Clivoten

    Ultimo aggiornamento: 24/07/2023

    Cos'è Clivoten?

    Clivoten è un farmaco a base del principio attivo Isradipina, appartenente alla categoria degli Calcioantagonisti e nello specifico Derivati diidropiridinici. E' commercializzato in Italia dall'azienda Italfarmaco S.p.A..

    Clivoten può essere prescritto con Ricetta RR - medicinali soggetti a prescrizione medica.


    Confezioni

    Clivoten 14 capsule rigide a rilascio prolungato 5 mg

    Informazioni commerciali sulla prescrizione

    Titolare: Italfarmaco S.p.A.
    Ricetta: RR - medicinali soggetti a prescrizione medica
    Classe: A
    Principio attivo: Isradipina
    Gruppo terapeutico: Calcioantagonisti
    ATC: C08CA03 - Isradipina
    Forma farmaceutica: capsula a rilascio modificato


    Se sei un professionista, potrai trovare le schede tecniche complete e molto altro nell'area riservata di Codifa.it

    Indicazioni

    Perché si usa Clivoten? A cosa serve?
    Ipertensione arteriosa.

    Posologia

    Come usare Clivoten: Posologia
    La posologia raccomandata è di una capsula rigida a rilascio prolungato da 5 mg una volta al giorno.
    Le capsule devono essere deglutite intere.
    In caso di risposta non soddisfacente dopo 4 settimane di trattamento con una capsula rigida a rilascio prolungato da 5 mg una volta al giorno, si consiglia di associare un altro farmaco antiipertensivo (preferibilmente un diuretico tiazidico, un ACE inibitore o un betabloccante).
    CLIVOTEN può anche essere aggiunto ad un trattamento antiipertensivo preesistente.
    In caso di somministrazione concomitante di cimetidina, la dose di CLIVOTEN dovrebbe essere ridotta del 50% (vedere sezione 4.5).
    Pazienti anziani o con alterazioni della funzione epatica o renale.
    In soggetti anziani o in caso di alterazioni della funzione epatica o renale può essere opportuno avviare il trattamento con una capsula rigida a rilascio prolungato da 2,5 mg una volta al giorno.
    I pazienti al di sopra dei 65 anni e i pazienti con alterazioni a livello epatico possono presentare concentrazioni plasmatiche elevate di Isradipina.
    Popolazione pediatrica
    Non sono stati eseguiti studi clinici con calcioantagonisti nei bambini. Nonostante siano disponibili alcuni dati retrospettivi nella popolazione pediatrica, CLIVOTEN non è raccomandato in questi pazienti.

    Controindicazioni

    Quando non dev'essere usato Clivoten
    Ipersensibilità al principio attivo, ad altri calcio antagonisti diidropiridinici o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
    Angina pectoris instabile.
    Infarto del miocardio acuto o nel corso del mese precedente.
    Stenosi aortica.
    Insufficienza cardiaca non compensata.
    Shock cardiogeno.
    Gravidanza e allattamento.

    Avvertenze speciali e precauzioni di impiego

    Cosa serve sapere prima di prendere Clivoten
    Utilizzare con estrema cautela in pazienti con scompenso cardiaco congestizio (specialmente in terapia di combinazione con i betabloccanti) o compromissione renale.
    È possibile un'esacerbazione dell'angina all'inizio del trattamento e nel corso dell'incremento del dosaggio.
    Isradipina, come altri dilatatori arteriolari, può in casi rari far precipitare uno stato ipotensivo che, in soggetti sensibili, potrebbe indurre una ischemia miocardica. Usare con cautela nei soggetti ipotesi.
    Particolare cautela è necessaria nel trattamento di pazienti con sindrome del nodo del seno accertata o presunta, non portatori di pacemaker.
    L'impiego di farmaci diidropiridinici in pazienti con stenosi aortica serrata richiede estrema cautela.
    Reazioni cutanee persistenti indotte dai calcioantagonisti sono progredite, in alcuni casi, fino ad una dermatite esfoliativa o ad un eritema multiforme. Pertanto, in queste situazioni, interrompere la terapia.
    Nei soggetti con disfunzione renale o epatica e negli anziani si raccomanda un'attenta individualizzazione della dose.
    Monitorare la funzionalità epatica nel corso delle prime tre settimane di trattamento.
    Usare con cautela in pazienti con ipermotilità gastrointestinale e ostruzione gastrointestinale.
    Può comparire angina pectoris prevalentemente in pazienti con patologia coronarica preesistente. In pazienti con angina pectoris preesistente, la frequenza, durata e gravità di attacchi di angina può aumentare in seguito ad incrementi rapidi dei dosaggi o all'inizio del trattamento.
    In caso di eventi da ipersensibilità, CLIVOTEN deve essere interrotto.
    La somministrazione concomitante di rifampicina o di altri farmaci induttori enzimatici deve essere evitata (vedere paragrafo 4.5).
    La somministrazione concomitante con anticoagulanti richiede particolare cautela.

    Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione

    Quali farmaci o alimenti possono modificare l'effetto di Clivoten
    Interazioni da uso concomitante non raccomandato
    Effetti di altri farmaci/sistemi enzimatici su isradipina
    Farmaci anticonvulsivanti
    La somministrazione concomitante di rifampicina riduce notevolmente le concentrazioni plasmatiche di isradipina.
    Pertanto deve essere evitata la somministrazione concomitante con rifampicina o con altri farmaci induttori enzimatici (ad es. antiepilettici come carbamazepina e fenobarbital).
    Sulla base di dati disponibili e di rischi noti conseguenti alla concomitante somministrazione di fenitoina con calcioantagonisti, la somministrazione concomitante di fenitoina deve essere evitata.
    Interazioni da considerare
    Farmaci antimicrobici
    Sono stati segnalati aumenti dei livelli plasmatici, potenziamento dell'attività farmacologica ed effetti indesiderati (edema periferico) durante la somministrazione contemporanea di diidropiridinici ed inibitori del citocromo P450 3A. La rilevanza di tali interazioni è minima, ma deve essere adottata cautela in caso di somministrazione contemporanea di CLIVOTEN e di forti inibitori del citocromo CYP3A come gli antibiotici macrolidi (es.: eritromicina, claritromicina, troleandomicina), inibitori della proteasi HIV (es.: ritonavir, indinavir, nelfinavir) o inibitore della trascrittasi inversa (es.: delavirdina) ed antimicotici azolinici (es.: ketoconazolo, itraconazolo, voriconazolo).
    Farmaci antiipertensivi
    Come con tutti gli antiipertensivi, il trattamento concomitante con baclofene per via orale può ulteriormente accentuare un possibile calo pressorio. Può essere quindi necessario monitorare la pressione arteriosa ed aggiustare il dosaggio dell'antiipertensivo conseguentemente.
    Cimetidina
    La somministrazione concomitante di cimetidina incrementa la biodisponibilità di isradipina di circa il 50% (vedere paragrafo 4.2).
    FANS
    La concentrazione plasmatica al picco dell'isradipina aumenta di circa il 20% in caso di somministrazione contemporanea di diclofenac, ma ciò non è da considerarsi clinicamente significativo, poichè l'esposizione allo stato stazionario rimane invariata.
    La farmacocinetica di isradipina non è alterata dalla somministrazione concomitante di digossina, propranololo, warfarin, idroclorotiazide o ciclosporina.
    Effetti di israpidina su altri farmaci/sistemi enzimatici
    Isradipina non sembra inibire in modo clinicamente significativo gli enzimi del citocromo P450, in particolare CYP3A4.
    Isradipina non influenza la farmacocinetica di digossina, warfarin, idroclorotiazide, diclofenac, teofillina, triazolam o ciclosporina, ma induce un piccolo aumento nella biodisponibilità (AUC) del propranololo. La rilevanza clinica di ciò non è nota.
    La somministrazione contemporanea di isradipina con amiodarone deve essere evitata in soggetti con sindrome del nodo del seno e blocco atrioventricolare parziale.
    Ciò in quanto può insorgere un ulteriore rallentamento del ritmo sinusale o peggioramento del blocco atrioventricolare.
    Sono stati segnalati casi di grave ipertensione con uso concomitante di un beta-bloccante e di un calcio-antagonista durante anestesia con fentanil.
    Interazioni con il cibo
    L'assunzione concomitante di succo di pompelmo può aumentare la biodisponibilità di isradipina.

    Fertilità, gravidanza e allattamento

    Gravidanza
    Le informazioni sull'uso di CLIVOTEN in gravidanza sono limitate. Dati su un limitato numero di donne incinte esposte a CLIVOTEN nel terzo trimestre di gravidanza non hanno evidenziato effetti indesiderati da Isradipina sulla gravidanza o sulla salute del feto o del neonato. Studi sull'animale, a dosi terapeutiche, non hanno evidenziato alcun effetto dannoso diretto o indiretto sulla gravidanza, sullo sviluppo embriofetale, sul parto o sullo sviluppo postnatale (vedere paragrafo 5.3).
    L'uso orale di CLIVOTEN nel terzo trimestre di gravidanza non è stato associato con alcuna variazione della frequenza cardiaca fetale o sul flusso sanguigno utero placentare e l'effetto tocolitico sembra essere trascurabile.
    Tuttavia, non c'è evidenza sufficiente con il farmaco in donne incinte da giustificare il suo uso durante la gravidanza anche nel caso in cui il beneficio per la madre è considerato superiore a qualsiasi potenziale rischio per il neonato (vedere paragrafo 4.3).
    Allattamento
    Le informazioni sull'uso di CLIVOTEN durante l'allattamento sono limitate. In uno studio nei ratti è stato evidenziato che piccole quantità di isradipina passano nel latte materno. Nonostante studi sull'animale non hanno evidenziato alcun effetto indesiderato con isradipina somministrata durante l'allattamento, la sicurezza del farmaco nei neonati allattati al seno non è stata accertata.
    Pertanto, le donne in trattamento con CLIVOTEN non devono allattare al seno.

    Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari

    Non ci sono dati disponibili sugli effetti di CLIVOTEN sulla capacità di guidare e di usare macchinari.
    Come con altri calcio-antagonisti, sincope, capogiri, ipotensione, disturbi della vista e visione offuscata sono effetti indesiderati noti associati all'uso di CLIVOTEN I pazienti che manifestano tali effetti indesiderati non devono guidare veicoli o svolgere compiti che richiedano particolare vigilanza.

    Effetti indesiderati

    Quali sono gli effetti collaterali di Clivoten
    Molti effetti indesiderati osservati nel corso degli studi clinici sono di media entità, generalmente dipendenti dalla dose e legati alle proprietà vasodilatatrici di CLIVOTEN: capogiri, cefalea, rossore, tachicardia, palpitazioni ed edema periferico localizzato di origine non cardiaca (la dilatazione locale delle arterie sembra essere coinvolta più della ritenzione idrica). Questi tendono a scomparire o a regredire con la prosecuzione del trattamento.
    Gli effetti indesiderati sono riportati in ordine di incidenza, prima le più frequenti, utilizzando la seguente convenzione: molto comune (≥ 1/10); comune (≥ 1/100, < 1/10); non comune (≥ 1/1000, < 1/100); raro (≥ 1/10000, < 1/1000); molto raro (< 1/10000), inclusi casi isolati; non nota (non può essere definita sulla base dei dati disponibili). Nell'ambito di ogni gruppo di frequenza, gli effetti indesiderati sono riportati in ordine decrescente di gravità.
    Gli effetti indesiderati osservati in studi clinici (che si verificano più frequentemente con Isradipina che con placebo) e segnalati come segnalazioni spontanee sono presentate di seguito in accordo alla classificazione per sistemi e organi. Tabella 1

    Patologie del sistema emolinfopoietico
    Molto raro:
    trombopenia, leucopenia, anemia
    Disturbi del metabolismo e della nutrizione
    Molto raro:
    anoressia, perdita di appetito
    Non comune:
    Incremento ponderale
    Disturbi psichiatrici
    Molto raro:
    depressione, ansia, nervosismo
    Non nota:
    Insonnia
    Patologie del sistema nervoso
    Molto comune:
    cefalea
    Comune:
    capogiri
    Molto raro:
    ipoestesia, parestesia, sonnolenza,
    Non nota:
    attacchi ischemici transitori
    Patologie dell'occhio
    Molto raro:
    compromissione della vista, visione offuscata
    Patologie cardiache
    Comune:
    tachicardia, palpitazioni
    Molto raro:
    aritmia ventricolare, infarto miocardico,
    insufficienza cardiaca, angina pectoris fibrillazione atriale, bradicardia.
    Non nota:
    sincope
    Patologie vascolari
    Molto comune:
    rossore, edema periferico
    Non comune:
    ipotensione
    Non nota:
    ictus
    Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
    Comune:
    dispnea
    Molto raro:
    tosse
    Patologie gastrointestinali
    Comune:
    fastidio addominale
    Molto raro:
    vomito, nausea, iperplasia gengivale
    Non nota:
    bocca secca, costipazione, diarrea
    Patologie epatobiliari
    Molto raro:
    aumento dei test di funzionalità epatica, epatite
    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
    Comune:
    eruzione cutanea
    Molto raro:
    dermatite allergica, reazioni cutanee allergiche, prurito, iperidrosi, reazioni anafilattiche ed angioedema, fotosensibilità
    Patologie del sistema muscolo-scheletrico e del tessuto connettivo
    Molto raro:
    artralgia, mal di schiena, spasmi muscolari, dolore agli arti inferiori
    Patologie renali ed urinarie
    Comune:
    poliuria
    Molto raro:
    pollachiuria
    Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella
    Molto raro:
    disfunzione erettile, ginecomastia
    Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
    Comune:
    affaticamento, malessere
    Molto raro:
    astenia,
    Non nota:
    letargia, dolore toracico

    Inoltre, i seguenti effetti indesiderati sono stati associati al trattamento con calcioantagonisti: dermatite esfoliativa ed eritema multiforme.
    Segnalazione delle reazioni avverse sospette
    La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili

    Sovradosaggio

    Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Clivoten
    Segni e sintomi
    L'esperienza di sovradosaggio con CLIVOTEN è limitata, i dati disponibili suggeriscono che questo può indurre una ipotensione marcata e prolungata, tale da richiedere una terapia di supporto (somministrazione endovenosa di fluidi o plasma expanders) con monitoraggio sia della funzione cardiorespiratoria che della volemia.
    Trattamento
    Possono essere di beneficio sostanze ad attività vasocostrittrice, a patto che il loro uso non sia controindicato. Può anche essere utilizzata l'infusione endovenosa di calcio.

    Scadenza

    3 anni

    Conservazione

    Nessuna.

    Foglietto Illustrativo


    Fonti Ufficiali


    Servizi Avanzati


       © 2022 EDRA S.p.A. - P.iva 08056040960
      DPO - dpo@lswr.it