Daptomicina Dr. Reddy's

    Ultimo aggiornamento: 11/04/2024

    Cos'è Daptomicina Dr. Reddy's?

    Daptomicina Dr. Reddy's è un farmaco a base del principio attivo Daptomicina, appartenente alla categoria degli Antibatterici e nello specifico Altri antibatterici. E' commercializzato in Italia dall'azienda Dr. Reddy's S.r.l. a socio unico.

    Daptomicina Dr. Reddy's può essere prescritto con Ricetta OSP - medicinali soggetti a prescrizione medica limitativa, utilizzabili esclusivamente in ambiente ospedaliero o in struttura ad esso assimilabile.


    Confezioni

    Daptomicina Dr. Reddy's 350 mg polvere per soluzione iniettabile o per infusione 1 flaconcino in vetro
    Daptomicina Dr. Reddy's 500 mg polvere per soluzione iniettabile o per infusione 1 flaconcino in vetro

    Informazioni commerciali sulla prescrizione

    Titolare: Dr. Reddy's S.r.l. a socio unico
    Ricetta: OSP - medicinali soggetti a prescrizione medica limitativa, utilizzabili esclusivamente in ambiente ospedaliero o in struttura ad esso assimilabile
    Classe: H
    Principio attivo: Daptomicina
    Gruppo terapeutico: Antibatterici
    ATC: J01XX09 - Daptomicina
    Forma farmaceutica: Polvere


    Se sei un professionista, potrai trovare le schede tecniche complete e molto altro nell'area riservata di Codifa.it

    Indicazioni

    Perché si usa Daptomicina Dr. Reddy's? A cosa serve?
    Daptomicina Dr. Reddy's è indicato per il trattamento delle seguenti infezioni (vedere paragrafi 4.4 e 5.1).
    • Pazienti adulti e pediatrici (da 2 a 17 anni) con infezioni complicate della cute e dei tessuti molli (cSSTI).
    • Pazienti adulti con endocardite infettiva del cuore destro (RIE) da Staphylococcus aureus. Si raccomanda che la decisione di utilizzare daptomicina sia presa considerando la sensibilità antibatterica dell'organismo e che sia basata sul parere di un esperto. Vedere paragrafi 4.4 e 5.1.
    • Pazienti adulti con batteriemia da Staphylococcus aureus (SAB) quando è associato a RIE o a cSSTI.
    La daptomicina è attiva solo contro i batteri Gram-positivi (vedere paragrafo 5.1). Nelle infezioni miste, in cui si sospetta la presenza di batteri Gram-negativi e/o di alcuni tipi di batteri anaerobi, Daptomicina Dr. Reddy's deve essere somministrato in concomitanza con uno o più agenti antibatterici appropriati.
    Vanno prese in considerazione le linee guida ufficiali sull'uso appropriato degli agenti antibatterici.

    Posologia

    Come usare Daptomicina Dr. Reddy's: Posologia
    Gli studi clinici sui pazienti sono stati condotti somministrando Daptomicina mediante infusione della durata di 30 minuti. Non c'è esperienza clinica nei pazienti per la somministrazione di daptomicina mediante iniezione della durata di 2 minuti. Questo modo di somministrazione è stato studiato solo nei volontari sani. Tuttavia, se paragonato alle stesse dosi somministrate per infusione endovenosa della durata di 30 minuti, non ci sono state differenze clinicamente significative nella farmacocinetica e nel profilo di sicurezza della daptomicina (vedere anche i paragrafi 4.8 e 5.2).
    Posologia
    Adulti
    • cSSTI senza concomitante batteriemia da Staphylococcus aureus: Daptomicina 4 mg/kg viene somministrata una volta ogni 24 ore per 7-14 giorni o fino alla risoluzione dell'infezione (vedere paragrafo 5.1).
    • cSSTI con concomitante batteriemia da Staphylococcus aureus: Daptomicina 6 mg/kg viene somministrata una volta ogni 24 ore. Per l'aggiustamento della dose in pazienti con compromissione della funzionalità renale vedere di seguito. Può essere necessario prolungare la durata della terapia per più di 14 giorni in funzione del possibile rischio di complicazioni nel singolo paziente.
    • Nota o sospetta endocardite infettiva del cuore destro da Staphylococcus aureus. Daptomicina 6 mg/kg viene somministrata una volta ogni 24 ore. Per l'aggiustamento della dose in pazienti con compromissione della funzionalità renale vedere di seguito. La durata della terapia deve essere in accordo con le raccomandazioni ufficiali disponibili.
    Daptomicina Dr. Reddy's viene somministrato per via endovenosa in soluzione di sodio cloruro 0,9% (vedere paragrafo 6.6). Daptomicina Dr. Reddy's non deve essere somministrato con frequenza superiore ad una volta al giorno.
    Compromissione della funzionalità renale
    La daptomicina viene eliminata principalmente per via renale.
    Alla luce della limitata esperienza clinica (vedere la tabella e le sottostanti annotazioni) daptomicina deve essere utilizzata in pazienti con qualsiasi grado di compromissione della funzionalità renale (CrCl < 80 ml/min) solo quando si considera che il beneficio clinico previsto superi il rischio potenziale. La risposta al trattamento, la funzione renale e i livelli di creatinfosfochinasi (CPK) devono essere attentamente monitorati in tutti i pazienti con qualsiasi grado di compromissione della funzionalità renale (vedere anche paragrafi 4.4 e 5.2).
    Aggiustamenti della dose in pazienti con compromissione della funzionalità renale sulla base dell'indicazione e della clearance della creatinina
    Indicazione d'uso
    Clearance della creatinina
    Raccomandazione posologica
    Commenti
    cSSTI senza batteriemia da S. aureus
    ≥ 30 ml/min
    4 mg/kg una volta al giorno
    Vedere paragrafo 5.1
     
    < 30 ml/min
    4 mg/kg ogni 48 ore
    (1, 2)
    RIE o cSSTI associata a batteriemia da S. aureus
    ≥ 30 ml/min
    6 mg/kg una volta al giorno
    Vedere paragrafo 5.1
     
    < 30 ml/min
    6 mg/kg ogni 48 ore
    (1, 2)
    (1) La sicurezza e l'efficacia dell'aggiustamento dell'intervallo di dose non sono state valutate in sperimentazioni cliniche controllate e le raccomandazioni derivano da studi di farmacocinetica e dai risultati di modelli farmacocinetici (vedere paragrafi 4.4 e 5.2).
    (2) Gli stessi aggiustamenti posologici derivanti dai dati di farmacocinetica nei volontari e dai modelli farmacocinetici, sono raccomandati per pazienti in emodialisi (HD) o in dialisi peritoneale ambulatoriale continua (CAPD). Quando possibile, Daptomicina Dr. Reddy's deve essere somministrato alla fine della dialisi nel giorno della dialisi (vedere paragrafo 5.2).
    Compromissione della funzionalità epatica
    Non è richiesto alcun aggiustamento della dose quando Daptomicina viene somministrata ai pazienti con compromissione della funzionalità epatica lieve o moderata (Classe B di Child-Pugh) (vedere paragrafo 5.2). Dal momento che non sono disponibili i dati per i pazienti con compromissione della funzionalità epatica grave (Classe C di Child-Pugh), è richiesta cautela nella somministrazione di Daptomocina a questa tipologia di pazienti.
    Pazienti anziani
    Le dosi raccomandate devono essere somministrate ai pazienti anziani, ad eccezione di quelli che presentano grave compromissione della funzionalità renale (vedere punto precedente e paragrafo 4.4).
    Pazienti pediatrici (da 2 a 17 anni) con infezioni complicate della cute e dei tessuti molli
    Gli schemi posologici raccomandati in base all'età per i pazienti pediatrici con cSSTI sono mostrati di seguito.
    Gruppo di età
    Dosaggio
    Durata della terapia
    da 12 a 17 anni
    5 mg/kg una volta ogni 24 ore
    Fino a 14 giorni
    da 7 a 11 anni
    7 mg/kg una volta ogni 24 ore
    da 2 a 6 anni
    9 mg/kg una volta ogni 24 ore
    Daptomicina Dr. Reddy's viene somministrato per via endovenosa in soluzione di sodio cloruro 0,9% (vedere paragrafo 6.6). Daptomicina Dr. Reddy's non deve essere usato più di una volta al giorno.
    I livelli di creatinfosfochinasi (CPK) devono essere misurati al basale e a intervalli regolari (almeno settimanalmente) durante il trattamento (vedere paragrafo 4.4).
    Daptomicina Dr. Reddy's non è indicato nei bambini di età inferiore ai 2 anni. Daptomicina non deve essere somministrata a pazienti pediatrici di età inferiore a un anno per via del rischio di potenziali effetti sui sistemi muscolare, neuromuscolare e/o nervoso (sia periferico e/o centrale) che sono stati osservati in cani neonati (vedere paragrafo 5.3).
    La sicurezza e l'efficacia di Daptomicina non sono state stabilite nei bambini e negli adolescenti di età al di sotto di 18 anni con endocardite infettiva del cuore destro (RIE) da Staphylococcus aureus o con batteriemia da Staphylococcus aureus (SAB) quando associata a RIE o a cSSTI. I dati al momento disponibili sono riportati nel paragrafo 5.2, ma non può essere fatta alcuna raccomandazione riguardante la posologia.
    Modo di somministrazione
    Negli adulti, Daptomicina Dr. Reddy's viene somministrato per infusione endovenosa della durata di 30 minuti o per iniezione endovenosa della durata di 2 minuti.
    Nei pazienti pediatrici di età da 7 a 17 anni, Daptomicina Dr. Reddy's viene somministrato per infusione endovenosa della durata di 30 minuti (vedere paragrafo 6.6). Nei pazienti pediatrici di età da 2 a 6 anni, Daptomicina Dr. Reddy's viene somministrato per infusione endovenosa della durata di 60 minuti (vedere paragrafo 6.6).
    Per le istruzioni sulla ricostituzione/diluizione del medicinale prima della somministrazione, vedere paragrafo 6.6.

    Controindicazioni

    Quando non dev'essere usato Daptomicina Dr. Reddy's
    Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.

    Avvertenze speciali e precauzioni di impiego

    Cosa serve sapere prima di prendere Daptomicina Dr. Reddy's
    Generali
    Se viene identificato un focolaio diverso da cSSTI o RIE dopo l'inizio della terapia con Daptomicina, si deve prendere in considerazione l'istituzione di una terapia antibatterica alternativa che si sia dimostrata efficace nel trattamento delle specifico tipo di infezione(i) presente(i).
    Reazioni anafilattiche e di ipersensibilità
    Sono state riportate reazioni anafilattiche e di ipersensibilità con Daptomicina. Se si verifica una reazione allergica a Daptomicina, si deve interrompere l'uso e istituire una terapia appropriata.
    Polmonite
    Gli studi clinici hanno dimostrato che Daptomicina non è efficace nel trattamento della polmonite. Daptomicina non è pertanto indicata nel trattamento della polmonite.
    RIE da Staphylococcus aureus
    I dati clinici sull'uso di Daptomicina nel trattamento della RIE da Staphylococcus aureus si limitano a 19 pazienti (vedere “Dati da studi clinici“ al paragrafo 5.1).
    Non è stata dimostrata l'efficacia di Daptomicina in pazienti con infezioni di protesi valvolari o con endocardite infettiva del cuore sinistro da Staphylococcus aureus.
    Infezioni profonde
    I pazienti con infezioni profonde devono essere sottoposti, senza indugio, ad eventuali interventi chirurgici necessari (come sbrigliamento, rimozione di dispositivi protesici, intervento di sostituzione valvolare).
    Infezioni da enterococchi
    Non ci sono evidenze sufficienti a consentire di trarre conclusioni sulla possibile efficacia clinica di Daptomicina verso le infezioni da enterococchi, compresi Enterococcus faecalis e Enterococcus faecium. Inoltre, le dosi di daptomicina che potrebbero essere adeguate per il trattamento di infezioni enterococciche, con o senza batteriemia, non sono state determinate. Sono stati riportati fallimenti della terapia con daptomicina nel trattamento di infezioni enterococciche, nella maggior parte dei casi associate a batteriemia. In alcuni casi il fallimento terapeutico è stato correlato alla selezione di organismi con sensibilità ridotta o conclamata resistenza alla daptomicina (vedere paragrafo 5.1).
    Microrganismi non sensibili
    L'uso di antibatterici può promuovere l'iperproliferazione di microrganismi non sensibili. Se, in corso di terapia, viene a manifestarsi una sovrainfezione si devono adottare misure appropriate per il suo trattamento.
    Diarrea associata a Clostridium difficile
    Con Daptomicina è stata riportata diarrea associata a Clostridium difficile (CDAD) (vedere paragrafo 4.8). In caso di CDAD sospetta o confermata, può essere necessario interrompere l'uso di Daptomicina e iniziare un trattamento appropriato, come indicato dal punto di vista clinico.
    Interazioni con esami diagnostici
    Sono stati osservati un falso prolungamento del tempo di protrombina (PT) e l'innalzamento del rapporto internazionale normalizzato (INR) quando venivano utilizzati per gli esami alcuni reagenti di tromboplastina ricombinante (vedere anche paragrafo 4.5).
    Creatina fosfochinasi e miopatia
    Durante la terapia con Daptomicina, sono stati segnalati aumenti dei livelli plasmatici di creatina fosfochinasi (CPK, isoenzima MM), associati a dolori muscolari e/o debolezza e casi di miosite, mioglobinemia e rabdomiolisi (vedere anche paragrafi 4.5, 4.8 e 5.3). Negli studi clinici, l'aumento marcato nella CPK plasmatica a > 5 volte il limite massimo della norma (ULN) senza sintomi muscolari è stato osservato con maggior frequenza nei pazienti trattati con daptomicina (1,9%) rispetto a quelli trattati con i farmaci di confronto (0,5%). Alla luce di queste osservazioni, si raccomanda:
    • di misurare i livelli basali della CPK plasmatica e, successivamente, ad intervalli regolari (almeno una volta alla settimana) durante la terapia in tutti i pazienti.
    • di misurare la CPK più frequentemente (es. ogni 2-3 giorni almeno durante le prime due settimane di trattamento) nei pazienti che presentano un rischio più elevato di insorgenza di miopatia. Ad esempio nei pazienti con compromissione renale di qualsiasi grado (clearance della creatinina < 80 ml/min; vedere anche paragrafo 4.2), compresi quelli in emodialisi o CAPD, e nei pazienti che assumono altri medicinali la cui associazione alla miopatia è nota (ad es. inibitori della HMG-CoA reduttasi, fibrati e ciclosporina).
    • di prendere in considerazione, all'avvio della terapia con daptomicina, la possibilità che i pazienti, con valori di CPK che superano di 5 volte il limite maggiore della norma al basale, siano a maggior rischio di ulteriori aumenti in corso di terapia con daptomicina, dal momento che tale possibilità non può essere esclusa; nel caso in cui la daptomicina venga somministrata, questa tipologia di pazienti deve essere monitorata con frequenza superiore ad una volta alla settimana.
    • di non somministrare daptomicina ai pazienti che assumono altri medicinali associati a miopatia, a meno che non si ritenga che il beneficio per il paziente superi il rischio.
    • di sottoporre i pazienti ad esami regolari in corso di terapia, per accertare la presenza di eventuali segni e sintomi che possono essere suggestivi di miopatia.
    • di monitorare i livelli di CPK ogni 2 giorni nei pazienti in cui insorgono inspiegabilmente dolore muscolare, dolorabilità, debolezza o crampi muscolari; se il livello di CPK supera di 5 volte il limite massimo della norma, la somministrazione di Daptomicina deve essere sospesa in presenza di una sintomatologia muscolare inspiegabile.
    Neuropatia periferica
    I pazienti che, durante la terapia con Daptomicina, manifestano segni e sintomi suggestivi di neuropatia periferica vanno esaminati e si deve prendere in considerazione l'opportunità di sospendere il trattamento con daptomicina (vedere paragrafi 4.8 e 5.3).
    Popolazione pediatrica
    Daptomicina non deve essere somministrata a pazienti pediatrici di età inferiore ad un anno per il rischio di potenziali effetti sui sistemi muscolare, neuromuscolare e/o nervoso (periferico e/o centrale) che sono stati osservati in cani neonati (vedere paragrafo 5.3).
    Polmonite eosinofila
    Sono stati segnalati casi di polmonite eosinofila nei pazienti a cui è stata somministrata Daptomicina (vedere paragrafo 4.8). Nella maggioranza dei casi segnalati associati a Daptomocina, i pazienti hanno sviluppato febbre, dispnea con insufficienza respiratoria ipossica e infiltrati polmonari diffusi o polmonite in organizzazione. La maggioranza dei casi si è verificata dopo oltre 2 settimane di trattamento con daptomicina e sono migliorati dopo sospensione di daptomicina e inizio di terapia steroidea. Dopo una nuova esposizione sono state segnalate recidive di polmoniti eosinofile. I pazienti che sviluppano questi segni e sintomi durante il trattamento con daptomicina devono essere sottoposti ad una tempestiva visita medica, comprensiva, dove appropriato, di lavaggio broncoalveolare per escludere altre cause (es. infezioni batteriche, infezioni da funghi, parassiti, altri medicinali). Il trattamento con Daptomicina deve essere interrotto immediatamente e se appropriato si deve iniziare il trattamento con steroidi per via sistemica.
    Compromissione della funzionalità renale
    Sono stati segnalati casi di compromissione della funzionalità renale durante il trattamento con daptomicina. La presenza di compromissione grave della funzionalità renale può, di per sé, predisporre il paziente all'aumento dei livelli di daptomicina, che, a sua volta, può aumentare il rischio di insorgenza di miopatia (vedere punti precedenti).
    Nei pazienti con clearance della creatinina < 30 ml/min è necessario modificare l'intervallo tra le dosi di Daptomicina (vedere paragrafi 4.2 e 5.2). La sicurezza e l'efficacia della modifica dell'intervallo tra le dosi non sono state valutate in sperimentazioni cliniche controllate e la raccomandazione si basa principalmente su dati di modelli farmacocinetici. Daptomicina deve essere somministrata a questa tipologia di pazienti solo se si ritiene che il beneficio clinico previsto superi il rischio potenziale.
    Prima di iniziare la terapia con Daptomicina, è richiesta cautela nella somministrazione di Daptomicina ai pazienti che presentano già un certo grado di compromissione della funzionalità renale (clearance della creatinina < 80 ml/min). Si consiglia il monitoraggio regolare della funzione renale (vedere anche paragrafo 5.2).
    Si consiglia il monitoraggio della funzione renale anche nel caso di somministrazione concomitante di agenti potenzialmente nefrotossici, a prescindere dallo stato della funzione renale preesistente (vedere anche paragrafo 4.5).
    Obesità
    Nei soggetti obesi con un indice di massa corporea (IMC) > 40 kg/m2 ma con una clearance della creatinina > 70 ml/min, l'AUC0-∞ della daptomicina è risultata significativamente più elevata (media superiore a 42%) rispetto all'identico gruppo di controllo di non obesi. Alla luce del fatto che i dati sulla sicurezza e l'efficacia della daptomicina nei pazienti molto obesi sono limitati, si raccomanda cautela nel suo uso. Allo stato attuale delle conoscenze, non esistono tuttavia evidenze della necessità di ridurre la dose (vedere paragrafo 5.2).

    Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione

    Quali farmaci o alimenti possono modificare l'effetto di Daptomicina Dr. Reddy's
    Il metabolismo della daptomicina non è mediato, o lo è in misura lieve, dal citocromo P450 (CYP450). É poco probabile che la daptomicina possa inibire o indurre il metabolismo di medicinali metabolizzati dal sistema P450.
    Gli studi di interazione di daptomicina sono stati condotti con aztreonam, tobramicina, warfarin e probenecid. La daptomicina non ha effetto sulla farmacocinetica di warfarin o probenecid, né questi medicinali alterano la farmacocinetica della daptomicina. La farmacocinetica della daptomicina non viene significativamente alterata dall'aztreonam.
    Sebbene si siano osservate piccole variazioni della farmacocinetica di daptomicina e tobramicina quando somministrate contemporaneamente mediante infusione endovenosa della durata di 30 minuti usando una dose di Daptomicina di 2 mg/kg, tali variazioni non sono risultate statisticamente significative. Alle dosi approvate di Daptomicina, l'interazione tra daptomicina e tobramicina non è nota. Si raccomanda cautela quando Daptomicina è co-somministrata con tobramicina.
    L'esperienza sulla somministrazione concomitante di Daptomicina e warfarin è limitata. Non sono stati condotti studi su Daptomicina con anticoagulanti diversi dal warfarin. L'attività anticoagulante nei pazienti che ricevono Daptomicina e warfarin deve essere controllata sin dall'inizio per diversi giorni dopo che è stata istituita la terapia con Daptomicina.
    L'esperienza sulla somministrazione concomitante della daptomicina e di altri medicinali che possono scatenare la miopatia (ad esempio inibitori dell'HGM-CoA reduttasi) è limitata. Sono stati tuttavia osservati alcuni casi di marcato innalzamento dei livelli di CPK e di rabdomiolisi nei pazienti che assumevano uno di questi medicinali in concomitanza con Daptomicina. Si raccomanda pertanto di sospendere temporaneamente, se possibile, l'uso degli altri medicinali associati a miopatia durante il trattamento con Daptomicina, a meno che i benefici della somministrazione concomitante non superino il rischio. Qualora sia impossibile evitare la co-somministrazione, i livelli di CPK vanno misurati con frequenza superiore ad una volta alla settimana; i pazienti vanno inoltre monitorati attentamente per accertare l'eventuale presenza di segni o sintomi suggestivi di miopatia. Vedere paragrafi 4.4, 4.8 e 5.3.
    Considerato che la daptomicina viene eliminata principalmente per filtrazione renale, i livelli plasmatici possono risultare aumentati durante la co-somministrazione di medicinali che riducono la filtrazione renale (ad es. FANS ed inibitori della COX-2). È inoltre possibile che si verifichi un'interazione farmacodinamica durante la co-somministrazione, causata dal sovrapporsi degli effetti renali. Pertanto, è richiesta cautela nella co-somministrazione della daptomicina e di qualsiasi altro medicinale noto per la capacità di ridurre la filtrazione renale.
    Durante l'osservazione post-marketing, sono stati segnalati casi di interferenza tra la daptomicina e particolari reagenti impiegati in alcuni saggi per determinare il tempo di protrombina/rapporto di normalizzazione internazionale (TP/INR). Tale interferenza ha provocato un falso prolungamento del TP e un aumento dell'INR. Qualora vengano osservate anomalie inspiegabili nel TP/INR nei pazienti in terapia con daptomicina, deve essere presa in considerazione una possibile interazione in vitro con il test di laboratorio. La possibilità di risultati errati può essere minimizzata posticipando il più possibile il prelievo dei campioni per gli esami del TP e l'INR fino a quando la concentrazione di daptomicina nel plasma è ai livelli più bassi (vedere paragrafo 4.4).

    Fertilità, gravidanza e allattamento

    Gravidanza
    Per la Daptomicina non sono disponibili dati clinici relativi a gravidanza. Gli studi sugli animali non indicano effetti dannosi diretti o indiretti su gravidanza, sviluppo embrionale/fetale, parto o sviluppo post-natale (vedere paragrafo 5.3).
    Daptomicina non deve essere usata durante la gravidanza, se non in caso di assoluta necessità, ossia solo se il beneficio atteso superi il possibile rischio.
    Allattamento
    In uno studio su un singolo caso nell'uomo, Daptomicina è stata somministrata per via endovenosa ogni giorno per 28 giorni ad una madre che allattava, ad una dose di 500 mg/giorno e al giorno 27 sono stati raccolti campioni del latte della paziente nel corso delle 24 ore. La più alta concentrazione di daptomicina misurata nel latte materno è risultata essere 0,045 µg/ml, che corrisponde ad una concentrazione bassa. Pertanto, sino a quando si avrà una maggiore esperienza, l'allattamento deve essere interrotto quando Daptomicina viene somministrata a donne che allattano.
    Fertilità
    Per la daptomicina non sono disponibili dati clinici relativi alla fertilità. Gli studi sugli animali non indicano effetti dannosi diretti o indiretti sulla fertilità (vedere paragrafo 5.3).

    Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari

    Non sono stati effettuati studi sulla capacità di guidare e sull'uso di macchinari.
    Sulla base delle segnalazioni di reazioni avverse da farmaco, si ritiene improbabile che Daptomicina induca effetti sulla capacità di guidare e sull'uso di macchinari.

    Effetti indesiderati

    Quali sono gli effetti collaterali di Daptomicina Dr. Reddy's
    Riassunto del profilo di sicurezza
    Negli studi clinici, Daptomicina è stata somministrata a 2.011 soggetti. Nell'ambito di questi studi, 1.221 soggetti ricevevano una dose giornaliera di 4 mg/kg, di questi 1.108 erano pazienti e 113 volontari sani; 460 soggetti ricevevano una dose giornaliera di 6 mg/kg, di questi 304 erano pazienti e 156 volontari sani. Sono state segnalate reazioni avverse (ossia quelle che, secondo lo sperimentatore, sono possibilmente, probabilmente o definitivamente correlate al medicinale) con frequenze simili per Daptomicina e per gli schemi posologici di confronto.
    Le reazioni avverse riportate più frequentemente (con frequenza comune (≥ 1/100, < 1/10)) sono:
    Infezioni micotiche, infezioni delle vie urinarie, infezione da candida, anemia, ansia, insonnia, capogiro, cefalea, ipertensione, ipotensione, dolore gastrointestinale e addominale, nausea, vomito, stipsi, diarrea, flatulenza, gonfiore e tensione addominali, test di funzionalità epatica anormali (aumento di alanina aminotransferasi (ALT), aspartato aminotransferasi (AST) o fosfatasi alcalina (ALP)), eruzione cutanea, prurito, dolore alle estremità, aumento della creatinfosfochinasi (CPK) serica, reazioni al sito di somministrazione, piressia, astenia.
    Reazione avverse riportate meno frequentemente ma più gravi comprendono reazioni di ipersensibilità, polmonite eosinofila (che occasionalmente si presenta come polmonite in organizzazione), eruzione da farmaci con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS), angioedema e rabdomiolisi.
    Tabella delle reazioni avverse
    Sono state segnalate le seguenti reazioni avverse durante la terapia e il follow-up, con frequenza corrispondente a molto comune (≥ 1/10); comune (≥ 1/100, < 1/10); non comune (≥ 1/1,000, < 1/100); raro (≥ 1/10,000, < 1/1,000); molto raro (< 1/10,000); non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili):
    All'interno di ciascuna classe di frequenza, gli effetti indesiderati sono riportati in ordine decrescente di gravità.
    Tabella 1 Reazioni avverse da studi clinici e post-marketing
    Classificazione per sistemi e organi
    Frequenza
    Reazioni avverse
    Infezioni e infestazioni
    Comune:
    Infezioni micotiche, infezioni delle vie urinarie, infezioni da candida
    Non comune:
    Fungemia
    Non nota*:
    Diarrea associata a Clostridium difficile **
    Patologie del sistema emolinfopoietico
    Comune:
    Anemia
    Non comune:
    Trombocitemia, eosinofilia, aumento del rapporto internazionale normalizzato (INR), leucocitosi
    Raro:
    Prolungamento del tempo di protrombina (PT)
     
    Non nota*:
    Trombocitopenia
    Disturbi del sistema immunitario
    Non nota*:
    Ipersensibilità**, riportata con segnalazioni isolate spontanee comprendenti, ma non limitate a: angioedema, eruzione da farmaci con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS), eosinofilia polmonare, eruzione vescicolo bollosa con compromissione delle membrane mucose e sensazione di gonfiore orofaringeo, anafilassi**, reazioni all'infusione che comprendono i seguenti sintomi: tachicardia, sibilo respiratorio, piressia, brividi, rossore sistemico, vertigini, sincope e sapore metallico in bocca
    Disturbi del metabolismo e della nutrizione
    Non comune:
    Riduzione dell'appetito, iperglicemia, squilibrio elettrolitico
    Disturbi psichiatrici
    Comune:
    Ansietà, insonnia
    Patologie del sistema nervoso
    Comune:
    Capogiro, cefalea
    Non comune:
    Parestesia, alterazione del gusto, tremore, irritazione oculare
    Non nota*:
    Neuropatia periferica**
    Patologie dell'orecchio e del labirinto
    Non comune:
    Vertigini
    Patologie cardiache
    Non comune:
    Tachicardia sopraventricolare, extrasistole
    Patologie vascolari
    Comune:
    Ipertensione, ipotensione
    Non comune:
    Vampate
    Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
    Non nota*:
    Polmonite eosinofila1 **, tosse
    Patologie gastrointestinali
    Comune:
    Dolore gastrointestinale e addominale, nausea, vomito, stipsi, diarrea, flatulenza, gonfiore e tensione addominali
    Non comune:
    Dispepsia, glossite
    Patologie epatobiliari
    Comune:
    Test di funzionalità epatica anormali2 (aumento di alanina aminotransferasi (ALT), aspartato aminotransferasi (AST) o fosfatasi alcalina (ALP))
    Raro:
    Ittero
    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
    Comune:
    Eruzione cutanea, prurito
    Non comune:
    Orticaria
    Non nota*
    Postulosi esantematica acuta generalizzata
    Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
    Comune:
    Dolore alle estremità, aumento della creatinfosfochinasi (CPK)2 serica
     
     
    Non comune:
    Miosite, aumento della mioglobina, debolezza muscolare, dolore ai muscoli, artralgia, aumento della lattato deidrogenasi (LDH) serica, crampi muscolari
    Non nota*:
    Rabdomiolisi3 **
    Patologie renali e urinarie
    Non comune:
    Compromissione della funzionalità renale, compresa l'insufficienza renale, aumento della creatinina serica
    Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella
    Non comune:
    Vaginite
    Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
    Comune:
    Reazioni al sito di infusione, piressia, astenia
    Non comune:
    Affaticamento, dolore
    * Sulla base delle segnalazioni post-marketing. Poiché queste reazioni sono segnalate spontaneamente da una popolazione di dimensione incerta, non è possibile definire in modo affidabile la loro frequenza, che quindi è classificata come non nota.
    ** Vedere paragrafo 4.4.
    1 Sebbene non sia nota l'incidenza esatta della polmonite eosinofila associata a daptomicina, attualmente il numero di segnalazioni spontanee è molto basso (< 1/10,000).
    2 In alcuni casi di miopatia accompagnata da innalzamento della CPK e sintomi muscolari, i pazienti presentavano anche un aumento delle transaminasi, probabilmente correlato agli effetti muscolo-scheletrici. La maggior parte degli aumenti di transaminasi era di Grado 1-3 e si risolveva dopo la sospensione del trattamento.
    3 Laddove erano disponibili i dati clinici dei pazienti si è visto che circa il 50% dei casi si è manifestato in presenza di compromissione della funzionalità renale preesistente o in presenza di terapia concomitante con medicinali noti per indurre la rabdomiolisi.
    I dati sulla sicurezza della somministrazione di daptomicina mediante iniezione endovenosa da 2 minuti derivano da due studi di farmacocinetica in volontari sani. Sulla base dei risultati di questi studi, entrambi i metodi di somministrazione, l'iniezione endovenosa di 2 minuti e l'infusione endovenosa da 30 minuti, hanno avuto profili simili di sicurezza e tollerabilità. Non ci sono state differenze di rilievo nella tollerabilità locale o nella natura e frequenza delle reazioni avverse.
    Segnalazione delle reazioni avverse sospette
    La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/content/come-segnalare-una-sospetta-reazione-avversa

    Sovradosaggio

    Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Daptomicina Dr. Reddy's
    In caso di sovradosaggio, si consiglia una terapia si supporto. La Daptomicina viene eliminata lentamente nell'organismo mediante emodialisi (circa il 15% della dose somministrata viene eliminata nell'arco di 4 ore) o dialisi peritoneale (circa l'11% della dose somministrata viene eliminata nell'arco di 48 ore).

    Scadenza

    2 anni.
    Dopo la ricostituzione: la stabilità chimico-fisica durante l'uso della soluzione ricostituita nel flaconcino è stata dimostrata per 12 ore a 25°C e fino a 48 ore a 2°C – 8°C. È stato stabilito che la stabilità chimico-fisica della soluzione diluita in sacche da infusione è di 12 ore a 25°C o di 24 ore a 2°C – 8°C.
    Per l'infusione endovenosa da 30 minuti, il periodo di conservazione complessivo (soluzione ricostituita nel flaconcino e soluzione diluita nella sacca da infusione; vedere paragrafo 6.6) a 25°C non deve superare le 12 ore (o 24 ore a 2°C – 8°C).
    Per l'iniezione endovenosa da 2 minuti, il periodo di conservazione della soluzione ricostituita nel flaconcino (vedere paragrafo 6.6) non deve superare le 12 ore a 25°C (o 48 ore a 2°C – 8°C).
    Tuttavia, dal punto di vista microbiologico, il medicinale deve essere utilizzato immediatamente. Questo medicinale non contiene conservanti o agenti batteriostatici. Se non viene utilizzato immediatamente, l'utilizzatore è responsabile del periodo di conservazione durante l'uso che, di regola, non deve superare le 24 ore a 2°C – 8°C, a meno che la ricostituzione/diluizione sia effettuata in condizioni asettiche controllate e convalidate.

    Conservazione

    Conservare in frigorifero (2°C – 8°C).
    Per le condizioni di conservazione dopo la ricostituzione e dopo la ricostituzione e diluizione vedere paragrafo 6.3.

    Foglietto Illustrativo


    Fonti Ufficiali


    Servizi Avanzati


       © 2022 EDRA S.p.A. - P.iva 08056040960
      DPO - dpo@lswr.it