoppressiva totale (vedere paragrafo 4.4). Le infezioni più gravi sono state sepsi, peritonite, meningite, endocardite, tubercolosi e infezione micobatterica atipica. Le infezioni opportunistiche più frequenti in pazienti trattati con micofenolato mofetile (alla dose di 2 o 3 g giornalieri) in associazione con altri immunosoppressori all'interno di studi clinici controllati in pazienti con trapianto renale, cardiaco ed epatico seguiti per almeno un anno sono state la candida mucocutanea, la viremia/sindrome da CMV e l'Herpes simplex. La proporzione di pazienti con viremia/sindrome da CMV era del 13,5%. Nei pazienti trattati con immunosoppressori, compreso micofenolato mofetile, sono stati segnalati casi di nefropatia associata a virus BK e di leucoencefalopatia multifocale progressiva (PML) associata a virus JC.
    Patologie del sistema emolinfopoietico
    Le citopenie, tra cui leucopenia, anemia, trombocitopenia e pancitopenia, rappresentano rischi noti associati a micofenolato mofetile e possono comportare o contribuire alla comparsa di infezioni ed emorragie (vedere paragrafo 4.4). Sono state segnalate agranulocitosi e neutropenia; si consiglia pertanto un regolare monitoraggio dei pazienti che assumono micofenolato mofetile (vedere paragrafo 4.4). Nei pazienti trattati con micofenolato mofetile sono stati riferiti casi di anemia aplastica e insufficienza midollare, alcuni dei quali sono risultati fatali.
    Nei pazienti trattati con micofenolato mofetile sono stati segnalati casi di aplasia eritroide pura (PRCA; vedere paragrafo 4.4).
    Nei pazienti trattati con micofenolato mofetile sono stati osservati casi isolati di anomalie morfologiche dei neutrofili, tra cui l'anomalia acquisita di Pelger-Huet. Queste alterazioni non sono comunque associate a compromissione della funzionalità dei neutrofili. Nell'ambito di indagini ematologiche possono essere indicative di un fenomeno di spostamento a sinistra nella maturazione dei neutrofili, erroneamente interpretabile come un segno di infezione in pazienti immunosoppressi come quelli trattati con micofenolato mofetile.
    Patologie gastrointestinali
    Le patologie gastrointestinali più gravi sono state ulcerazione ed emorragia, che rappresentano rischi noti associati a micofenolato mofetile. Durante gli studi clinici registrativi sono state comunemente segnalate ulcere del cavo orale, esofagee, gastriche, duodenali e intestinali, spesso complicate da emorragia, nonché ematemesi, melena e forme emorragiche di gastrite e colite. Le patologie gastrointestinali più comuni sono state tuttavia diarrea, nausea e vomito. L'analisi endoscopica a cui sono stati sottoposti i pazienti con diarrea correlata a micofenolato mofetile ha rivelato casi isolati di atrofia dei villi intestinali (vedere paragrafo 4.4).
    Ipersensibilità
    Sono state riportate reazioni di ipersensibilità, inclusi edema angioneurotico e reazione anafilattica.
    Gravidanza, puerperio e condizioni perinatali
    In pazienti esposte a micofenolato mofetile sono stati segnalati casi di aborto spontaneo, principalmente nel primo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.6).
    Patologie congenite
    Nell'esperienza post-marketing sono state osservate malformazioni congenite nei figli di pazienti esposte a micofenolato mofetile in associazione con altri immunosoppressori (vedere paragrafo 4.6).
    Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
    In pazienti trattati con micofenolato mofetile in associazione con altri immunosoppressori si sono verificati casi isolati di pneumopatia interstiziale e fibrosi polmonare, alcuni dei quali con esito fatale. In pazienti adulti e pediatrici sono stati anche riportati casi di bronchiectasie.
    Disturbi del sistema immunitario
    In pazienti trattati con micofenolato mofetile in associazione con altri immunosoppressori è stata segnalata ipogammaglobulinemia.
    Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
    Durante gli studi registrativi è stato segnalato molto comunemente edema, anche a livello periferico e a carico del viso e dello scroto. Sono stati inoltre riferiti molto comunemente dolore muscoloscheletrico (ad es. mialgia), nonché mal di collo e schiena.
    La sindrome infiammatoria acuta associata agli inibitori della sintesi de novo delle purine è stata descritta dall'esperienza post-marketing come un effetto paradosso proinfiammatorio associato al micofenolato mofetile e all'acido micofenolico, caratterizzata da febbre, artralgia, artrite, dolore muscolare e marcatori infiammatori elevati. I casi clinici della letteratura medica hanno mostrato rapido miglioramento a seguito della sospensione del medicinale.
    Popolazioni speciali
    Popolazione pediatrica:
    In uno studio clinico che ha arruolato 92 pazienti pediatrici di età compresa tra i 2 e i 18 anni trattati con 600 mg/mdi micofenolato mofetile orale due volte al giorno, il tipo e la frequenza delle reazioni avverse sono stati generalmente simili a quelli osservati nei pazienti adulti a cui è stato somministrato 1 g di micofenolato mofetile due volte al giorno. Tuttavia, rispetto agli adulti, la popolazione pediatrica ha mostrato una maggiore frequenza di eventi avversi correlati al trattamento, in particolare nei bambini di età inferiore ai 6 anni: diarrea, sepsi, leucopenia, anemia e infezioni.
    Anziani:
    I pazienti anziani (≥65 anni) sono generalmente soggetti ad un maggior rischio di sviluppare reazioni avverse a causa dell'immunosoppressione. I pazienti anziani che assumono micofenolato mofetile come parte di una terapia immunosoppressiva di associazione possono essere esposti, rispetto agli individui più giovani, ad un rischio maggiore di alcune infezioni (inclusa la malattia invasiva tissutale da citomegalovirus), e forse emorragie gastrointestinali ed edema polmonare.
    Segnalazione delle reazioni avverse sospette
    La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

    Sovradosaggio

    Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Micofenolato Mofetile Accord
    I casi di sovradosaggio con micofenolato mofetile sono stati riportati negli studi clinici e durante l'esperienza post-marketing. In molti di questi casi non si sono riscontrati eventi avversi. Nei casi di sovradosaggio in cui si sono presentati eventi avversi, tali eventi rientravano nel profilo di sicurezza noto del medicinale.
    Si ritiene che un sovradosaggio di micofenolato mofetile possa causare un eccesso di soppressione del sistema immunitario e un aumento della suscettibilità alle infezioni, nonché soppressione del midollo osseo (vedere il paragrafo 4.4). Se si sviluppa neutropenia, la somministrazione di micofenolato mofetile deve essere interrotta oppure deve essere ridotto il dosaggio (vedere il paragrafo 4.4).
    È improbabile che l'emodialisi possa rimuovere quantità clinicamente significanti dell'MPA o dell'MPAG. I sequestranti degli acidi biliari, come la colestiramina, possono rimuovere l'MPA riducendo il ricircolo enteroepatico del farmaco (vedere il paragrafo 5.2).

    Scadenza

     36 mesi

    Conservazione

    Conservare a temperatura inferiore ai 30°C.

    Foglietto Illustrativo


    Fonti Ufficiali


    Servizi Avanzati


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