Mepsevii

    Ultimo aggiornamento: 10/04/2024

    Cos'è Mepsevii?

    Mepsevii è un farmaco a base del principio attivo Vestronidasi Alfa, appartenente alla categoria degli Enzimi mucopolisaccaridosi e nello specifico Enzimi. E' commercializzato in Italia dall'azienda Ultragenyx Germany GmBH.

    Mepsevii può essere prescritto con Ricetta OSP - medicinali soggetti a prescrizione medica limitativa, utilizzabili esclusivamente in ambiente ospedaliero o in struttura ad esso assimilabile.


    Confezioni

    Mepsevii 2 mg/ ml concentrato per soluzione per infusione uso endovenoso 1 flaconcino

    Informazioni commerciali sulla prescrizione

    Titolare: Ultragenyx Germany GmBH
    Ricetta: OSP - medicinali soggetti a prescrizione medica limitativa, utilizzabili esclusivamente in ambiente ospedaliero o in struttura ad esso assimilabile
    Classe: H
    Principio attivo: Vestronidasi Alfa
    Gruppo terapeutico: Enzimi mucopolisaccaridosi
    ATC: A16AB18 - Vestronidase alfa
    Forma farmaceutica: preparazione iniettabile


    Se sei un professionista, potrai trovare le schede tecniche complete e molto altro nell'area riservata di Codifa.it

    Indicazioni

    Perché si usa Mepsevii? A cosa serve?
    Mepsevii è indicato per la cura di manifestazioni non neurologiche di mucopolisaccaridosi VII (MPS VII; sindrome di Sly).

    Posologia

    Come usare Mepsevii: Posologia
    Il trattamento deve essere supervisionato da un operatore sanitario esperto nella gestione di pazienti affetti da MPS VII o altri disturbi metabolici ereditari. La somministrazione di Vestronidasi Alfa deve essere eseguita da un operatore sanitario adeguatamente formato ed in grado di gestire emergenze mediche.
    Posologia
    La dose raccomandata di vestronidasi alfa è di 4 mg per kg di peso corporeo, somministrata per infusione endovenosa ogni due settimane.
    Per minimizzare il rischio di reazioni di ipersensibilità, dovrà essere somministrato un antistaminico non sedante con o senza farmaco antipiretico 30-60 minuti prima dell'inizio dell'infusione (vedere paragrafo 4.4). L'infusione deve essere evitata laddove il paziente manifesti una malattia febbrile o respiratoria acuta.
    Popolazioni speciali
    Anziani
    La sicurezza e l'efficacia di vestronidasi alfa nei pazienti di età superiore ai 65 anni non sono state stabilite. Non è raccomandato un regime posologico diverso per questi pazienti (vedere il paragrafo 5.1).
    Insufficienza renale ed epatica
    La sicurezza e l'efficacia di vestronidasi alfa nei pazienti affetti da insufficienza renale o epatica non sono state valutate. Non è raccomandato un regime posologico diverso per questi pazienti.
    Popolazione pediatrica
    La posologia per la popolazione pediatrica è uguale a quella per gli adulti. I dati attualmente disponibili sono descritti ai paragrafi 4.8 e 5.1.
    Modo di somministrazione
    Solo per uso endovenoso.
    Per le istruzioni sulla diluizione del medicinale prima della somministrazione, vedere paragrafo 6.6.
    Il volume totale diluito della soluzione per infusione dovrà essere somministrato con un regime di titolazione di circa 4 ore.
    La velocità di infusione dovrà essere la seguente: durante la prima ora, sarà infuso il 2,5% del volume totale, con tutta la parte restante che sarà infusa nel corso delle successive tre ore. Eventuale spazio vuoto dovrà essere tenuto in considerazione per garantire che il 2,5% del volume totale dell'infusione sia erogato nel flusso sanguigno del paziente durante la prima ora dell'infusione. La velocità più bassa somministrata ad un paziente nel programma di studio clinico è stata pari a 0,5 mL/ora durante i primi 30 minuti di infusione, seguita da 1 mL/ora nel corso dei successivi 30 minuti, equivalenti a 0,75 mL come volume totale più basso infuso durante la prima ora.
    Non eseguire lavaggi del tubicino contenente vestronidasi alfa al fine di evitare un rapido bolo dell'enzima infuso. A causa della bassa velocità di infusione, potrà essere aggiunta ulteriore soluzione di sodio cloruro per infusione da 9 mg/mL (0,9%) attraverso un tubicino separato ("piggyback" o a Y) per mantenere un sufficiente flusso endovenoso. Dopo la prima ora, la velocità potrà essere aumentata per infondere la soluzione per infusione rimanente nel corso delle successive 3 ore, a seconda della tolleranza, conformemente alle linee guida sulla velocità consigliata riportate nella Tabella 2.
    La velocità di infusione potrà essere rallentata, interrotta temporaneamente o sospesa in caso di reazioni di ipersensibilità (vedere paragrafo 4.4).
    Non infondere Mepsevii con altri medicinali nel tubicino di infusione. La compatibilità con altri medicinali non è stata valutata.

    Controindicazioni

    Quando non dev'essere usato Mepsevii
    Ipersensibilità potenzialmente letale (reazione anafilattica) al principio attivo o a uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1 (vedere paragrafo 4.4).

    Avvertenze speciali e precauzioni di impiego

    Cosa serve sapere prima di prendere Mepsevii
    Gli effetti del trattamento con Vestronidasi Alfa devono essere valutati periodicamente e l'interruzione del trattamento deve essere tenuta in considerazione nei casi in cui non sono osservati benefici evidenti (inclusa la stabilizzazione delle manifestazioni della malattia). L'interruzione del trattamento potrebbe causare un peggioramento significativo della condizione clinica del paziente.
    Poiché il danno agli organi bersaglio progredisce nel tempo, risulta più difficile per il trattamento far regredire il danno o mostrare miglioramenti. Deve essere tenuto in considerazione dal medico curante che la somministrazione di vestronidasi alfa non incide sulle complicazioni irreversibili (ad esempio deformità del sistema scheletrico).
    Non si prevede che vestronidasi alfa, all'esposizione osservata negli umani, attraversi la barriera ematoencefalica e, pertanto, è improbabile che abbia effetti sulle manifestazioni neurologiche della patologia.
    Reazioni di ipersensibilità inclusa l'anafilassi
    Reazioni di ipersensibilità gravi, inclusa l'anafilassi, sono state riportate con vestronidasi alfa, dunque, dovrà essere prontamente disponibile un'adeguata assistenza medica durante la somministrazione di vestronidasi alfa.
    L'infusione deve essere evitata laddove il paziente manifesti una malattia febbrile o respiratoria acuta.
    È consigliato somministrare la premedicazione con antistaminici non sedanti con o senza antipiretici 30-60 minuti prima dell'inizio dell'infusione (vedere paragrafo 4.2).
    È importante somministrare vestronidasi alfa conformemente al programma della velocità di infusione raccomandata (vedere la Tabella 2 nel paragrafo 6.6).
    Se si manifestano gravi reazioni di ipersensibilità, interrompere immediatamente l'infusione di vestronidasi alfa ed iniziare un trattamento adeguato. Il trattamento delle reazioni di ipersensibilità dovrà basarsi sulla gravità della reazione e potrà includere un'interruzione temporanea o una sospensione dell'infusione e/o la somministrazione di antistaminici aggiuntivi, antipiretici, e/o corticosteroidi per reazioni da lievi a moderate. Valutare un'infusione di soluzione di sodio cloruro rapida da 9 mg/mL (0,9%) per diminuire la pressione sanguigna e di ossigeno in caso di ipossia. I pazienti dovranno essere tenuti sotto osservazione per almeno 60 minuti dopo aver completato l'infusione di vestronidasi alfa.
    I pazienti dovranno essere informati dei segni e dei sintomi delle reazioni di ipersensibilità, e dovranno essere istruiti a richiedere immediato soccorso laddove tali segni e sintomi si manifestino. Tenere conto dei rischi e dei benefici nel somministrare nuovamente la vestronidasi alfa in seguito ad una grave reazione di ipersensibilità.
    Compressione del midollo spinale/cervicale
    La compressione del midollo spinale/cervicale è una grave complicanza nota della MPS VII. Durante la terapia di sostituzione enzimatica, possono verificarsi lesioni del midollo spinale a causa di una maggiore mobilità del collo e della colonna vertebrale. I pazienti affetti da MPS VII che ricevono vestronidasi alfa dovranno essere monitorati per verificare i segni e i sintomi della compressione del midollo spinale o dell'instabilità cranio-cervicale, compresi dolori al collo o alla schiena, debolezza agli arti, modifica nei riflessi o incontinenza urinaria e fecale. Dovrà essere immediatamente richiesto un trattamento clinico adeguato.
    Dieta povera di sodio
    Questo medicinale contiene 17,8 mg di sodio per fiala ed è somministrato in una soluzione di sodio cloruro da 9 mg/mL (0,9%) per infusione (vedere paragrafo 6.6). Per ogni fiala il cui contenuto viene dosato, includendo il corrispondente volume di diluente, l'assunzione di sodio è pari a 35,5 mg. Tale quantità corrisponde all'1,8% dell'assunzione giornaliera massima di sodio (2 g) raccomandata dall'OMS (Organizzazione Mondiale per la Sanità). Mepsevii è considerato a elevato contenuto di sodio. Ciò dovrà essere tenuto in considerazione durante la diluizione del medicinale per i pazienti che seguono un regime alimentare povero di sodio o per quei pazienti affetti da insufficienza cardiaca congestizia che necessitano di limitare la quantità di sodio e l'assunzione totale di acqua.

    Tracciabilità

    Al fine di migliorare la tracciabilità dei medicinali biologici, il nome e il numero di lotto del medicinale somministrato devono essere chiaramente registrati.

    Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione

    Quali farmaci o alimenti possono modificare l'effetto di Mepsevii
    Non sono stati effettuati studi d'interazione. Essendo una proteina umana ricombinante la cui azione enzimatica si svolge all'interno dei lisosomi, non ci si attende che la vestronidasi alfa interagisca con altri medicinali.

    Fertilità, gravidanza e allattamento

    Gravidanza
    Non sono presenti dati sull'uso della Vestronidasi Alfa su donne in gravidanza. Gli studi su animali della vestronidasi alfa non indicano effetti dannosi diretti o indiretti relativi alla gravidanza, allo sviluppo dell'embrione e del feto o allo sviluppo pre- e post-natale (vedere paragrafo 5.3).
    A scopo precauzionale, è preferibile evitare l'uso di vestronidasi alfa durante la gravidanza, a meno che i potenziali benefici alla madre non superino i potenziali rischi teorici al feto.
    Allattamento
    Non sono presenti dati da studi su donne in allattamento. Non è noto se la vestronidasi alfa sia escreta nel latte materno, ma non ci si attende un'esposizione sistemica attraverso lo stesso latte materno. A causa della mancanza di dati sugli esseri umani, la vestronidasi alfa dovrà essere somministrato alle donne che allattano solo se i potenziali benefici di vestronidasi alfa alla madre e quelli dell'allattamento con latte materno al neonato non superino i potenziali rischi teorici al neonato.
    Fertilità
    Non sono disponibili dati su esseri umani circa gli effetti della vestronidasi alfa sulla fertilità. Studi su animali con vestronidasi alfa non hanno indicato alcun impatto nella fertilità maschile o femminile (vedere paragrafo 5.3).

    Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari

    Mepsevii non altera o altera in modo trascurabile la capacità di guidare veicoli e di usare macchinari.

    Effetti indesiderati

    Quali sono gli effetti collaterali di Mepsevii
    Riassunto del profilo di sicurezza
    La valutazione delle reazioni avverse si è basata sull'esposizione di 23 pazienti da 4 studi clinici, di età compresa tra i 5 mesi e i 25 anni, che hanno ricevuto Vestronidasi Alfa con dosi fino a 4 mg/kg una volta ogni due settimane per un massimo di 187 settimane. Diciannove pazienti avevano meno di 18 anni.
    Le reazioni avverse più comuni dai 4 studi clinici su 23 pazienti che hanno ricevuto vestronidasi alfa sono state eruzione cutanea (17,4%), orticaria (17,4%), stravaso in sede di infusione (17,4%), reazioni anafilattoidi (13%), tumefazione in sede di infusione (8,7%), prurito (8,7%) e diarrea (8,7%). La maggior parte delle reazioni avverse era di entità da lieve a moderata. È stata osservata in un paziente un'unica reazione avversa di convulsione febbrile (4,3%); il paziente è guarito senza complicazioni.
    Elenco tabellare delle reazioni avverse
    La Tabella 1 elenca le reazioni avverse riportate in 4 studi clinici su 23 pazienti che hanno ricevuto Mepsevii.
    Le reazioni avverse sono presentate secondo la Classificazione per sistemi e organi e classe di frequenza. Le frequenze sono definite come molto comuni (≥ 1/10), comuni (≥ 1/100, < 1/10), non comuni (≥ 1/1.000, < 1/100), rare (≥ 1/10.000, < 1/1.000) e molto rare (< 1/10.000).
    Tabella 1 Reazioni avverse riportate su pazienti che hanno ricevuto Mepsevii
    Classificazione per sistemi e organi secondo MedDRA
    Terminologia MedDRA (termine preferito)
    Frequenza
    Disturbi del sistema immunitario
    Reazione anafilattoide
    Molto comune
    Disturbi del sistema nervoso
    Convulsioni febbrili*
    Comune
    Patologie gastrointestinali
    Diarrea
    Comune
    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
    Orticaria
    Molto comune
    Eruzione cutanea**
    Molto comune
    Prurito
    Comune
    Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
    Stravaso in sede di infusione***
    Molto comune
    Tumefazione in sede di infusione****
    Comune
    * Fare riferimento alla descrizione delle reazioni avverse selezionate per i dettagli sulla convulsione febbrile riportata in 1 dei 23 pazienti dello studio.
    ** Il termine eruzione cutanea raggruppa i termini preferiti combinati eruzione cutanea, eruzione cutanea papulare, eruzione cutanea pruriginosa, eruzione cutanea maculo-papulare, papule e macule.
    *** Il termine stravaso in sede di infusione include un termine preferito di stravaso
    **** Una reazione avversa di edema periferico è inclusa nella frequenza dei Tumefazione in sede di infusione poiché l'evento è classificato come "problematica del catetere endovenoso".
    Descrizione delle reazioni avverse selezionate
    Convulsioni febbrili
    Un paziente che stava ricevendo una dose di vestronidasi alfa di 4 mg/kg ha manifestato una convulsione febbrile durante il trattamento nella settimana 66, entro 3 giorni dalla vaccinazione contro difterite, tetano e pertosse. L'infusione è stata interrotta, al paziente sono stati somministrati anticonvulsivanti, antipiretici e antibiotici, e la convulsione febbrile è stata curata. Il trattamento del paziente è stato successivamente ripreso, senza ricomparsa dell'evento e ha continuato la cura a base di vestronidasi alfa. Questo evento è stato valutato come possibilmente associabile a vestronidasi alfa a causa dell'associazione temporale con l'infusione.
    Immunogenicità
    Diciotto dei 23 pazienti (78%) dai 4 studi clinici hanno sviluppato anticorpi (ADA) della beta- glucuronidasi umana anti ricombinanti (rhGUS), dieci dei quali hanno ulteriormente sviluppato anticorpi neutralizzanti (NAb) in almeno un'occasione, ma non costantemente nel corso del tempo. Non è possibile stabilire alcuna correlazione definitiva tra il titolo anticorpale e lo sviluppo di anticorpi neutralizzanti. Nella maggior parte dei pazienti, è stato indicato un modello di immunogenicità attenuata con esposizione cronica, riducendo i titoli anticorpali nel corso del tempo sulla base di un trattamento continuato. La presenza di ADA (non NAb e NAb) non sembra influenzare la riduzione dei marcatori farmacodinamici, i glicosamminoglicani urinari (uGAG) e lo sviluppo di reazioni di ipersensibilità, comprese reazioni associate all'infusione.

    Segnalazione di sospette reazioni avverse

    È importante segnalare reazioni avverse sospette successive all'autorizzazione del medicinale. Ciò consente un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite:
    Italia
    Agenzia Italiana del Farmaco
    Sito web: https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse

    Sovradosaggio

    Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Mepsevii
    Non si è manifestato alcun caso di sovradosaggio di Vestronidasi Alfa. Per la gestione delle reazioni avverse, vedere le sezioni 4.4 e 4.8.

    Scadenza

    36 mesi
    Dopo la diluizione: La stabilità chimica e fisica durante l'uso del medicinale diluito è stata dimostrata fino a 36 ore se conservato in frigorifero a 2°C - 8°C, seguite da 6 ore a temperatura ambiente fino ad un massimo di 25°C.
    Da un punto di vista di sicurezza microbiologica, il prodotto diluito deve essere utilizzato immediatamente. Se non usato immediatamente, le tempistiche di conservazione durante l'uso e le condizioni di conservazione prima dell'utilizzo sono di responsabilità dell'utilizzatore, ma di norma non devono superare le 36 ore a 2°C - 8°C, seguite da 6 ore a temperatura ambiente fino ad un massimo di 25°C.

    Conservazione

    Conservare in frigorifero (2ºC - 8ºC). Non congelare.
    Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce.
    Per le condizioni di conservazione dopo la diluizione del medicinale, vedere paragrafo 6.3.

    Foglietto Illustrativo


    Fonti Ufficiali


    Servizi Avanzati


       © 2022 EDRA S.p.A. - P.iva 08056040960
      DPO - dpo@lswr.it