Ivor - Soluzione (uso Interno)

    Ultimo aggiornamento: 13/03/2024

    Cos'è Ivor - Soluzione (uso Interno)?

    Ivor - Soluzione (uso Interno) è un farmaco a base del principio attivo Bemiparina Sodica, appartenente alla categoria degli Eparine e nello specifico Eparinici. E' commercializzato in Italia dall'azienda Rovi Pharma Industrial Services Sa..

    Ivor - Soluzione (uso Interno) può essere prescritto con Ricetta RR - medicinali soggetti a prescrizione medica.


    Confezioni

    Ivor 2500 UI/0,2 ml soluzione iniettabile 10 siringhe preriempite monouso

    Informazioni commerciali sulla prescrizione

    Titolare: Rovi Pharma Industrial Services Sa.
    Ricetta: RR - medicinali soggetti a prescrizione medica
    Classe: C
    Principio attivo: Bemiparina Sodica
    Gruppo terapeutico: Eparine
    ATC: B01AB12 - Bemiparina
    Forma farmaceutica: soluzione (uso interno)


    Se sei un professionista, potrai trovare le schede tecniche complete e molto altro nell'area riservata di Codifa.it

    Indicazioni

    Perché si usa Ivor? A cosa serve?
    Prevenzione delle tromboembolie in pazienti sottoposti ad interventi di chirurgia generale.
    Prevenzione della coagulazione nel circuito extracorporeo durante emodialisi.

    Posologia

    Come usare Ivor: Posologia
    ATTENZIONE: Le diverse eparine a basso peso molecolare non sono necessariamente equivalenti. È quindi necessario attenersi al regime di dosaggio e modo d'uso specifico per questo medicinale.

    Posologia

    Adulti
    Chirurgia generale a rischio moderato di tromboembolia venosa
    Il giorno dell'operazione verranno somministrate 2.500 UI anti-Xa per via sottocutanea (s.c.) 2 ore prima o 6 ore dopo l'intervento. Nei giorni successivi saranno somministrate 2.500 UI anti-Xa s.c. ogni 24 ore.
    La terapia profilattica deve essere effettuata secondo il giudizio del medico durante il periodo di rischio o fino a quando il paziente ritorna alla mobilità.
    Come regola generale si considera necessario mantenere il trattamento profilattico per almeno 7-10 giorni dopo la procedura chirurgica e fino a quando il rischio di malattia tromboembolica si è ridotto.
    Prevenzione della coagulazione nel circuito extracorporeo durante emodialisi
    Per i pazienti sottoposti a sedute di emodialisi ripetute della durata di non più di 4 ore e senza rischio di sanguinamento, la prevenzione della coagulazione nel circuito extracorporeo durante emodialisi si ottiene iniettando una sola dose sotto forma di bolo nella linea arteriosa del circuito all'inizio della seduta dialitica. Per i pazienti di peso inferiore ai 60 kg la dose sarà di 2.500 UI, mentre per i pazienti di peso superiore ai 60 kg la dose sarà di 3.500 UI.
    Popolazione pediatrica
    La sicurezza e l'efficacia di Ivor nei bambini non sono state stabilite a causa della mancanza di dati.
    Anziani
    Non è necessaria alcuna modifica del dosaggio; se la funzione renale è compromessa vedere i paragrafi: 4.2, 4.4 e 5.2.
    Compromissione renale:
    (Vedere paragrafo 4.4 e 5.2)
    • Nei pazienti con insufficienza renale (clearance della creatinina <80 ml/min): i limitati dati disponibili suggeriscono che non è necessario alcun aggiustamento del dosaggio (vedere il paragrafo 5.2). Si raccomanda un attento monitoraggio. È da tenere in considerazione la misurazione del picco dei livelli anti-Xa dopo circa 4 ore dalla somministrazione nei pazienti con insufficienza renale grave (clearance della creatinina <30 ml/min).
    Compromissione epatica
    Non vi sono dati sufficienti a raccomandare un aggiustamento del dosaggio di bemiparina in questo gruppo di pazienti.
    Modo di somministrazione.
    Tecnica dell'iniezione sottocutanea
    Le siringhe preriempite sono pronte all'uso immediato e non va espulsa l'aria prima dell'iniezione sottocutanea. L'iniezione sottocutanea di Ivor deve essere fatta nel tessuto sottocutaneo della cintura addominale anterolaterale o posterolaterale, alternando una iniezione a destra e una a sinistra. L'ago deve essere introdotto per intero e perpendicolarmente (non tangenzialmente) nello spessore di una piega della pelle realizzata tra il pollice e l'indice. La piega va mantenuta per tutta la durata dell'iniezione. Non strofinare la cute dopo l'iniezione.
    In alcune confezioni la siringa preriempita può essere abbinata ad un dispositivo di sicurezza.
    Per le siringhe dotate di dispositivo di sicurezza l'ago deve essere orientato lontano dall'utilizzatore e da chiunque altro sia presente. Il dispositivo di sicurezza si attiva premendo saldamente sul pistone della siringa. La custodia di protezione coprirà automaticamente l'ago e produrrà un udibile click che confermerà l'attivazione del dispositivo.
    Immediatamente dopo l'utilizzo, la siringa deve essere eliminata gettandola nel più vicino cestino oggetti taglienti (con l'ago inserito).
    Il coperchio del contenitore deve essere chiuso saldamente e il contenitore posizionato fuori dalla portata dei bambini.

    Controindicazioni

    Quando non dev'essere usato Ivor
    Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
    Ipersensibilità all'eparina o ai suoi derivati, incluse altre eparine a basso peso molecolare, o ad altre sostanze di origina suina.
    Pregressa trombocitopenia indotta da eparina (HIT) immunomediata, sia sospetta che confermata (vedere paragrafo 4.4).
    Emorragia attiva o aumento del rischio di sanguinamento dovuto a disturbi della emostasi.
    Grave compromissione della funzionalità epatica e pancreatica.
    Lesioni ed interventi chirurgici sul sistema nervoso centrale, apparato oculare e uditivo negli ultimi due mesi.
    Coagulazione Intravascolare Disseminata (DIC) attribuibile a trombocitopenia indotta da eparina.
    Endocardite batterica acuta ed endocardite lenta.
    Qualsiasi lesione organica ad alto rischio di sanguinamento (per es.: ulcera peptica attiva, ictus emorragico, aneurisma cerebrale o neoplasie cerebrali).

    Avvertenze speciali e precauzioni di impiego

    Cosa serve sapere prima di prendere Ivor
    Non somministrare per via intramuscolare.
    A causa del rischio di ematomi durante la somministrazione di bemiparina, deve essere evitata l'iniezione intramuscolare di altri agenti.
    Quando sono utilizzate dosi quotidiane di bemiparina 2,500 IU in pazienti con insufficienza renale (clearance della creatinina <80 ml/min) non sembra necessario alcun aggiustamento del dosaggio, sebbene si debba usare cautela in considerazione dei limitati dati disponibili. Tuttavia, si deve tenere conto del fatto che la cinetica della bemiparina può essere alterata in pazienti con insufficienza renale grave (clearance della creatinina <30 ml/min). (vedere paragrafi 4.2 e 5.2). Un monitoraggio regolare è raccomandato in questa popolazione
    Somministrare con cautela in pazienti affetti da insufficienza epatica, da ipertensione arteriosa non controllata, da storia di ulcera gastroduodenale, trombocitopenia, nefrolitiasi e/o urolitiasi, malattia vascolare della retina o coroidea, o qualsiasi altra lesione organica con aumento del rischio di complicanze emorragiche, o in pazienti sottoposti ad anestesia epidurale o spinale e/o a puntura lombare.
    Come tutte le eparine a basso peso molecolare, la bemiparina può sopprimere la secrezione surrenale dell'aldosterone inducendo iperpotassiemia, soprattutto in pazienti affetti da diabete mellito, insufficienza renale cronica, acidosi metabolica pre-esistente, un elevato livello plasmatico di potassio, o in trattamento con farmaci risparmiatori di potassio. Il rischio di iperpotassiemia sembra aumentare con l'aumentare della durata della terapia, ma di solito è reversibile (vedere paragrafo 4.8). È necessario misurare gli elettroliti sierici nei pazienti a rischio prima di iniziare la terapia con bemiparina e successivamente monitorarli ad intervalli regolari, soprattutto se il trattamento si prolunga oltre i 7 giorni.
    Occasionalmente si è osservata una leggera trombocitopenia transitoria (tipo I) all'inizio della terapia con eparina, con una conta piastrinica tra 100.000/mm3 e 150.000/mm3 dovuta a temporanea attivazione piastrinica (vedere paragrafo 4.8). Di regola non si verificano complicazioni, quindi il trattamento può continuare.
    In rari casi si è osservata una grave trombocitopenia anticorpo-mediata (tipo II) con conta piastrinica inferiore a 100.000/mm3 (vedere paragrafo 4.8). Tale effetto generalmente avviene tra i 5 ed i 21 giorni dopo l'inizio del trattamento; in pazienti con pregressa trombocitopenia da eparina può manifestarsi anche prima.
    Si raccomanda una conta piastrinica prima di iniziare la terapia con bemiparina, il primo giorno di terapia, poi ogni 3-4 giorni, e infine al termine della terapia con bemiparina. In pratica, il trattamento va interrotto immediatamente ed iniziata una terapia alternativa in caso di conta piastrinica significativamente ridotta (del 30-50% del valore iniziale) associata a risultati positivi o incerti del test per anticorpi antipiastrine in vitro in presenza di bemiparina o altre eparine a basso peso molecolare e/o eparine.
    Come con altre eparine, sono stati riportati con bemiparina casi di necrosi cutanea talvolta preceduta da porpora o pustole eritematose dolorose (vedere paragrafo 4.8). In questi casi il trattamento deve essere immediatamente sospeso.
    In pazienti sottoposti ad anestesia epidurale o spinale o puntura lombare, l'uso profilattico di eparina può essere associato molto raramente ad ematomi spinali o epidurali, che hanno portato a paralisi a lungo termine o permanente (vedere paragrafo 4.8). Il rischio è maggiore con l'uso di cateteri epidurali o spinali per l'anestesia o con l'uso concomitante di medicinali che agiscono sull'emostasi, come gli antinfiammatori non steroidei (FANS), gli antiaggreganti piastrinici o gli anticoagulanti (vedere paragrafo 4.5) e da puntura traumatica o ripetuta.
    Per la scelta dell'intervallo tra l'ultima somministrazione di eparina in dosi profilattiche e l'inserimento o la rimozione del catetere epidurale o spinale, si deve tenere conto sia delle caratteristiche del prodotto che del profilo del paziente. La successiva dose di bemiparina va somministrata non prima di quattro ore dopo la rimozione del catetere. La dose successiva deve essere somministrata dopo il completamento della procedura chirurgica.
    Se il medico decide di somministrare un trattamento anticoagulante nel contesto di una anestesia epidurale o spinale, deve essere estremamente vigile ed effettuare monitoraggi frequenti per rilevare eventuali segni e sintomi di danni neurologici quali dolore alla schiena, deficit motori e sensori (intorpidimento e debolezza degli arti inferiori), disfunzioni dell'intestino e/o della vescica. Gli infermieri devono saper riconoscere tali segni e sintomi. I pazienti devono informare immediatamente il personale medico o paramedico nel caso abbiano uno qualsiasi di questi sintomi.
    Se si sospetta un segno o sintomo di ematoma spinale o epidurale, la diagnosi deve essere immediata come pure l'inizio del trattamento inclusa la decompressione del midollo spinale.

    Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione

    Quali farmaci o alimenti possono modificare l'effetto di Ivor
    Le interazioni della bemiparina con altri medicinali non sono state studiate e le informazioni riportate in questo paragrafo sono state ottenute con altre eparine a basso peso molecolare.
    Si sconsiglia la concomitante somministrazione di bemiparina con i seguenti medicinali:
    Antagonisti della vitamina K e altri anticoagulanti, acido acetilsalicilico ed altri salicilati e FANS, ticlopidina, clopidogrel e altri antiaggreganti piastrinici, glucocorticoidi sistemici e destrano. Tutti questi medicinali aumentano l'effetto farmacologico della bemiparina interferendo col suo effetto sulla coagulazione e/o sulla funzione piastrinica ed aumentando il rischio di emorragia.
    Se non si può evitare l'associazione, essa va eseguita sotto attento monitoraggio clinico e di laboratorio.
    I medicinali che aumentano la concentrazione sierica di potassio devono essere co-somministrati solo sotto un'attenta supervisione medica.
    L'interazione tra eparina e nitroglicerina per via endovenosa (che può ridurne l'efficacia) non può essere esclusa neanche per la bemiparina.


    Interazioni riportate su letteratura scientifica internazionale
    Prima di prendere "Ivor - Soluzione (uso Interno)" insieme ad altri farmaci come “Eliquis - Compresse Rivestite”, “Lixiana”, “Pradaxa - Capsula”, “Pradaxa - Granulato”, “Tookad”, “Xarelto - Compresse Rivestite”, “Xarelto - Granuli”, etc.., chiedi al tuo al tuo medico o farmacista di fiducia di verificare che sia sicuro e non dannoso per la tua salute ...

    Fertilità, gravidanza e allattamento

    Gravidanza
    Studi su animali non hanno dimostrato alcuna evidenza di effetti teratogeni con l'uso di bemiparina (vedere paragrafo 5.3). I dati clinici sull'esposizione alla bemiparina durante la gravidanza sono limitati. Comunque si deve avere cautela nel prescriverla alle donne in gravidanza.
    Non è noto se la bemiparina attraversi o no la barriera placentare.
    Allattamento
    Non sono disponibili informazioni sufficienti in merito all'eventuale passaggio della bemiparina nel latte materno. Quindi, se per una donna che allatta è necessario prendere Ivor, le si deve consigliare di evitare l'allattamento al seno.

    Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari

    La bemiparina non ha effetti o ha effetti trascurabili sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari.

    Effetti indesiderati

    Quali sono gli effetti collaterali di Ivor
    La reazione avversa più comunemente riportata è un ematoma e/o ecchimosi al sito di iniezione, con un'incidenza del 15% dei pazienti che ricevono Ivor.
    Il trattamento a lungo termine con eparina è stato associato ad osteoporosi.
    Gli effetti indesiderati sono elencati per classe d'organo e frequenza: molto comune (>1/10), comune (>1/100 a < 1/10), non comune (>1/1.000 a <1/100), raro (>1/10.000 a <1/1.000), molto raro (<1/10.000) e non noto (non valutabile in base ai dati disponibili):
    La frequenza di reazioni avverse alla bemiparina è simile a quella riportata per altre eparine a basso peso molecolare, come segue: 
    Sistema classe organo e frequenza
    Reazione avversa
    Comune
    Complicazioni emorragiche (cute, membrane mucose, ferite, tratto gastrointestinale, tratto urogenitale), che possono causare anemia emorragica.
    Non comune
    Trombocitopenia lieve e transitoria (tipo I) (vedere paragrafo 4.4)
    Raro
    Trombocitopenia grave (tipo II) (vedere paragrafo 4.4).
    Non comune
    Reazioni allergiche cutanee (orticaria e prurito).
    Raro
    Reazioni anafilattiche (nausea, vomito, febbre, dispnea, broncospasmo, edema della glottide, ipotensione, orticaria, prurito).
    Non noto (non stimabile dai dati disponibili)
    Iperpotassiemia (vedere paragrafo 4.4).
    Comune
    Aumenti lievi e transitori delle transaminasi (AST, ALT) e dei livelli di γ–GT.
    Raro
    Necrosi cutanea nel sito di iniezione (vedere paragrafo 4.4)
    Molto comune
    Ecchimosi al sito di iniezione. Ematoma e dolore al sito di iniezione.
    Raro
    Ematoma epidurale e spinale conseguente ad anestesia epidurale o spinale e puntura lombare. Questi ematomi hanno causato danni neurologici di vario grado, inclusa una paralisi prolungata o permanente (vedere paragrafo 4.4).
    Segnalazione delle reazioni avverse sospette
    La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

    Sovradosaggio

    Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Ivor
    Il principale sintomo del sovradosaggio è l'emorragia. In caso di sanguinamento la bemiparina deve essere sospesa in base alla gravità dell'emorragia e al rischio di trombosi.
    Le emorragie minori richiedono di rado un trattamento specifico. In caso di emorragie più importanti può essere necessario somministrare protamina solfato.
    La neutralizzazione della bemiparina con protamina solfato è stata studiata sia in vitro che in vivo al fine di controllare la riduzione dell'attività anti-Xa e l'effetto sul Tempo di Tromboplastina Parziale Attivata (APTT). La protamina solfato esercita una parziale riduzione dell'attività anti-Xa per 2 ore dopo la sua somministrazione endovenosa, alla dose di 1.4 mg di protamina solfato ogni 100 UI di anti-Xa somministrata.

    Scadenza

    2 anni.
    Ivor deve essere utilizzato immediatamente dopo la prima apertura.

    Conservazione

    Non conservare a temperatura superiore ai 30°C. Non congelare.

    Foglietto Illustrativo


    Fonti Ufficiali


    Servizi Avanzati


       © 2022 EDRA S.p.A. - P.iva 08056040960
      DPO - dpo@lswr.it