Fibryga

    Ultimo aggiornamento: 31/01/2024

    Cos'è Fibryga?

    Fibryga è un farmaco a base del principio attivo Fibrinogeno Umano Liofilizzato, appartenente alla categoria degli Antiemorragici vitamina K e nello specifico Fibrinogeno. E' commercializzato in Italia dall'azienda Octapharma Italy S.p.A..

    Fibryga può essere prescritto con Ricetta OSP - medicinali soggetti a prescrizione medica limitativa, utilizzabili esclusivamente in ambiente ospedaliero o in struttura ad esso assimilabile.


    Confezioni

    Fibryga 1 g polvere per soluzione iniettabile o infusione 1 flaconcino solvente 50 ml

    Informazioni commerciali sulla prescrizione

    Titolare: Octapharma (IP) SPRL
    Concessionario: Octapharma Italy S.p.A.
    Ricetta: OSP - medicinali soggetti a prescrizione medica limitativa, utilizzabili esclusivamente in ambiente ospedaliero o in struttura ad esso assimilabile
    Classe: H
    Principio attivo: Fibrinogeno Umano Liofilizzato
    Gruppo terapeutico: Antiemorragici vitamina K
    ATC: B02BB01 - Fibrinogeno umano
    Forma farmaceutica: fiale/flaconcini + solvente


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    Indicazioni

    Perché si usa Fibryga? A cosa serve?
    Trattamento di episodi di sanguinamento e profilassi perioperatoria in pazienti affetti da ipo- o afibrinogenemia congenita con tendenza al sanguinamento.
    Come terapia complementare alla gestione di emorragie gravi non controllate durante un intervento chirurgico in pazienti affetti da ipofibrinogenemia acquisita.

    Posologia

    Come usare Fibryga: Posologia
    Il trattamento deve essere avviato sotto la supervisione di un medico esperto nel trattamento dei disturbi della coagulazione.
    Posologia
    Il dosaggio e la durata della terapia sostitutiva dipendono dalla gravità del disturbo, dalla localizzazione e dall'entità del sanguinamento e dalle condizioni cliniche del paziente.
    Al fine di calcolare il dosaggio individuale deve essere determinato il livello di fibrinogeno (funzionale) e la quantità e la frequenza di somministrazione devono essere determinate per ogni singolo paziente mediante misurazione regolare del livello plasmatico di fibrinogeno e monitoraggio continuo delle condizioni cliniche del paziente e delle altre terapie sostitutive utilizzate.
    In caso di intervento chirurgico maggiore, è essenziale un monitoraggio preciso della terapia sostitutiva mediante test della coagulazione.
    1. Profilassi in pazienti affetti da ipo- o afibrinogenemia congenita e tendenza nota al sanguinamento.

    Per impedire il sanguinamento eccessivo durante interventi chirurgici, è raccomandato un trattamento profilattico per innalzare i livelli di fibrinogeno a 1 g/L e mantenere il fibrinogeno a tale livello finché l'emostasi non è assicurata e al di sopra di 0,5 g/L finché la guarigione della ferita non è completa.

    In caso di intervento chirurgico o trattamento di un episodio di sanguinamento, la dose deve essere calcolata nel modo seguente:
    Dose (mg/kg di peso corporeo)  =  [Livello desiderato (g/L) - livello misurato (g/L)]

    0,018 (g/L per mg/kg di peso corporeo)

    La posologia successiva (dosi e frequenza di iniezione) deve essere adattata in base allo stato clinico del paziente e ai risultati di laboratorio.
    L'emivita biologica del fibrinogeno è di 3-4 giorni. Quindi, in assenza di consumo, non è solitamente richiesto un trattamento ripetuto con fibrinogeno umano. Visto l'accumulo che si verifica in caso di somministrazione ripetuta per uso profilattico, la dose e la frequenza devono essere determinate in base agli obiettivi terapeutici del medico per un determinato paziente.
    Popolazione pediatrica
    In caso di intervento chirurgico o trattamento di un episodio di sanguinamento, la dose negli adolescenti deve essere calcolata usando la formula riportata sopra per gli adulti, mentre la dose per i bambini di età <12 anni deve essere calcolata nel modo seguente:
    Dose (mg/kg di peso corporeo)  =  [Livello desiderato (g/L) - livello misurato (g/L)]

    0,014 (g/L per mg/kg di peso corporeo)

    La posologia successiva deve essere adattata in base allo stato clinico del paziente e ai risultati di laboratorio.
    Pazienti anziani
    Gli studi clinici con FIBRYGA non hanno incluso pazienti di età pari o superiore a 65 anni per cui non è possibile fornire evidenze definitive riguardo al fatto che essi rispondano diversamente o meno rispetto ai pazienti più giovani.
    1. Trattamento del sanguinamento

    Sanguinamento in pazienti affetti da ipo- o afibrinogenemia congenita

    Gli episodi di sanguinamento devono essere trattati in base alle formule sopra riportate rispettivamente per gli adulti/adolescenti e per i bambini, in modo da raggiungere un livello plasmatico raccomandato di fibrinogeno di 1 g/L. Questo livello deve essere mantenuto finché non è assicurata l'emostasi.
    Sanguinamento in pazienti con carenza acquisita di fibrinogeno
    Adulti
    Inizialmente sono generalmente somministrati 1-2 g, con infusioni successive secondo necessità. In caso di emorragia grave, ad esempio durante un intervento chirurgico maggiore, possono essere necessarie quantità superiori (4-8 g) di fibrinogeno.
    Popolazione pediatrica
    Il dosaggio deve essere determinato in base al peso corporeo e alla necessità clinica ma è solitamente di 20-30 mg/kg.
    Modo di somministrazione
    Infusione o iniezione endovenosa.
    FIBRYGA deve essere somministrato lentamente per via endovenosa alla velocità massima raccomandata di 5 mL al minuto per i pazienti affetti da ipo- o afibrinogenemia congenita e a una velocità massima raccomandata di 10 mL al minuto per i pazienti affetti da carenza acquisita di fibrinogeno.
    Per le istruzioni sulla ricostituzione del medicinale prima della somministrazione, vedere paragrafo 6.6.

    Controindicazioni

    Quando non dev'essere usato Fibryga
    Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.

    Avvertenze speciali e precauzioni di impiego

    Cosa serve sapere prima di prendere Fibryga
    Tracciabilità
    Al fine di migliorare la tracciabilità dei medicinali biologici, il nome e il numero di lotto del medicinale somministrato devono essere chiaramente registrati.
    Tromboembolia
    Vi è il rischio di trombosi quando i pazienti, siano essi affetti da carenza congenita o acquisita, sono trattati con fibrinogeno umano, specialmente ad alte dosi o con dosi ripetute. I pazienti a cui viene somministrato fibrinogeno umano devono essere monitorati attentamente per eventuali segni o sintomi di trombosi.
    Nei pazienti con anamnesi di coronaropatia o infarto miocardico, nei pazienti con epatopatia, nei pazienti peri- o postoperatori, nei neonati o nei pazienti a rischio di eventi tromboembolici o di coagulazione intravascolare disseminata, il beneficio potenziale del trattamento con fibrinogeno plasmatico umano deve essere comparato al rischio di complicanze tromboemboliche. Si deve prestare cautela ed effettuare un attento monitoraggio.
    L'ipofibrinogenemia acquisita è associata a basse concentrazioni plasmatiche di tutti i fattori della coagulazione (non solo il fibrinogeno) e degli inibitori per cui deve essere preso in considerazione il trattamento con prodotti ematici contenenti fattori della coagulazione. È necessario un attento monitoraggio del sistema coagulativo.
    Reazioni di tipo allergico o anafilattico
    Se si verificano reazioni di tipo allergico o anafilattico, l'iniezione/infusione deve essere immediatamente interrotta. In caso di shock anafilattico, deve essere attuato il relativo trattamento medico standard.
    Contenuto di sodio
    Questo medicinale contiene fino a 132 mg di sodio per flacone, equivalente al 6,6% dell'assunzione massima giornaliera raccomandata dall'OMS che corrisponde a 2 g di sodio per un adulto. Da tenere in considerazione nei pazienti che seguono una dieta a livello controllato di sodio.
    Sicurezza virale
    Le misure standard per prevenire le infezioni derivanti dall'uso di medicinali preparati a partire da sangue o plasma umano includono la selezione dei donatori, lo screening delle singole donazioni e dei pool di plasma per marcatori specifici di infezione e l'inclusione nella produzione di passaggi efficaci per l'inattivazione/rimozione dei virus. Nonostante ciò, quando vengono somministrati medicinali preparati a partire da sangue o plasma umano, la possibilità di trasmettere agenti infettivi non può essere totalmente esclusa. Ciò si applica anche a virus sconosciuti o emergenti e ad altri patogeni.
    Le misure intraprese sono considerate efficaci per i virus capsulati come HIV, HBV e HCV e per il virus non capsulato HAV. Le misure intraprese possono essere di valore limitato nei confronti di virus non capsulati come il parvovirus B19. L'infezione da parvovirus B19 può essere grave per le donne in gravidanza (infezione fetale) e per i soggetti affetti da immunodeficienza o aumento dell'eritropoiesi (ad es. anemia emolitica).
    Si deve prendere in considerazione una appropriata vaccinazione (anti epatite A e B) nei pazienti che ricevono regolarmente/ripetutamente prodotti derivati dal plasma umano.
    Immunogenicità
    In caso di terapia sostitutiva con fattori della coagulazione in altre carenze congenite, sono state osservate reazioni anticorpali ma non vi sono attualmente dati relativi al concentrato di fibrinogeno.

    Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione

    Quali farmaci o alimenti possono modificare l'effetto di Fibryga
    Non sono note interazioni tra i prodotti a base di fibrinogeno umano e altri medicinali.

    Fertilità, gravidanza e allattamento

    Gravidanza
    La sicurezza dell'uso di FIBRYGA durante la gravidanza umana non è stata stabilita in studi clinici controllati. L'esperienza clinica con prodotti a base di fibrinogeno nel trattamento delle complicanze ostetriche suggerisce che non siano da prevedere effetti nocivi sul decorso della gravidanza o sulla salute del feto o del neonato. Non sono stati condotti studi con FIBRYGA sulla riproduzione animale (vedere paragrafo 5.3). Poiché il principio attivo è di origine umana, esso viene catabolizzato allo stesso modo della proteina endogena del paziente. Non si prevede che questi costituenti fisiologici del sangue umano inducano effetti avversi sulla riproduzione o sul feto.
    Il beneficio di FIBRYGA durante la gravidanza deve essere valutato prendendo in considerazione il fatto che l'esperienza clinica con concentrati di fibrinogeno è disponibile, ma che mancano dati da studi clinici controllati.
    Allattamento
    Non è noto se FIBRYGA sia escreto nel latte materno. Tuttavia, data la natura della sostanza, non sono previsti effetti sui neonati/lattanti allattati al seno.
    Pertanto, si deve decidere se la terapia con FIBRYGA sia indicata durante l'allattamento, prendendo in considerazione il beneficio dell'allattamento per il bambino e il beneficio della terapia per la donna.
    Fertilità
    Non ci sono dati disponibili sulla fertilità.

    Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari

    FIBRYGA non altera la capacità di guidare veicoli e di usare macchinari.

    Effetti indesiderati

    Quali sono gli effetti collaterali di Fibryga
    Riassunto del profilo di sicurezza
    Non vi sono dati solidi sulla frequenza delle reazioni avverse derivanti da studi clinici con questo prodotto.
    In studi clinici, sono state segnalate le seguenti reazioni avverse: piressia, eruzione da farmaci, flebite e trombosi.
    Le seguenti reazioni avverse sono state segnalate per FIBRYGA e altri concentrati di fibrinogeno:
    Classificazione per sistemi e organi standard secondo MedDRA
    Effetti indesiderati
    Frequenza *
    Disturbi del sistema immunitario:
    Reazioni di tipo allergico o anafilattico
    Reazioni cutanee
    Non nota
    Patologie vascolari:
    Episodi tromboembolici (inclusi infarto miocardico ed embolia polmonare) (vedere paragrafo 4.4)
    Tromboflebite
    Non nota
    Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione:
    Aumento della temperatura corporea (piressia)
    Non nota
    * La frequenza non è nota in quanto non può essere calcolata sulla base dei dati disponibili. Piressia lieve e reazione cutanea sono state singole manifestazioni apparse durante gli studi clinici. Le reazioni allergiche o anafilattiche, gli episodi tromboembolici (tra cui infarto miocardico ed embolia polmonare) e la tromboflebite sono effetti della classe del farmaco.
    Per la sicurezza relativa agli agenti trasmissibili, vedere paragrafo 4.4.
    Popolazione pediatrica:
    Ventisei pazienti, di età compresa tra 1 e <18 anni, sono stati inclusi nell'analisi di sicurezza relativa alla carenza congenita di fibrinogeno. Di questi, 12 erano adolescenti di età compresa tra 12 e <18 anni, 8 erano bambini di età compresa tra 6 e <12 anni e 6 erano bambini di età compresa tra 1 e <6 anni.
    Il profilo di sicurezza generale non differisce tra adulti, adolescenti e bambini.
    Non ci sono dati sull'uso di FIBRYGA in pazienti pediatrici affetti da carenza acquisita di fibrinogeno.
    Segnalazione delle reazioni avverse sospette
    La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo: https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

    Sovradosaggio

    Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Fibryga
    Per evitare un sovradosaggio, è indicato un monitoraggio regolare del livello plasmatico di fibrinogeno durante la terapia (vedere paragrafo 4.2).
    In caso di sovradosaggio, il rischio di sviluppare complicanze tromboemboliche aumenta.

    Scadenza

    3 anni.
    La soluzione ricostituita si è dimostrata stabile chimicamente e fisicamente durante l'uso per 24 ore a temperatura ambiente (massimo 25°C). Da un punto di vista microbiologico, il prodotto deve essere usato immediatamente dopo la ricostituzione. Se non usato immediatamente, l'utilizzatore è responsabile dei tempi e delle condizioni di conservazione durante l'uso. La soluzione ricostituita non deve essere congelata o conservata in frigorifero. I flaconi parzialmente utilizzati devono essere gettati.

    Conservazione

    Non conservare a temperatura superiore a 25°C. Non congelare. Conservare il flacone nella scatola esterna per proteggere il medicinale dalla luce.
    Per le condizioni di conservazione del medicinale dopo la ricostituzione, vedere paragrafo 6.3.

    Foglietto Illustrativo


    Fonti Ufficiali


    Servizi Avanzati


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