Fluodeossiglucosio (18F )- Curium

    Ultimo aggiornamento: 09/05/2024

    Cos'è Fluodeossiglucosio (18F )- Curium?

    Fluodeossiglucosio (18F )- Curium è un farmaco a base del principio attivo Fluodeossiglucosio (18f), appartenente alla categoria degli Radiofarmaceutici diagnostici e nello specifico Altri radiofarmaceutici diagnostici per la rilevazione di tumori. E' commercializzato in Italia dall'azienda Curium Italy S.r.l..

    Fluodeossiglucosio (18F )- Curium può essere prescritto con Ricetta OSP - medicinali soggetti a prescrizione medica limitativa, utilizzabili esclusivamente in ambiente ospedaliero o in struttura ad esso assimilabile.


    Confezioni

    Fluodeossiglucosio (18F )- Curium 185 mBq/ml soluzione iniettabile 1 flaconcino multidose 15 ml

    Informazioni commerciali sulla prescrizione

    Titolare: CURIUM INTERNATIONAL
    Concessionario: Curium Italy S.r.l.
    Ricetta: OSP - medicinali soggetti a prescrizione medica limitativa, utilizzabili esclusivamente in ambiente ospedaliero o in struttura ad esso assimilabile
    Classe: H
    Principio attivo: Fluodeossiglucosio (18f)
    Gruppo terapeutico: Radiofarmaceutici diagnostici
    ATC: V09IX04 - Fluoro-18F-desossiglucosio
    Forma farmaceutica: soluzione (uso interno)


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    Indicazioni

    Perché si usa Fluodeossiglucosio (18F )- Curium? A cosa serve?
    Medicinale solo per uso diagnostico.
    Il (18F) fluodeossiglucosio è indicato per l'uso nella tomografia ad emissione di positroni (PET) nella popolazione adulta e pediatrica.
    In ambito oncologico
    In pazienti sottoposti a procedure diagnostiche oncologiche che descrivono funzioni o patologie in cui si ricerca l'aumentato afflusso di glucosio in organi o tessuti specifici. Le indicazioni di seguito riportate sono state sufficientemente documentate (vedere anche paragrafo 4.4):
    Diagnosi
    • Caratterizzazione del nodulo polmonare solitario
    • Identificazione di carcinoma di origine ignota, rivelato ad esempio da adenopatia cervicale, metastasi epatiche o ossee
    • Caratterizzazione di una massa pancreatica
    Stadiazione:
    • Tumori di capo e collo compresa l'assistenza nella biopsia guidata
    • Tumore polmonare primitivo
    • Tumore mammario localmente avanzato
    • Carcinoma esofageo
    • Carcinoma del pancreas
    • Cancro colorettale particolarmente nella stadiazione delle recidive
    • Linfoma maligno
    • Melanoma maligno, Breslow >1,5 mm o metastasi ai linfonodi alla prima diagnosi
    Monitoraggio della risposta terapeutica
    • Linfoma maligno
    • Tumori capo e collo
    Indagine in caso di un ragionevole sospetto di recidiva:
    • Glioma con grado elevato di malignità (III o IV)
    • Tumori di capo e collo
    • Cancro alla tiroide (non midollare): pazienti con livelli sierici aumentati di tireoglobulina e scintigrafia di tutto il corpo negativa allo iodio radioattivo
    • Cancro primitivo polmonare
    • Tumore mammario
    • Carcinoma del pancreas
    • Cancro colorettale
    • Carcinoma ovarico
    • Linfoma maligno
    • Melanoma maligno.
    In ambito cardiologico
    Nell'indicazione cardiologia, l'obiettivo diagnostico è l'identificazione del tessuto miocardico vitale, che è ancora in grado di captare il glucosio, pur essendo in una situazione di ipoperfusione, preventivamente accertata con adeguate tecniche di imaging del flusso ematico.
    • Valutazione della vitalità del miocardio in pazienti con funzionalità del ventricolo sinistro gravemente compromessa candidati a procedure di rivascolarizzazione e nei quali le tradizionali tecniche di imaging non forniscono una diagnosi conclusiva.
    In ambito neurologico
    Nell'indicazione neurologica l'obiettivo diagnostico è l'identificazione di disfunzioni del metabolismo del glucosio.
    • Localizzazione di focolai epilettogeni nella valutazione prechirurgica di epilessia temporale parziale.
    Malattie infettive o infiammatorie:
    Nelle malattie infettive o infiammatorie, l'obiettivo diagnostico sono il tessuto o le strutture con un contenuto anormale di globuli bianchi attivati.
    Nelle malattie infettive o infiammatorie, le seguenti indicazioni sono sufficientemente documentate.
    Localizzazione di focolai anormali per guidare la diagnosi eziologica in casi di febbre di origine ignota.
    Diagnosi di infezione in casi di:
    • Infezione cronica sospetta ossea e/o delle strutture adiacenti: osteomielite, spondilite, discite o osteite, anche in presenza di impianti metallici
    • Pazienti diabetici con sospetta neuropatia di Charcot al piede, osteomielite e/o infezione ai tessuti molli.
    • Protesi dolorante all'anca
    • Protesi vascolare
    • Febbre in paziente con AIDS
    • Rilevazione di foci metastatiche settiche in caso batteriemia o endocardite (vedere anche paragrafo 4.4).
    Determinazione dell'estensione dell'infiammazione in caso di:
    • Sarcoidosi
    • Malattia infiammatoria intestinale
    • Vasculite che coinvolge i grossi vasi
    Follow-up del trattamento:
    Echinococcosi alveolare non resecabile per verificare le localizzazioni del parassita durante il trattamento medico e dopo l'interruzione del trattamento.

    Posologia

    Come usare Fluodeossiglucosio (18F )- Curium: Posologia
    Posologia
    Popolazione adulta ed anziana
    L'attività raccomandata per gli adulti del peso di 70 kg è compresa tra 100 e 400 MBq (questa attività deve essere adattata al peso corporeo del paziente, al tipo di camera utilizzata e al metodo di acquisizione), somministrata per iniezione endovenosa diretta.
    Insufficienza renale ed epatica
    È necessaria un'attenta considerazione dell'attività da somministrare poiché è possibile in questi pazienti un aumento dell'esposizione alla radiazione.
    Non sono stati eseguiti studi ampi sull'intervallo e sugli aggiustamenti del dosaggio con questo medicinale in popolazioni normali e speciali. La farmacocinetica di fluodeossiglucosio (18F) in pazienti con insufficienza renale non è stata caratterizzata.
    Popolazione pediatrica
    L'uso nei bambini e adolescenti deve essere considerato con cautela, sulla base delle esigenze cliniche e valutando il rapporto rischio/beneficio in questo gruppo di pazienti. Le attività da somministrare in bambini ed adolescenti possono essere calcolate secondo le raccomandazioni della Tabella del dosaggio del gruppo di lavoro pediatrico dell'European Association of Nuclear Medicine (EANM); l'attività somministrata ai bambini ed adolescenti può essere calcolata moltiplicando un'attività basale (per scopi di calcolo) per i multipli dipendenti dal peso forniti nella tabella sottostante.
    A[MBq]Somministrato = Attività basale x Multiplo
    L'attività basale per immagini a 2D è 25,9 MBq e per immagini a 3D è 14,0 MBq (raccomandato nei bambini)
    Peso [kg]
    Multiplo
    Peso [kg]
    Multiplo
    Peso [kg]
    Multiplo
    3
    1
    22
    5,29
    42
    9,14
    4
    1,14
    24
    5,71
    44
    9,57
    6
    1,71
    26
    6,14
    46
    10,00
    8
    2,14
    28
    6,43
    48
    10,29
    10
    2,71
    30
    6,86
    50
    10,71
    12
    3,14
    32
    7,29
    52-54
    11,29
    14
    3,57
    34
    7,72
    56-58
    12,00
    16
    4,00
    36
    8,00
    60-62
    12,71
    18
    4,43
    38
    8,43
    64-66
    13,43
    20
    4,86
    40
    8,86
    68
    14,00
    Metodo di somministrazione
    Per uso per via endovenosa
    Per uso come multi-dose
    L'attività del fluodeossiglucosio (18F) deve essere misurata con l'attivimetro appena prima dell'iniezione.
    L'iniezione dell'fluodeossiglucosio (18F) deve avvenire per endovena per evitare l'irradiazione derivante da stravaso locale nonché artefatti di imaging.
    Per le istruzioni sulla diluizione del medicinale prima della somministrazione vedere paragrafo 12.
    Per la preparazione del paziente vedere paragrafo 4.4.
    Acquisizione dell'immagine
    Le prime immagini possono essere acquisite dopo 45 - 60 minuti dall'iniezione del fluodeossiglucosio (18F). A condizione che rimanga un'attività sufficiente per adeguate statistiche di calcolo, la PET con fluodeossiglucosio (18F) si può effettuare fino a due o tre ore dopo la somministrazione riducendo in tal modo l'attività di background.
    Se necessario, si possono effettuare esami PET con fluodeossiglucosio (18F) ripetuti entro un breve intervallo di tempo.

    Controindicazioni

    Quando non dev'essere usato Fluodeossiglucosio (18F )- Curium
    • Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.

    Avvertenze speciali e precauzioni di impiego

    Cosa serve sapere prima di prendere Fluodeossiglucosio (18F )- Curium
    Potenziale ipersensibilità o reazioni anafilattiche
    Se si verificano reazioni di ipersensibilità o anafilattiche, la somministrazione del medicinale deve essere immediatamente interrotta e deve essere iniziato un trattamento per via endovenosa, se necessario. Per permettere un'azione immediata in caso di emergenza, devono essere immediatamente disponibili i medicinali necessari e le attrezzature quali il tubo endotracheale e il ventilatore.
    Giustificazione individuale beneficio/rischio
    Per ciascun paziente, l'esposizione alle radiazioni deve essere giustificabile con il beneficio previsto. L'attività somministrata deve, in ogni caso, essere la più bassa possibile per ottenere le informazioni diagnostiche richieste.
    Insufficienza renale ed epatica
    A causa dell'escrezione principale di fluodeossiglucosio (18F) per via renale, in pazienti con funzionalità renale ridotta è necessaria una considerazione attenta del rapporto rischio beneficio poiché in questi pazienti è possibile una maggiore esposizione alle radiazioni. Se necessario, l'attività deve essere aggiustata.
    Popolazione pediatrica
    Per informazioni sull'utilizzo nella popolazione pediatrica vedere paragrafi 4.2 o 5.1.
    È richiesta una considerazione attenta dell'indicazione poiché la dose effettiva per MBq è maggiore nei bambini rispetto agli adulti (vedere paragrafo 11).
    Preparazione del paziente
    Fluodeossiglucosio (18F )-Curium deve essere somministrato a pazienti sufficientemente idratati a digiuno da almeno 4 ore, in modo da ottenere un massimo dell'attività bersaglio, in quanto l'assorbimento di glucosio nelle cellule è limitato (“cinetica di saturazione“). La quantità di liquidi non deve essere limitata (ma occorre evitare le bevande contenenti glucosio).
    Per ottenere immagini di ottima qualità e per ridurre l'esposizione alle radiazioni della vescica, i pazienti devono essere incoraggiati a bere in quantità sufficiente e a svuotare la vescica prima e dopo la PET.
    • Oncologia e neurologia e malattie infettive
    Al fine di evitare una iperfissazione del tracciante nel muscolo si consiglia ai pazienti di evitare qualsiasi attività fisica faticosa prima dell'esame e di rimanere a riposo tra l'iniezione e l'esame e nel corso dell'acquisizione delle immagini (i pazienti devono rimanere comodamente sdraiati senza leggere o parlare).
    Il metabolismo del glucosio cerebrale dipende dall'attività cerebrale. Pertanto gli esami neurologici si devono svolgere dopo un periodo di rilassamento in un stanza oscurata e con poco rumore di sottofondo.
    Prima della somministrazione, eseguire un test della glicemia poiché la presenza di iperglicemia può comportare una ridotta sensibilità a fluodeossiglucosio (18F), specialmente quando la glicemia è superiore a 8 mmol/l. Similmente la PET con fluodeossiglucosio (18F) va evitata nei soggetti con diabete non controllato (scompensato).
    • Cardiologia
    Poiché l'assorbimento di glucosio da parte del miocardio dipende dall'insulina, per un esame del miocardio si consiglia un carico di glucosio di 50 g circa 1 ora prima della somministrazione di fluodeossiglucosio (18F). In alternativa, specialmente per i pazienti con diabete mellito, il livello di glicemia si può regolare con un'infusione combinata di insulina e glucosio (clamp insulina-glucosio) se necessario.
    Interpretazione della PET con le immagini ottenute con fluodeossiglucosio (18F)
    Nell'esplorazione delle malattie infiammatorie intestinali, il rendimento diagnostico del fluodeossiglucosio (18F) non è stato comparato direttamente con quello della scintigrafia usando globuli bianchi marcati che può essere indicata prima della PET con fluodeossiglucosio (18F) o dopo la PET con fluodeossiglucosio (18F) quando non conclusiva.
    Certe patologie infettive e/o infiammatorie nonché processi rigenerativi dopo un intervento possono provocare un assorbimento significativo di fluodeossiglucosio (18F) e produrre pertanto risultati falsi positivi, quando la ricerca delle lesioni infettive o infiammatorie non è lo scopo della PET con fluodeossiglucosio (18F).
    Nei casi in cui l'accumulo di fluodeossiglucosio (18F) possa essere provocato dal tumore, dall'infezione o dall'infiammazione, possono essere richieste tecniche diagnostiche aggiuntive per la determinazione dell'alterazione patologica causativa, per integrare le informazioni ottenute mediante la PET con fluodeossiglucosio (18F). In alcuni casi, ad es. nella stadiazione del mieloma, vengono cercati sia i focolai maligni che infettivi, e possono essere distinti con buona approssimazione in base a criteri topografici, ad es. siti extramidollari e/o lesione ossee e articolari sarebbero atipici per lesioni del mieloma multiplo ed i casi identificati sarebbero associati all'infezione. Ai momenti non vi sono altri criteri per distinguere infezione ed infiammazione per mezzo di immagini con fluodeossiglucosio (18F).
    A causa dell'alta captazione fisiologica del fluodeossiglucosio (18F) nel cervello, cuore e reni, la PET/CT con fluodeossiglucosio (18F) non è stata valutata per la determinazione delle foci metastatiche settiche in questi organi, quando prescritta al paziente a causa di batteriemia o endocardite.
    Non si possono escludere risultati falsi positivi o falsi negativi della PET con fluodeossiglucosio (18F) dopo la radioterapia entro i primi 2-4 mesi. Se l'indicazione clinica richiede che si effettui una diagnosi con la PET con fluodeossiglucosio (18F) prima di tale periodo, il motivo di una PET con fluodeossiglucosio (18F) anticipata deve essere ragionevolmente documentato.
    Un lasso di tempo di 4-6 settimane dopo l'ultima chemioterapia è ottimale in particolare per evitare risultati falsi negativi. Se l'indicazione clinica richiede che si effettui una diagnosi con la PET con FDG prima di tale periodo, il motivo di una PET con fluodeossiglucosio (18F) anticipata deve essere ragionevolmente documentato. In caso di regime di chemioterapia con cicli inferiori a 4 settimane la PET con fluodeossiglucosio (18F) dovrà essere effettuata appena prima di reiniziare un nuovo ciclo.
    In caso di linfoma di basso grado, carcinoma del tratto inferiore dell'esofago e sospetto di carcinoma ovarico recidivante, occorre considerare solo valori predittivi positivi vista la sensibilità limitata della PET con fluodeossiglucosio (18F).
    Il fluodeossiglucosio (18F) non è efficace nel rilevare metastasi cerebrali.
    L'accuratezza delle immagini ottenute mediante PET con fluodeossiglucosio (18F) è migliore usando la PET/CT rispetto alla camera PET da sola.
    Quando viene utilizzato uno scanner ibrido PET- CT con o senza somministrazione di mezzi di contrasto, possono verificarsi alcuni artefatti nelle immagini PET attenuate-corrette.
    Dopo la procedura
    Si consiglia di evitare qualsiasi contatto ravvicinato tra il paziente e bambini piccoli e donne in stato di gravidanza nelle prime 12 ore successive all'iniezione.
    Avvertenze specifiche:
    A seconda del momento in cui si somministra l'iniezione, il contenuto di sodio dato al paziente potrebbe in alcuni casi essere superiore a 1 mmol (23 mg). Questo deve essere tenuto in considerazione in pazienti sottoposti a dieta iposodica.
    Questo medicinale contiene etanolo (alcol) meno di 100 mg per somministrazione.
    Per le precauzioni che riguardano il rischio ambientale vedere il paragrafo 6.6.

    Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione

    Quali farmaci o alimenti possono modificare l'effetto di Fluodeossiglucosio (18F )- Curium
    Tutti i medicinali che alterano i livelli di glucosio nel sangue possono alterare la sensibilità dell'esame (p. es. corticosteroidi, valproato, carbamazepina, fenitoina, fenobarbital e catecolamine).
    In seguito a somministrazione di fattori stimolanti le colonie (CSF), c'è un aumentato assorbimento di fluodeossiglucosio (18F) nel midollo osseo e nella milza per parecchi giorni. Questo fatto deve essere tenuto in considerazione durante l'interpretazione delle immagini PET. La separazione della terapia con CSF dalle immagini PET per un intervallo di almeno 5 giorni può diminuire questa interferenza.
    La somministrazione di glucosio e insulina si riflette sull'influsso del fluodeossiglucosio (18F) sulle cellule. In caso di livelli elevati di glucosio ematico e livelli bassi di insulina plasmatica l'influsso del fluodeossiglucosio (18F) su organi e tumori è ridotto.
    Non sono stati eseguiti studi formali sull'interazione tra fluodeossiglucosio (18F) e qualsiasi mezzo di contrasto per la tomografia computerizzata.

    Fertilità, gravidanza e allattamento

    Donne potenzialmente fertili
    Quando si intende somministrare radiofarmaci a donne potenzialmente fertili, è importante determinare il loro stato di gravidanza.
    Ove non sia provato il contrario, qualsiasi donna che abbia saltato un ciclo mestruale deve essere considerata in gravidanza. Se in dubbio sul suo possibile stato di gravidanza (se la donna ha saltato un ciclo mestruale o se il ciclo è molto irregolare, ecc.) si deve offrire alla paziente la possibilità di metodi alternativi che non impieghino radiazioni ionizzanti (se disponibili).
    Gravidanza
    L'esposizione di donne gravide a procedure con radionuclidi fa sì che una dose di radiazioni arrivi anche al feto. Pertanto durante la gravidanza devono essere eseguite soltanto indagini essenziali, quando il potenziale beneficio supera di gran lunga il rischio per la madre e per il feto.
    Allattamento
    Prima di somministrare radiofarmaci ad una donna che allatta deve essere considerata la possibilità di ritardare la somministrazione del radionuclide fino a quando la madre ha interrotto l'allattamento, e deve essere valutata la scelta più appropriata del radiofarmaco, tenendo in considerazione la secrezione dell'attività nel latte materno. Se la somministrazione è ritenuta necessaria, l'allattamento deve essere interrotto per 12 ore ed il latte espresso deve essere gettato.
    Deve essere limitato il contatto stretto con infanti nelle prime 12 ore successive all'iniezione.
    Fertilità
    Non sono stati eseguiti studi sulla fertilità.

    Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari

    Non rilevante.

    Effetti indesiderati

    Quali sono gli effetti collaterali di Fluodeossiglucosio (18F )- Curium
    Elenco tabellare delle reazioni avverse
    La tabella seguente riporta le reazioni avverse ordinate in base alla classificazione per sistemi e organi secondo MedDRA.
    Le frequenze sono definite come segue: molto comune ≥1/10; comune da ≥ 1/100 a <1/10; non comune da ≥1/1.000 a <1/100, raro da ≥1/10.000 a <1/1.000; molto raro <1/10.000; frequenza non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
    Classificazione per sistemi e organi (SOC)
    Reazioni avverse*
    Frequenza
    Disturbi del sistema immunitario
    Ipersensibilità, reazioni anafilattiche e anafilattoidi come shock anafilattico, arresto cardiaco, dispnea, broncospamso, angioedema, ipotensione, eruzione cutanea, eruzione cutanea eritematosa, eruzione cutanea pruriginosa, eruzione cutanea maculo-papulare, orticaria, prurito, eritema, dermatite, reazione cutanea, edema localizzato, edema della faccia, tosse, tumefazione della bocca, tumefazione del labbro, iperemia oculare, irritazione oculare, disturbi dell'occhio, nausea e vomito
    Non nota
    * Reazioni avverse derivate da segnalazioni spontanee
    L'ipersensibilità non è prevenibile con i mezzi usuali.
    I sintomi possono manifestarsi con una latenza che varia da immediatamente a 10 giorni con una mediana di 3 ore Nella maggior parte dei casi, la latenza è stata di 24 ore o meno.
    Le reazioni di ipersensibilità posso variare da lievi (come eruzione cutanea, prurito) che richiedono trattamenti sintomatici/di supporto a serie/gravi (anafilassi) che possono richiedere supporto di emergenza (ospedalizzazione).
    Prima della somministrazione, i pazienti devono essere interrogati sulla loro storia di allergia, anamnesi medica e in merito ai farmaci che stanno assumendo. La riesposizione al farmaco è a rischio di una reazione ricorrente.
    L'esposizione alle radiazioni ionizzanti è collegata all'induzione del cancro e ad un potenziale sviluppo di difetti ereditari. Poiché la dose effettiva è 7,6 mSv, quando è somministrata la dose massima raccomandata di 400 MBq, si prevede che queste reazioni avverse si verifichino con bassa probabilità.
    Segnalazione delle reazioni avverse sospette
    La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo: https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse

    Sovradosaggio

    Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Fluodeossiglucosio (18F )- Curium
    In caso di somministrazione di un sovradosaggio di radiazione con fluodeossiglucosio (18F), la dose assorbita dal paziente deve essere ridotta quando possibile, aumentando l'eliminazione del radionuclide dall'organismo mediante diuresi forzata e con minzioni frequenti. Potrebbe essere utile stimare la dose effettiva che era stata applicata.

    Scadenza

    14 ore, alla fine del momento della produzione.
    La data e ora di scadenza sono riportate sull'esterno della confezione e su ciascun flaconcino.
    Dopo il primo prelievo, conservare sotto i 25°C e utilizzare entro 12 ore senza superare l'ora di scadenza.

    Conservazione

    Il prodotto deve essere conservato nella confezione originale.
    La conservazione dei radiofarmaci deve essere eseguita in conformità con le linee guida nazionali relative ai prodotti radioattivi.
    Per le condizioni di conservazione dopo il primo prelievo, vedere paragrafo 6.3.

    Foglietto Illustrativo


    Fonti Ufficiali


    Servizi Avanzati


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