Haldol Decanoas

    Ultimo aggiornamento: 12/04/2024

    Cos'è Haldol Decanoas?

    Haldol Decanoas è un farmaco a base del principio attivo Aloperidolo Decanoato, appartenente alla categoria degli Antipsicotici butirrofenonici e nello specifico Derivati del butirrofenone. E' commercializzato in Italia dall'azienda Essential Pharma Limited.

    Haldol Decanoas può essere prescritto con Ricetta RNR - medicinali soggetti a prescrizione medica da rinnovare volta per volta.


    Confezioni

    Haldol Decanoas 50 mg/ml soluzione iniett. 1 fiala 3 ml
    Haldol Decanoas 50 mg/ml soluzione iniett. 3 fiale 1 ml

    Informazioni commerciali sulla prescrizione

    Titolare: Essential Pharma Limited
    Ricetta: RNR - medicinali soggetti a prescrizione medica da rinnovare volta per volta
    Classe: A
    Principio attivo: Aloperidolo Decanoato
    Gruppo terapeutico: Antipsicotici butirrofenonici
    ATC: N05AD01 - Aloperidolo
    Forma farmaceutica: soluzione


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    Indicazioni

    Perché si usa Haldol Decanoas? A cosa serve?
    HALDOL DECANOAS è indicato nel trattamento di mantenimento della schizofrenia e del disordine schizoaffettivo nei pazienti adulti attualmente stabilizzati con aloperidolo orale (vedere paragrafo 5.1).

    Posologia

    Come usare Haldol Decanoas: Posologia

    La terapia iniziale e l'adeguamento della dose devono essere effettuati sotto stretta osservazione medica.

    Posologia
    La dose individuale dipenderà sia dalla gravità dei sintomi, sia dalla dose di aloperidolo orale. I pazienti devono essere sempre mantenuti con la più bassa dose efficace.
    Poiché la dose iniziale di Aloperidolo Decanoato è basata su un multiplo della dose giornaliera di aloperidolo orale, non è possibile fornire una guida specifica sul passaggio da altri antipsicotici (vedere paragrafo 5.1).
    Adulti di età pari e superiore a 18 anni
    Tabella 1: dose raccomandata di aloperidolo decanoato negli adulti di età pari e superiore a 18 anni
    Passaggio da aloperidolo orale
    • Si raccomanda che la dose iniziale di aloperidolo decanoato corrisponda a 10-15 volte la precedente dose giornaliera di aloperidolo orale.
    • Per la maggior parte dei pazienti, sulla base di questa conversione, la dose di aloperidolo decanoato sarà compresa tra 25 e 150 mg.
    Continuazione del trattamento
    • Si raccomanda di aggiustare la dose di aloperidolo decanoato fino a un massimo di 50 mg ogni 4 settimane (a seconda della risposta individuale del paziente) fino ad ottenere l'effetto terapeutico ottimale.
    • La dose più efficace dovrebbe variare tra 50 e 200 mg.
    • Si raccomanda di valutare il rischio-beneficio individuale quando si considerano dosi superiori a 200 mg ogni 4 settimane.
    • Non deve essere superata una dose massima di 300 mg ogni 4 settimane perché i problemi di sicurezza superano i benefici clinici del trattamento.
    Intervallo tra le dosi
    • Di solito 4 settimane tra le iniezioni.
    • Può essere richiesto l'aggiustamento dell'intervallo tra le dosi (a seconda della risposta individuale del paziente).
    Integrazione con aloperidolo non-decanoato
    • Durante il passaggio ad HALDOL DECANOAS, o in corso di episodi di esacerbazione dei sintomi psicotici, può essere considerata (a seconda della risposta individuale del paziente) l'integrazione con aloperidolo non-decanoato.
    • La dose combinata totale di aloperidolo da entrambe le formulazioni non deve superare la corrispondente dose massima di aloperidolo orale di 20 mg/giorno.
     Popolazioni speciali
    Anziani
    Tabella 2: dosi raccomandate di aloperidolo decanoato per pazienti anziani 
    Passaggio da aloperidolo orale
    • Si raccomanda una bassa dose iniziale di aloperidolo decanoato da 12,5 a 25 mg.
    Continuazione del trattamento
    • Si raccomanda di aggiustare la dose di aloperidolo decanoato solo se necessario (a seconda della risposta individuale del paziente) fino ad ottenere un effetto terapeutico ottimale.
    • La dose più efficace dovrebbe variare tra 25 e 75 mg.
    • Dosi superiori a 75 mg ogni 4 settimane devono essere considerate solo per pazienti che hanno tollerato dosi più alte e dopo una rivalutazione del profilo individuale di rischio/beneficio del paziente.
    Intervallo tra le dosi
    • Di solito 4 settimane tra le iniezioni.
    • Può essere richiesto l'aggiustamento dell'intervallo tra le dosi (a seconda della risposta individuale del paziente).
    Integrazione con aloperidolo non-decanoato
    • Durante il passaggio ad HALDOL DECANOAS, o in corso di episodi di esacerbazione dei sintomi psicotici, può essere considerata (a seconda della risposta individuale del paziente) la integrazione con aloperidolo non-decanoato.
    • La dose combinata totale di aloperidolo da entrambe le formulazioni non deve superare la corrispondente dose massima di aloperidolo orale di 5 mg/giorno o la dose di aloperidolo orale precedentemente somministrata in pazienti trattati a lungo termine con aloperidolo orale.
    Compromissione renale
    L'influenza della compromissione renale sulla farmacocinetica di aloperidolo non è stata valutata. Non è raccomandato alcun aggiustamento della dose, ma si consiglia cautela nel trattare pazienti con compromissione renale. Comunque, pazienti con compromissione renale severa possono richiedere una dose iniziale più bassa, con successivi aggiustamenti a incrementi più piccoli e intervalli più lunghi rispetto a pazienti senza compromissione renale (vedere paragrafo 5.2).
    Compromissione epatica
    L'influenza della compromissione epatica sulla farmacocinetica di aloperidolo non è stata valutata. Dal momento che l'aloperidolo è ampiamente metabolizzato nel fegato, si raccomanda di dimezzare la dose iniziale, e regolare la dose con incrementi più piccoli e ad intervalli più lunghi rispetto ai pazienti senza compromissione epatica (vedere paragrafi 4.4 e 5.2).
    Popolazione pediatrica
    La sicurezza e l'efficacia di HALDOL DECANOAS nei bambini e negli adolescenti sotto i 18 anni di età non sono state stabilite. Non ci sono dati disponibili.
    Modo di somministrazione
    HALDOL DECANOAS è solo per uso intramuscolare e non deve essere somministrato per via endovenosa. È somministrato con una profonda iniezione intramuscolare nel gluteo. Si raccomanda di alternare i due glutei. Poiché la somministrazione di volumi superiori a 3 ml può provocare disagio nel paziente, si sconsiglia l'impiego di tali volumi. Per le istruzioni sulla manipolazione di HALDOL DECANOAS, vedere paragrafo 6.6.

    Controindicazioni

    Quando non dev'essere usato Haldol Decanoas
    • Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
    • Stato comatoso.
    • Depressione del sistema nervoso centrale (SNC).
    • Morbo di Parkinson.
    • Demenza a corpi di Lewy.
    • Paralisi sopranucleare progressiva.
    • Noto prolungamento dell'intervallo QTc o sindrome congenita del QT lungo.
    • Recente infarto acuto del miocardio.
    • Insufficienza cardiaca scompensata.
    • Soggetti con storia di aritmia ventricolare o torsione di punta.
    • Ipopotassiemia non corretta.
    • Trattamento concomitante con medicinali che prolungano l'intervallo QT (vedere paragrafo 4.5).

    Avvertenze speciali e precauzioni di impiego

    Cosa serve sapere prima di prendere Haldol Decanoas
    Aumento della mortalità nelle persone anziane con demenza
    Rari casi di morte improvvisa sono stati riportati in pazienti psichiatrici che hanno ricevuto antipsicotici, tra cui aloperidolo (vedere paragrafo 4.8).
    Pazienti anziani affetti da psicosi correlata a demenza trattati con medicinali antipsicotici mostrano un aumentato rischio di morte. L'analisi di diciassette studi clinici controllati verso placebo (durata modale di 10 settimane), prevalentemente in pazienti in terapia con medicinali antipsicotici atipici, ha rivelato un rischio di morte compreso tra 1,6 e 1,7 volte maggiore in pazienti trattati con medicinali antipsicotici rispetto ai pazienti trattati con placebo. Nel corso di un tipico studio controllato della durata di 10 settimane, il tasso di mortalità è stato di circa il 4,5% nei pazienti trattati con antipsicotici rispetto a circa il 2,6 % nel gruppo placebo. Sebbene le cause di morte fossero varie, la maggior parte dei decessi è sembrata essere di natura cardiovascolare (ad esempio, insufficienza cardiaca, morte improvvisa) o di natura infettiva (ad esempio, polmonite). Studi osservazionali suggeriscono che il trattamento di pazienti anziani con aloperidolo è anche associato ad un aumento della mortalità. Questa associazione può essere più forte per aloperidolo rispetto ad altri medicinali antipsicotici atipici, è più pronunciata nei primi 30 giorni dopo l'inizio del trattamento e persiste per almeno 6 mesi. La misura in cui questa associazione è attribuibile al medicinale o al contrario, come possa essere influenzata dalle caratteristiche del paziente, non è ancora stata chiarita.
    HALDOL DECANOAS non è indicato per il trattamento dei disturbi del comportamento correlati a demenza.
    Effetti cardiovascolari
    Con aloperidolo sono stati riportati casi di prolungamento dell'intervallo QT e/o aritmie ventricolari, in aggiunta a casi di morte improvvisa (vedere paragrafi 4.3 e 4.8). Il rischio di questi eventi sembra verificarsi più frequentemente con alte dosi, elevate concentrazioni plasmatiche, in pazienti predisposti o con l'uso parenterale, in particolare endovenoso.
    HALDOL DECANOAS non deve essere somministrato per via endovenosa.
    Si raccomanda cautela nei pazienti con bradicardia, malattie cardiache, storia familiare di prolungamento del QTc o storia di alcolismo. Cautela è anche richiesta in pazienti con potenziali elevate concentrazioni plasmatiche (vedere paragrafo 4.4, “Metabolizzatori lenti del CYP2D6).
    È raccomandato un ECG basale prima del trattamento. Durante la terapia, la necessità di un monitoraggio ECG per il prolungamento dell'intervallo QTc e per le aritmie ventricolari deve essere valutato in tutti i pazienti. In corso di terapia, si raccomanda di ridurre la dose se si osserva un prolungamento del QT, ma aloperidolo deve essere interrotto se il QTc supera i 500 ms.
    Alterazioni elettrolitiche come ipopotassiemia e ipomagnesiemia aumentano il rischio di aritmie ventricolari e devono essere corrette prima di iniziare il trattamento con aloperidolo. Pertanto, si raccomanda il monitoraggio basale e periodico degli elettroliti.
    Sono stati segnalati anche tachicardia e ipotensione (inclusa ipotensione ortostatica) (vedere paragrafo 4.8). Si raccomanda cautela quando aloperidolo viene somministrato a pazienti che manifestano ipotensione o ipotensione ortostatica.
    Eventi cerebrovascolari
    In studi clinici randomizzati, controllati con placebo in pazienti affetti da demenza, c'è stato un aumento del rischio di eventi avversi cerebrovascolari con alcuni antipsicotici atipici di circa 3 volte. Studi osservazionali che hanno confrontato il tasso di ictus nei pazienti anziani esposti a qualsiasi antipsicotico rispetto al tasso di ictus in quelli non esposti a tali medicinali, hanno trovato un aumento del tasso di ictus tra i pazienti esposti. Questo aumento può essere maggiore con tutti i butirrofenoni, tra cui aloperidolo. Il meccanismo di questo aumento del rischio non è noto. Un aumento del rischio non può essere escluso per altre popolazioni di pazienti. HALDOL DECANOAS deve essere usato con cautela nei pazienti con fattori di rischio per l'ictus.
    Sindrome neurolettica maligna
    Aloperidolo è stato associato a sindrome neurolettica maligna: una risposta rara ed idiosincrasica caratterizzata da ipertermia, rigidità muscolare generalizzata, instabilità autonomica, stato di coscienza alterato e aumento dei livelli sierici di creatina fosfochinasi. L'ipertermia è spesso un sintomo precoce di tale sindrome. Il trattamento antipsicotico deve essere sospeso immediatamente e deve essere istituita una appropriata terapia di supporto ed un attento monitoraggio.
    Discinesia tardiva
    Può comparire discinesia tardiva in alcuni pazienti in terapia a lungo termine o dopo sospensione della terapia. Tale sindrome è principalmente caratterizzata da movimenti ritmici involontari della lingua, del viso, della bocca o della mandibola. Le manifestazioni possono essere permanenti in alcuni pazienti. La sindrome può essere mascherata con la ripresa del trattamento, con l'aumento della dose o passando ad un altro antipsicotico. Se compaiono segni e sintomi di discinesia tardiva, la sospensione di tutti gli antipsicotici, tra i quali HALDOL DECANOAS, deve essere considerata.
    Sintomi extrapiramidali
    Possono insorgere sintomi extrapiramidali (ad esempio tremore, rigidità, ipersalivazione, bradicinesia, acatisia, distonia acuta). L'uso di aloperidolo è stato associato allo sviluppo di acatisia, caratterizzata da un'irrequietezza soggettivamente spiacevole o stressante e dal bisogno di muoversi, spesso accompagnata da una incapacità di stare seduto o immobile. Questo è più probabile che si verifichi entro le prime settimane di trattamento. Nei pazienti che sviluppano questi sintomi, l'aumento della dose può essere dannoso.
    La distonia acuta può verificarsi durante i primi giorni di trattamento con aloperidolo, ma è stata riportata anche successivamente nonché dopo un aumento della dose. Sintomi distonici possono includere, ma non sono limitati a, torcicollo, smorfie facciali, trisma, protrusione della lingua, e movimenti oculari anomali, tra cui crisi oculogire. I maschi e i gruppi di età più giovani sono a più alto rischio di sperimentare tali reazioni. La distonia acuta può necessitare l'interruzione del medicinale.
    Medicinali antiparkinson di tipo anticolinergico possono essere prescritti se necessario per gestire i sintomi extrapiramidali, ma si raccomanda di non prescriverli routinariamente come misura preventiva. Se è necessario il trattamento concomitante con un medicinale antiparkinson, questo deve essere protratto dopo la sospensione di HALDOL DECANOAS se la sua escrezione è più rapida rispetto a quella dell'aloperidolo in modo da evitare lo sviluppo o l'aggravamento di sintomi extrapiramidali. Il possibile aumento della pressione intraoculare deve essere considerato quando i medicinali anticolinergici, compresi i medicinali antiparkinson, vengono co-somministrati con HALDOL DECANOAS.
    Crisi convulsiva/Convulsioni
    È stata riportata l'insorgenza di crisi convulsive scatenate da aloperidolo. Si raccomanda cautela nei pazienti epilettici e con condizioni che predispongono alle convulsioni (ad esempio sospensione dell'alcol e danno cerebrale).
    Effetti epatobiliari
    Dato che aloperidolo è metabolizzato dal fegato, si raccomanda un aggiustamento della dose e cautela in pazienti con insufficienza epatica (vedere paragrafi 4.2 e 5.2). Sono stati riportati casi isolati di anomalie nella funzionalità epatica o epatiti, più spesso colestatiche (vedere paragrafo 4.8).
    Effetti sul sistema endocrino
    La tiroxina può facilitare la tossicità di aloperidolo. La terapia antipsicotica in pazienti con ipertiroidismo deve essere intrapresa solo con cautela e deve essere sempre accompagnata da una terapia per raggiungere uno stato eutiroideo.
    Gli effetti ormonali degli antipsicotici includono iperprolattinemia, che può causare galattorrea, ginecomastia e oligomenorrea o amenorrea (vedere paragrafo 4.8). Studi su colture tissutali suggeriscono che la crescita cellulare nei tumori della mammella umani potrebbe essere stimolata dalla prolattina. Anche se nessuna chiara associazione con la somministrazione di antipsicotici e tumori alla mammella umani è stata dimostrata in studi clinici ed epidemiologici, si raccomanda cautela nei pazienti con storia medica rilevante. HALDOL DECANOAS deve essere usato con cautela nei pazienti con pre-esistente iperprolattinemia e in pazienti con possibili tumori prolattina-dipendenti (vedere paragrafo 5.3).
    Sono stati riportati con aloperidolo casi di ipoglicemia e di sindrome da inappropriata secrezione di ADH (ormone antidiuretico) (vedere paragrafo 4.8).
    Tromboembolismo venoso
    Casi di tromboembolismo venoso (TEV) sono stati riportati con antipsicotici. Dal momento che i pazienti trattati con antipsicotici presentano spesso fattori di rischio acquisiti per TEV, tutti i possibili fattori di rischio per TEV devono essere identificati prima e durante il trattamento con HALDOL DECANOAS e devono essere adottate misure preventive.
    Inizio del trattamento
    I pazienti potenzialmente idonei ad essere trattati con HALDOL DECANOAS devono essere prima trattati con aloperidolo per via orale, al fine di escludere la possibilità di una inaspettata reazione di ipersensibilità all'aloperidolo.
    Pazienti con depressione
    Si raccomanda di non utilizzare HALDOL DECANOAS in monoterapia nei pazienti in cui la depressione è predominante. Può essere associato a medicinali antidepressivi nelle condizioni in cui coesistano depressione e psicosi (vedere paragrafo 4.5).
    Metabolizzatori lenti di CYP2D6
    HALDOL DECANOAS deve essere usato con cautela nei pazienti noti per essere metabolizzatori lenti del citocromo P450 (CYP) 2D6 e a cui viene co-somministrato un inibitore del CYP3A4.
    Eccipienti di HALDOL DECANOAS
    HALDOL DECANOAS contiene alcol benzilico, che può causare reazioni allergiche. HALDOL Decanoate deve essere usato con cautela nei pazienti con compromissione renale o epatica o in pazienti in gravidanza o in allattamento, a causa del rischio di accumulo e tossicità (acidosi metabolica).
    HALDOL DECANOAS contiene olio di sesamo, che raramente può causare gravi reazioni allergiche.

    Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione

    Quali farmaci o alimenti possono modificare l'effetto di Haldol Decanoas
    Sono stati effettuati studi d'interazione solo negli adulti.
    Effetti cardiovascolari
    HALDOL DECANOAS è controindicato in associazione con altri medicinali che inducono un prolungamento dell'intervallo QTc (vedere paragrafo 4.3). Gli esempi includono:
    • antiaritmici di classe IA (per esempio disopiramide, chinidina)
    • antiaritmici di classe III (per esempio amiodarone, dofetilide, dronedarone, ibutilide, sotalolo)
    • alcuni antidepressivi (ad esempio citalopram, escitalopram)
    • alcuni antibiotici (ad esempio azitromicina, claritromicina, eritromicina, levofloxacina, moxifloxacina, telitromicina)
    • altri antipsicotici (ad esempio derivati fenotiazinici, sertindolo, pimozide, ziprasidone)
    • alcuni antifungini (ad esempio pentamidina)
    • alcuni antimalarici (ad esempio alofantrina)
    • alcuni medicinali gastrointestinali (ad esempio dolasetron)
    • alcuni medicinali utilizzati nel cancro (ad esempio toremifene, vandetanib)
    • alcuni altri medicinali (es bepridil, metadone)
    Questo elenco non è esaustivo.
    Si raccomanda cautela quando HALDOL DECANOAS è usato in associazione con medicinali che possono provocare squilibrio elettrolitico (vedere paragrafo 4.4).
    Medicinali che possono aumentare le concentrazioni plasmatiche di aloperidolo
    Aloperidolo è metabolizzato attraverso diverse vie (vedere paragrafo 5.2). Le vie principali sono la glucuronidazione e la riduzione chetonica. È coinvolto anche il sistema enzimatico del citocromo P450 (CYP), in particolare CYP3A4 e, in misura minore, CYP2D6. L'inibizione di queste vie metaboliche da parte di un altro medicinale o una diminuzione dell'attività enzimatica del CYP2D6 può causare un aumento delle concentrazioni di aloperidolo. L'effetto di inibizione del CYP3A4 e della diminuzione dell'attività dell'enzima CYP2D6 può essere additivo (vedere paragrafo 5.2). Sulla base di informazioni limitate e a volte contrastanti, il potenziale aumento delle concentrazioni plasmatiche di aloperidolo quando un inibitore del CYP3A4 e/o CYP2D6 viene co-somministrato può variare tra il 20 e il 40%, anche se in alcuni casi, sono stati segnalati aumenti fino al 100%. Esempi di medicinali che possono aumentare le concentrazioni plasmatiche di aloperidolo (sulla base dell'esperienza clinica o del meccanismo di interazione farmacologica) includono:
    • inibitori del CYP3A4 – alprazolam, fluvoxamina, indinavir, itraconazolo, ketoconazolo, nefazodone, posaconazolo, saquinavir, verapamil, voriconazolo
    • inibitori del CYP2D6 – bupropione, clorpromazina, duloxetina, paroxetina, prometazina, sertralina, venlafaxine
    • inibitori combinati del CYP3A4 e del CYP2D6: fluoxetina, ritonavir
    • meccanismo incerto: bupropione

    Questo elenco non è esaustivo.

    L'aumento delle concentrazioni plasmatiche di aloperidolo può causare un aumento del rischio di eventi avversi, tra cui un prolungamento dell'intervallo QTc (vedere paragrafo 4.4). Sono stati osservati aumenti del QTc quando l'aloperidolo è stato somministrato in associazione a degli inibitori metabolici ketoconazolo (400 mg/giorno) e paroxetina (20 mg/giorno).
    Si raccomanda che i pazienti che assumono aloperidolo in concomitanza con tali medicinali siano monitorati per segni o sintomi di aumentati o per prolungati effetti farmacologici di aloperidolo, e che la dose di HALDOL DECANOAS sia diminuita come ritenuto necessario.
    Medicinali che possono ridurre le concentrazioni plasmatiche di aloperidolo
    La co-somministrazione di aloperidolo con potenti induttori enzimatici del CYP3A4 può diminuire gradualmente le concentrazioni plasmatiche di aloperidolo a tal punto che l'efficacia può essere ridotta. Gli esempi includono:
    • carbamazepina, fenobarbital, fenitoina, rifampicina, Erba di San Giovanni (Hypericum perforatum).
    Questo elenco non è esaustivo.
    L'induzione enzimatica può essere osservata dopo pochi giorni di trattamento. La massima induzione enzimatica è generalmente osservata in circa 2 settimane e può essere sostenuta per lo stesso periodo di tempo dopo la cessazione della terapia con il medicinale. Durante il trattamento combinato con induttori del CYP3A4, si raccomanda che i pazienti siano monitorati e che la dose di HALDOL DECANOAS sia aumentata come ritenuto necessario. Dopo la sospensione dell'induttore del CYP3A4, la concentrazione di aloperidolo può aumentare gradualmente e pertanto potrebbe essere necessario ridurre la dose di HALDOL DECANOAS.
    Sodio valproato è noto come inibitore della glucuronidazione, ma non influenza i livelli plasmatici di aloperidolo.
    Effetti di aloperidolo su altri medicinali
    Aloperidolo può potenziare l'azione depressiva sul SNC dell'alcol o di altri medicinali depressori del SNC, compresi ipnotici, sedativi o forti analgesici. È stato inoltre riferito un potenziamento di tali effetti in caso di associazione con metildopa.
    Aloperidolo può antagonizzare l'azione dell'adrenalina e di altri medicinali simpaticomimetici (ad esempio stimolanti come le anfetamine) ed invertire l'effetto ipotensivo dei medicinali bloccanti adrenergici, quale, per es., la guanetidina.
    Aloperidolo può antagonizzare l'effetto della levodopa e di altri agonisti della dopamina.
    Aloperidolo è un inibitore del CYP2D6. Aloperidolo inibisce il metabolismo degli antidepressivi triciclici (ad esempio imipramina e desipramina), aumentando quindi le concentrazioni plasmatiche di questi medicinali.
    Altre forme di interazione
    In rari casi, durante il trattamento concomitante con litio e aloperidolo, sono stati riportati i seguenti sintomi: encefalopatia, sintomi extrapiramidali, discinesia tardiva, sindrome neurolettica maligna, sindrome cerebrale acuta e coma. La maggior parte di questi sintomi era reversibile. Rimane poco chiaro se tali sintomi rappresentino un'entità clinica distinta.
    Non di meno, si raccomanda che, in pazienti in trattamento concomitante con litio e HALDOL DECANOAS, la terapia venga immediatamente interrotta qualora compaiano i suddetti sintomi.
    È stato riportato antagonismo dell'effetto anticoagulante di fenindione.

    Fertilità, gravidanza e allattamento

    Gravidanza
    Una discreta quantità di dati su donne in stato di gravidanza (più di 400 gravidanze esposte) non indica alcuna tossicità malformativa o fetale /neonatale di aloperidolo. Tuttavia, ci sono state segnalazioni di casi isolati di difetti alla nascita in seguito ad esposizione del feto ad aloperidolo, soprattutto in associazione con altri medicinali. Studi condotti sugli animali hanno mostrato un effetto teratogeno di aloperidolo (vedere paragrafo 5.3). Come misura precauzionale, è preferibile evitare l'uso di HALDOL DECANOAS durante la gravidanza.
    I neonati esposti ad antipsicotici (incluso aloperidolo) durante il terzo trimestre di gravidanza sono a rischio di effetti indesiderati inclusi sintomi extrapiramidali e/o di astinenza che possono variare per gravità e durata dopo il parto. Ci sono state segnalazioni di agitazione, ipertonia, ipotonia, tremore, sonnolenza, stress respiratorio o disturbi dell'assunzione di cibo. Pertanto si raccomanda di monitorare attentamente i neonati.
    Allattamento
    Aloperidolo è escreto nel latte umano. Piccole quantità di aloperidolo sono state rilevate nel plasma e nelle urine dei neonati allattati al seno da madri trattate con aloperidolo. Non ci sono sufficienti informazioni sugli effetti di aloperidolo in neonati allattati al seno. La decisione di interrompere l'allattamento o interrompere la terapia con HALDOL DECANOAS deve essere presa tenendo in considerazione il beneficio dell'allattamento al seno per il bambino e il beneficio della terapia per la donna.
    Fertilità
    Aloperidolo aumenta il livello di prolattina. L'iperprolattinemia può sopprimere il GnRH ipotalamico, con conseguente riduzione della secrezione ipofisaria delle gonadotropine. Questo può inibire la funzione riproduttiva alterando la steroidogenesi gonadica in entrambe le pazienti di sesso femminile e maschile (vedere paragrafo 4.4).

    Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari

    HALDOL DECANOAS altera moderatamente la capacità di guidare veicoli e di usare macchinari. Può verificarsi un certo grado di sedazione o ridotta attenzione, soprattutto con le dosi più alte e all'inizio del trattamento e questi effetti possono essere potenziati dall'alcol. Si raccomanda di avvisare i pazienti di non guidare autoveicoli o usare macchinari durante il trattamento, fino a che non sia stata accertata la loro reattività al farmaco.

    Effetti indesiderati

    Quali sono gli effetti collaterali di Haldol Decanoas
    La sicurezza di Aloperidolo Decanoato è stata valutata in 410 soggetti partecipanti a 3 studi comparativi (1 che ha confrontato aloperidolo decanoato con flufenazina e 2 che hanno confrontato aloperidolo decanoato con aloperidolo orale), 9 studi in aperto e 1 studio dose-risposta.
    Sulla base dei dati di sicurezza raccolti da questi studi clinici, le reazioni avverse più comunemente riportate sono state: disturbi extrapiramidali (14%), tremore (8%), parkinsonismo (7%), rigidità muscolare (6%) e sonnolenza (5%).
    Inoltre, la sicurezza di aloperidolo è stata valutata in 284 pazienti trattati con aloperidolo che hanno partecipato a 3 studi clinici controllati con placebo e in 1295 pazienti trattati con aloperidolo che hanno partecipato a 16 studi clinici in doppio cieco controllati con comparatore attivo.
    La Tabella 3 elenca le reazioni avverse come segue:
    • riportate negli studi clinici con aloperidolo decanoato
    • riportate negli studi clinici con aloperidolo (formulazioni non decanoato) e correlate alla frazione attiva
    • derivanti dall'esperienza post-marketing con aloperidolo decanoato e aloperidolo

    Le frequenze delle reazioni avverse sono basate su (o stimate da) studi clinici o studi epidemiologici con aloperidolo decanoato, e classificate secondo la seguente convenzione:

    Molto comune:
    ≥ 1/10
    Comune:
    ≥ 1/100 a < 1/10
    Non comune:
    ≥ 1/1.000 a < 1/100
    Raro:
    ≥ 1/10.000 a < 1/1.000
    Molto raro:
    < 1/10.000
    Non nota:
    Non può essere definita sulla base dei dati disponibili
     Le reazioni avverse sono elencate in base alla classificazione per sistemi e organi e in ordine di gravità decrescente all'interno di ciascuna categoria di frequenza.
    Tabella 3: reazioni avverse
    Classificazione per sistemi e organi
    Reazione avversa
     
    Frequenza
     
    Molto comune
    Comune
     
    Non comune
     
    Rara
     
    Non nota
    Patologie del sistema emolinfopoietico
     
     
     
     
    Pancitopenia
    Agranulocitosi
    Trombocitopenia
    Leucopenia
    Neutropenia
    Disturbi del sistema immunitario
     
     
     
     
    Reazione anafilattica
    Ipersensibilità
    Patologie endocrine
     
     
     
     
    Inappropriata secrezione dell'ormone antidiuretico
    Iperprolattinemia
    Disturbi della nutrizione e del metabolismo
     
     
     
     
    Ipoglicemia
    Disturbi psichiatrici
     
    Depressione
    Insonnia
     
     
    Disordini psicotici
    Agitazione
    Stato confusionale
    Perdita della libido
    Diminuzione della libido
    Irrequietezza
    Patologie del sistema nervoso
    Disturbi extrapiramidali
     
    Acatisia
    Parkinsonismo
    Facies a maschera
    Tremore
    Sonnolenza
    Sedazione
    Achinesia
    Discinesia
    Distonia
    Rigidità a scatti
    Ipertonia
    Cefalea
     
    Sindrome neurolettica maligna
    Discinesia tardiva
    Convulsione
    Bradicinesia
    Ipercinesia
    Ipocinesia
    Vertigini
    Contrazioni muscolari involontarie
    Disfunzione motoria
    Nistagmo
    Patologie dell'occhio
     
     
    Crisi oculogira
    Visione offuscata
    Disturbi visivi
     
     
    Patologie cardiache
     
     
    Tachicardia
     
    Fibrillazione ventricolare
    Torsione di punta
    Tachicardia ventricolare
    Extrasistole
    Patologie vascolari
     
     
     
     
    Ipotensione
    Ipotensione ortostatica
    Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
     
     
     
     
    Edema laringeo
    Broncospasmo
    Laringospasmo
    Dispnea
    Patologie gastrointestinali
     
    Costipazione
    Secchezza delle fauci
    Ipersecrezione salivare
     
     
    Vomito
    Nausea
     
    Patologie epatobiliari
     
     
     
     
    Insufficienza epatica acuta
    Epatite
    Colestasi
    Ittero
    Anomalie nei test di funzionalità epatica
    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
     
     
     
     
    Angioedema
    Dermatite esfoliativa
    Vasculite leucocitoclastica
    Reazioni di fotosensibilità
    Orticaria
    Prurito
    Rash
    Iperidrosi
    Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
     
    Rigidità muscolare
     
     
    Rabdomiolisi
    Torcicollo
    Trisma
    Spasmi muscolari
    Contrazioni muscolari
    Rigidità muscoloscheletrica
    Patologie renali ed urinarie
     
     
     
     
    Ritenzione urinaria
    Condizioni di gravidanza, puerperio e perinatali
     
     
     
     
    Sindrome di astinenza neonatale (vedere paragrafo 4.6)
    Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella
     
    Disfunzione sessuale
     
     
     
    Priapismo
    Amenorrea
    Galattorrea
    Dismenorrea
    Menorragia
    Disfunzione erettile
    Ginecomastia
    Disturbi mestruali
    Dolore al seno
    Fastidio al seno
    Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
     
    Reazioni al sito di iniezione
     
     
    Morte improvvisa
    Edema facciale
    Edema
    Ipertermia
    Ipotermia
    Disturbi di deambulazione
    Ascesso al sito di iniezione
    Esami clinico-diagnostici
     
    Aumento di peso
     
     
    Elettrocardiogramma con QT prolungato
    Diminuzione di peso
    Sono stati osservati con aloperidolo casi di prolungamento del QT, aritmie ventricolari (fibrillazione ventricolare, tachicardia ventricolare), torsione di punta e morte improvvisa.
    Effetti di classe degli antipsicotici
    È stato osservato con gli antipsicotici arresto cardiaco.
    Sono stati riportati con antipsicotici casi di tromboembolismo venoso, inclusi casi di embolia polmonare e casi di trombosi venosa profonda. La frequenza non è nota.
    Segnalazione delle reazioni avverse sospette
    La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto rischio/beneficio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione dell'Agenzia Italiana del Farmaco al Sito web: https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

    Sovradosaggio

    Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Haldol Decanoas
    Sebbene il sovradosaggio sia più improbabile con le forme parenterali rispetto a quelle orali, vengono fornite le informazioni relative ad aloperidolo orale, modificate in modo tale da tener conto della durata d'azione prolungata di HALDOL DECANOAS.
    Sintomi e segni
    Le manifestazioni da sovradosaggio sono una esagerazione degli effetti farmacologici noti e delle reazioni avverse. I sintomi principali sono gravi reazioni extrapiramidali, ipotensione e sedazione. Una reazione extrapiramidale si manifesta con rigidità muscolare e tremore generalizzato o localizzato. È anche possibile ipertensione piuttosto che ipotensione.
    In casi estremi, il paziente può manifestare uno stato comatoso con depressione respiratoria ed ipotensione arteriosa grave, tale da indurre uno stato simile allo shock.
    Da considerare il rischio di aritmie ventricolari, possibilmente associate a prolungamento dell'intervallo QTc.
    Trattamento
    Poiché non esiste un antidoto specifico, il trattamento è principalmente di sostegno. La dialisi non è raccomandata nel trattamento del sovradosaggio perché rimuove solo piccole quantità di aloperidolo (vedere paragrafo 5.2).
    Nei pazienti in stato comatoso deve essere stabilita la pervietà delle vie aeree mediante tracheotomia o intubazione. La depressione respiratoria può richiedere la respirazione artificiale.
    L'ECG e i segni vitali devono essere monitorati fino al ripristino della normalità dell'ECG.
    Si raccomanda di trattare aritmie gravi con appropriate misure antiaritmiche.
    L'ipotensione e il collasso circolatorio possono essere trattati mediante l'infusione endovenosa di liquidi, plasma o albumina concentrata e l'uso di agenti vasopressori quali dopamina o noradrenalina. Non si deve usare adrenalina poiché può causare ipotensione profonda in presenza di aloperidolo.
    In caso di reazioni extrapiramidali gravi, si raccomanda la somministrazione di un medicinale antiparkinson e che questa sia continuata per alcune settimane. I medicinali antiparkinson devono essere interrotti con molta cautela per il rischio di ricomparsa dei sintomi extrapiramidali.

    Scadenza

    3 anni

    Conservazione

    Conservare nella confezione originale per proteggere dalla luce. Questo medicinale non richiede particolari condizioni di conservazione della temperatura.

    Foglietto Illustrativo


    Fonti Ufficiali


    Servizi Avanzati


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