Enspryng

    Ultimo aggiornamento: 22/04/2024

    Cos'è Enspryng?

    Enspryng è un farmaco a base del principio attivo Satralizumab, appartenente alla categoria degli Immunosoppressori e nello specifico Inibitori dell'interleuchina. E' commercializzato in Italia dall'azienda Roche S.p.A..

    Enspryng può essere prescritto con Ricetta RRL - medicinali soggetti a prescrizione medica limitativa, vendibili al pubblico su prescrizione di centri ospedalieri o di specialisti.


    Confezioni

    Enspryng 120 mg/ml soluzione iniettabile 1siringa preriempita 1 ml

    Informazioni commerciali sulla prescrizione

    Titolare: Roche Registration GmbH
    Concessionario: Roche S.p.A.
    Ricetta: RRL - medicinali soggetti a prescrizione medica limitativa, vendibili al pubblico su prescrizione di centri ospedalieri o di specialisti
    Classe: H
    Principio attivo: Satralizumab
    Gruppo terapeutico: Immunosoppressori
    ATC: L04AC19 - Satralizumab
    Forma farmaceutica: soluzione


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    Indicazioni

    Perché si usa Enspryng? A cosa serve?
    Enspryng è indicato in monoterapia o in associazione a terapia immunosoppressiva (TIS), per il trattamento dei disturbi dello spettro della neuromielite ottica (NMOSD), in pazienti adulti e adolescenti a partire dai 12 anni di età con sieropositività per le IgG anti-acquaporina-4 (AQP4-IgG) (vedere paragrafo 5.1).

    Posologia

    Come usare Enspryng: Posologia
    Il trattamento deve iniziare sotto la supervisione di un medico esperto nel trattamento della neuromielite ottica (NMO) o della NMOSD.
    Posologia
    Enspryng può essere utilizzato in monoterapia o in terapia di associazione a corticosteroidi orali (CO), azatioprina (AZA) o micofenolato mofetile (MMF) (vedere paragrafo 5.1). La posologia in pazienti adolescenti di età ≥ 12 anni con peso corporeo ≥ 40 kg e in pazienti adulti è la stessa.
    Dosi di carico
    La dose di carico raccomandata è di 120 mg, con iniezione sottocutanea (s.c.), ogni due settimane per le prime tre somministrazioni (prima dose alla settimana 0, seconda dose la 2° settimana e terza dose la 4° settimana).
    Dosi di mantenimento
    La dose di mantenimento raccomandata è di 120 mg, con iniezione s.c., ogni 4 settimane.
    Durata del trattamento
    Enspryng è concepito per il trattamento a lungo termine.
    Dosi ritardate o saltate
    Se si salta un'iniezione, per ragioni diverse da aumenti dei livelli degli enzimi epatici, questa dovrà essere somministrata come illustrato nella Tabella 1.
    Tabella 1 Posologia raccomandata per dosi ritardate o saltate 
    Ultima dose somministrata
    Posologia raccomandata per dosi ritardate o saltate
    Dose di carico saltata o ritardata di meno di 8 settimane durante il periodo di mantenimento
    La dose raccomandata deve essere somministrata il prima possibile, senza attendere fino alla dose programmata successiva.
    Periodo di carico
    Se la seconda dose di carico viene ritardata o saltata, questa dose dev'essere somministrata il prima possibile e la terza e ultima dose di carico 2 settimane dopo.
    Se la terza dose di carico viene ritardata o saltata, questa dose dev'essere somministrata il prima possibile e la prima dose di mantenimento 4 settimane dopo.
    Periodo di mantenimento
    Dopo aver somministrato la dose ritardata o saltata, il regime posologico ogni 4 settimane deve essere ripristinato.
    Da 8 settimane a meno di 12 settimane
    La dose raccomandata deve essere somministrata a 0*, 2° settimane e successivamente ogni 4 settimane.
    12 settimane o più
    La dose raccomandata deve essere somministrata a 0*, 2°, 4° e successivamente ogni 4 settimane.
    * Per “0 settimane“ si intende il momento della prima somministrazione dopo la dose saltata.
    Modifiche del dosaggio in presenza di anomalie degli enzimi epatici
    Se l'aumento dell'alanina aminotransferasi (ALT) o dell'aspartato transaminasi (AST) è >5x il limite superiore di normalità (ULN) e si associa a un aumento di qualsiasi grado della bilirubina, il trattamento con Enspryng deve essere interrotto e la ripresa non è consigliata.
    Se l'aumento di ALT o AST è > 5x il limite superiore di normalità (ULN) e non si associa a un aumento di bilirubina, il trattamento deve essere interrotto. Il trattamento potrà essere ripreso alla dose di 120 mg, con iniezione s.c., ogni quattro settimane, quando i valori di ALT e AST saranno tornati nel normale intervallo e previa valutazione del rapporto beneficio-rischio del trattamento nel singolo paziente. Se si decide di riprendere il trattamento, i parametri epatici dovranno essere strettamente monitorati e se si osserva un qualsiasi successivo aumento dei livelli di ALT/AST e/o di bilirubina, il trattamento deve essere interrotto e la ripresa non è consigliata (vedere paragrafi 4.4 e 4.8).
    Tabella 2 Posologia raccomandata per la ripresa del trattamento dopo un aumento dei livelli delle transaminasi epatiche
    Ultima dose somministrata
    Dosaggio raccomandato per la ripresa del trattamento
    Meno di 12 settimane
    Il trattamento deve essere ripreso alla dose raccomandata, somministrata ogni 4 settimane.
    12 settimane o più
    Il trattamento deve essere ripreso alla dose raccomandata, somministrata a 0*, 2°, 4° e successivamente ogni 4 settimane.
    * Per “settimana 0“ si intende il momento della prima somministrazione dopo la ripresa del trattamento.
    Modifiche del dosaggio in presenza di neutropenia
    Se la conta dei neutrofili è inferiore a 1,0 x 109/L e la ripetizione dell'analisi conferma il risultato, il trattamento deve essere interrotto fino a quando la conta dei neutrofili non torna a un livello > 1,0 x 109/L.
    Modifiche del dosaggio in presenza di una conta delle piastrine bassa
    Se la conta delle piastrine è inferiore a 75 x 109/L e la ripetizione dell'analisi conferma il risultato, il trattamento deve essere interrotto fino a quando la conta delle piastrine non torna a un livello ≥ 75 x 109/L.
    Popolazioni speciali
    Popolazione pediatrica
    La posologia in pazienti adolescenti di età ≥ 12 anni con peso corporeo ≥ 40 kg e in pazienti adulti è la stessa (vedere paragrafi 5.1 e 5.2). La sicurezza e l'efficacia di Satralizumab nei bambini con peso corporeo <40 kg non sono state ancora stabilite. Non ci sono dati disponibili.
    Anziani
    Nei pazienti di età ≥ 65 anni, non è richiesta alcuna correzione della posologia (vedere paragrafo 5.2).
    Compromissione renale
    Nei pazienti con compromissione renale, la sicurezza e l'efficacia di satralizumab non sono state formalmente studiate. Nei pazienti con lieve compromissione della funzionalità renale, non è richiesta alcuna correzione della posologia (vedere paragrafo 5.2).
    Compromissione epatica
    Nei pazienti con compromissione epatica, la sicurezza e l'efficacia di satralizumab non sono state studiate. Non ci sono dati disponibili (vedere paragrafo 5.2.).
    Durante il trattamento con satralizumab sono stati osservati aumenti dei livelli degli enzimi epatici (vedere paragrafi 4.4 e 4.8). Per indicazioni sulla correzione della posologia, si veda il precedente paragrafo “Modifiche del dosaggio in presenza di anomalie degli enzimi epatici“.
    Modo di somministrazione
    Satralizumab 120 mg si somministra con iniezione s.c. utilizzando una siringa preriempita monodose. È necessario somministrare l'intero contenuto della siringa preriempita (1 mL).
    Le sedi di iniezione raccomandate sono l'addome e la coscia. Le sedi di iniezione devono essere alternate e le iniezioni non devono mai essere somministrate su nei, cicatrici o aree in cui la cute si presenta dolente, livida, arrossata, indurita o non integra.
    Le istruzioni complete per la somministrazione di satralizumab sono riportate alla fine del foglio illustrativo.
    Somministrazione da parte del paziente e/o di chi lo assiste
    La prima iniezione deve essere praticata sotto la supervisione di un operatore sanitario qualificato.
    Dopo aver ricevuto istruzioni adeguate su come preparare e praticare l'iniezione, un paziente/ o chi lo assiste adulto potrà somministrare tutte le altre dosi a casa, se il medico stabilirà che la procedura è appropriata e che il paziente/o chi lo assiste è in grado di praticare l'iniezione.
    Pazienti/o chi lo assiste devono chiamare immediatamente il medico se il paziente manifesta sintomi di gravi reazioni allergiche e verificare con l'operatore sanitario l'opportunità di proseguire o meno il trattamento.

    Controindicazioni

    Quando non dev'essere usato Enspryng
    Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.

    Avvertenze speciali e precauzioni di impiego

    Cosa serve sapere prima di prendere Enspryng
    Tracciabilità
    Al fine di migliorare la tracciabilità dei medicinali biologici, il nome e il numero di lotto del medicinale somministrato devono essere chiaramente registrati.
    Infezioni
    La somministrazione di Satralizumab dovrà essere ritardata nei pazienti che sviluppano un'infezione attiva, fino a quando quest'ultima non sarà sotto controllo (vedere paragrafo 4.2).
    Si raccomanda di monitorare i pazienti trattati con satralizumab, al fine di rilevare e diagnosticare tempestivamente eventuali infezioni. Se il paziente sviluppa un'infezione grave o opportunistica, è necessario ritardare il trattamento e istituire una terapia adeguata con ulteriore monitoraggio. In caso di segni e sintomi di infezioni, i pazienti devono essere istruiti sulla necessità di richiedere assistenza medica tempestiva, allo scopo di facilitare la diagnosi tempestiva delle infezioni. Ai pazienti deve essere fornita una scheda di allerta per il paziente.
    Vaccinazioni
    Vaccini vivi e vivi-attenuati non devono essere somministrati in concomitanza con satralizumab, poiché la sicurezza clinica non è stata stabilita. L'intervallo tra la somministrazione di vaccini vivi e l'inizio del trattamento con satralizumab deve essere conforme alle linee guida sulle vaccinazioni in vigore relative agli agenti immunomodulatori o immunosoppressori.
    In pazienti trattati con satralizumab, non sono disponibili dati sugli effetti della vaccinazione. Prima di iniziare il trattamento con satralizumab, si raccomanda che tutti i pazienti effettuino le dovute vaccinazioni e i richiami previsti dalle attuali linee guida per l'immunizzazione.
    Enzimi epatici
    In associazione al trattamento con satralizumab sono stati osservati aumenti lievi e moderati dei livelli delle transaminasi epatiche, che nella maggior parte dei casi sono stati inferiori a 5x ULN (vedere paragrafo 4.8).
    I livelli di ALT e AST devono essere monitorati ogni quattro settimane per i primi tre mesi di trattamento, quindi ogni tre mesi per un anno e successivamente secondo indicazione clinica.
    Il trattamento con satralizumab deve essere interrotto nei pazienti con ALT o AST > 5x ULN (vedere paragrafo 4.2).
    Conta dei neutrofili
    Dopo il trattamento con satralizumab si sono verificate riduzioni della conta dei neutrofili (vedere paragrafo 4.8). La conta dei neutrofili deve essere monitorata per 4-8 settimane dopo l'inizio del trattamento e, successivamente secondo indicazione clinica. Per i casi in cui è raccomandata l'interruzione del trattamento, vedere paragrafo 4.2.

    Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione

    Quali farmaci o alimenti possono modificare l'effetto di Enspryng
    Non sono stati effettuati studi d'interazione.
    Le analisi di farmacocinetica (PK) di popolazione non hanno evidenziato alcun effetto di azatioprina (AZA), corticosteroidi orali (CO) o micofenolato mofetile (MMF) sulla clearance di satralizumab.
    Studi in vitro e in vivo hanno evidenziato che l'espressione di specifici enzimi epatici CYP450 (CYP1A2, CYP2C9, CYP2C19 e CYP3A4) è soppressa da citochine come IL-6.
    Pertanto, occorre cautela quando si inizia o si interrompe il trattamento con satralizumab nei pazienti in terapia concomitante con substrati di CYP450 3A4, 1A2, 2C9 o 2C19, in particolare quelli che presentano un indice terapeutico ristretto (come warfarin, carbamazepina, fenitoina e teofillina) e, se necessario, si devono modificare le dosi.
    In considerazione della prolungata emivita terminale di satralizumab, il suo effetto potrebbe persistere per diverse settimane dopo l'interruzione del trattamento.

    Fertilità, gravidanza e allattamento

    Gravidanza
    I dati relativi all'uso di Satralizumab in donne in gravidanza non esistono. Gli studi sulle scimmie non indicano effetti dannosi di tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3).
    Durante la gravidanza, a scopo precauzionale, è preferibile evitare l'uso di satralizumab.
    Allattamento
    Non è noto se satralizumab sia escreto nel latte materno. È noto che le IgG umane sono escrete nel latte materno durante i primi giorni dopo la nascita e che tale escrezione si riduce in breve tempo a basse concentrazioni; di conseguenza, in questo breve periodo non può essere esclusa la sussistenza di un rischio per il neonato allattato al seno. Trascorso questo periodo, l'uso di Enspryng durante l'allattamento può essere valutato solo se clinicamente necessario.
    Fertilità
    Non sono disponibili dati clinici circa gli effetti di satralizumab sulla fertilità umana. Gli studi sugli animali non hanno mostrato evidenze di compromissione della fertilità maschile o femminile (vedere paragrafo 5.3).

    Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari

    Enspryng non altera o altera in modo trascurabile la capacità di guidare veicoli e di usare macchinari.

    Effetti indesiderati

    Quali sono gli effetti collaterali di Enspryng
    Riassunto del profilo di sicurezza
    Le reazioni avverse osservate con maggiore frequenza sono state: cefalea (19,2%), artralgia (13,5%), conta dei leucociti diminuita (13,5%), iperlipidemia (13,5%) e reazioni correlate all'iniezione (12,5%).
    Tabella delle reazioni avverse
    Nella Tabella 3 sono riepilogate le reazioni avverse osservate negli studi clinici con l'uso di Satralizumab in monoterapia o in associazione a TIS.
    Le reazioni avverse osservate negli studi clinici (Tabella 3) sono elencate sulla base della classificazione per sistemi e organi secondo MedDRA. Le reazioni avverse sono presentate utilizzando il numero di eventi avversi per 100 pazienti-anno e sulla base delle cifre relative alla frequenza. Per ogni reazione avversa, la categoria di frequenza corrispondente si basa sulle cifre relative alla frequenza e alla seguente convenzione: molto comune (≥1/10), comune (≥1/100, <1/10), non comune (≥1/1.000, <1/100), raro (≥1/10.000, <1/1.000), molto raro (<1/10.000).
    Tabella 3 Reazioni avverse 
    Classificazione per sistemi e organi
    Frequenza
     
    Molto comune
    Comune
    Patologie del sistema emolinfopoietico
     
    Ipofibrinogenemia
    Disturbi del metabolismo e della nutrizione
    Iperlipidemia
     
    Disturbi psichiatrici
     
    Insonnia
    Patologie del sistema nervoso
    Cefalea
    Emicrania
    Patologie cardiache
     
    Bradicardia
    Patologie vascolari
     
    Ipertensione
    Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
     
    Rinite allergica
    Patologie gastrointestinali
     
    Gastrite
    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
     
    Eruzione cutanea, prurito
    Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
    Artralgia
    Rigidità muscoloscheletrica
    Patologie generali e condizioni relative alla sede di somministrazione
    Reazioni correlate all'iniezione
    Edema periferico
    Esami diagnostici
    Conta dei leucociti diminuita
    Conta dei neutrofili diminuita, conta delle piastrine diminuita, transaminasi aumentate, bilirubina ematica aumentata, peso aumentato
    Descrizione di reazioni avverse selezionate
    Reazioni correlate all'iniezione (IRR)
    In pazienti trattati con satralizumab, le IRR segnalate sono state prevalentemente da lievi a moderate e, nella maggior parte dei casi, si sono manifestate entro 24 ore dall'iniezione. I sintomi sistemici più comunemente riferiti sono stati diarrea e cefalea. Le reazioni locali in sede di iniezione più comunemente riferite sono state rossore, eritema, prurito, eruzione cutanea e dolore.
    Peso corporeo
    Nel periodo di trattamento in doppio cieco sono stati osservati aumenti del peso corporeo ≥ 15% rispetto al basale nel 3,8% dei pazienti trattati con satralizumab (in monoterapia o in associazione a TIS), in confronto al 2,7% dei pazienti che hanno ricevuto placebo (o placebo più TIS).
    Esami di laboratorio anomali
    Neutrofili
    Nel periodo di trattamento in doppio cieco è stata osservata una riduzione dei neutrofili nel 31,7% dei pazienti trattati con satralizumab (in monoterapia o in associazione a TIS), rispetto al 21,6% dei pazienti che hanno ricevuto placebo (o placebo più TIS). Nella maggior parte dei casi tali riduzioni dei neutrofili sono state transitorie o intermittenti.
    Il 9,6% dei pazienti trattati con satralizumab aveva un livello di neutrofili inferiore a 1x109/L, rispetto al 5,4% di quelli trattati con placebo (o placebo più TIS).
    Piastrine
    Nel periodo di trattamento in doppio cieco sono state osservate riduzioni della conta delle piastrine (inferiori a 150×109/l) nel 24,0% dei pazienti trattati con satralizumab (in monoterapia o in associazione a TIS), rispetto al 9,5% dei pazienti che hanno ricevuto placebo o placebo più TIS. Le riduzioni della conta delle piastrine non sono state associate a eventi emorragici.
    Nella maggior parte dei casi la riduzione delle piastrine è stata transitoria e non è mai scesa sotto il valore di 75×109/l.
    Enzimi epatici
    Nel periodo di trattamento in doppio cieco sono stati osservati aumenti dei valori di ALT o AST, rispettivamente, nel 27,9% e nel 18,3% dei pazienti trattati con satralizumab (in monoterapia o in associazione a TIS), rispetto al 12,2% e al 13,5% dei pazienti che hanno ricevuto placebo o placebo più TIS. Nella maggior parte dei casi tali aumenti sono stati inferiori a 3 x ULN, sono stati transitori e si sono risolti senza interrompere l'assunzione di satralizumab.
    Aumenti dei valori di ALT o AST >3 x ULN hanno riguardato, rispettivamente, il 2,9% e l'1,9% dei pazienti trattati con satralizumab (in monoterapia o in associazione a TIS). Tali aumenti non sono stati associati a incrementi della bilirubina totale.
    Aumenti di ALT superiori a 5 x ULN sono stati osservati 4 settimane dopo l'inizio della terapia in un paziente (1%)trattato con satralizumab in associazione a TIS e si sono normalizzati dopo interruzione di satralizumab; in tale paziente, non è stata reintrodotta la terapia con satralizumab (vedere paragrafi 4.2 e 4.4).
    Parametri lipidici
    Durante il periodo di trattamento in doppio cieco, nel 10,6% dei pazienti trattati con satralizumab (in monoterapia o in associazione a TIS) si sono evidenziati aumenti del colesterolo totale superiori a 7,75 mmol/L, rispetto all'1,4% dei pazienti trattati con placebo (o placebo più TIS); nel 20,2% dei pazienti trattati con satralizumab si sono evidenziati aumenti dei trigliceridi superiori a 3,42 mmol/L, rispetto al 10,8% dei pazienti trattati con placebo.
    Popolazione pediatrica
    La sicurezza e l'efficacia di satralizumab sono state studiate in 9 bambini di età ≥12 anni. Si prevede che nei bambini sopra i 12 anni, frequenza, tipo e severità delle reazioni avverse siano gli stessi osservati negli adulti.
    Segnalazione delle reazioni avverse sospette
    La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione riportato all'indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

    Sovradosaggio

    Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Enspryng
    In caso di sovradosaggio, il paziente deve essere posto sotto stretta osservazione, con trattamento sintomatico, istituendo, al bisogno, adeguate misure di supporto.

    Scadenza

    2 anni

    Conservazione

    Conservare in frigorifero (2 °C - 8 °C).
    Non congelare. Non utilizzare la siringa se è stata congelata.
    Tenere sempre la siringa asciutta.
    Tenere la siringa preriempita nell'imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce e dall'umidità.
    Se chiuso e mantenuto nell'imballaggio esterno, Satralizumab può essere lasciato fuori dal frigorifero a una temperatura inferiore a 30 °C per un singolo periodo massimo di 8 giorni. Dopo la conservazione a temperatura ambiente, il prodotto non deve essere riposto in frigorifero e deve essere utilizzato o gettato via.

    Foglietto Illustrativo


    Fonti Ufficiali


    Servizi Avanzati


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