Caverject - Polvere

    Ultimo aggiornamento: 02/04/2024

    Cos'è Caverject - Polvere?

    Caverject - Polvere è un farmaco a base del principio attivo Alprostadil, appartenente alla categoria degli Disfunzione erettile e nello specifico Farmaci usati nella disfunzione dell'erezione. E' commercializzato in Italia dall'azienda Pfizer S.r.l..

    Caverject - Polvere può essere prescritto con Ricetta RNR - medicinali soggetti a prescrizione medica da rinnovare volta per volta.


    Confezioni

    Caverject 10 mcg/ml polv. e solv. per soluz. iniett. per via intracav. 5 flac. liof. + 5 fiale 1 ml solv.
    Caverject 10 mcg/ml polv. e solvente per soluzione iniett. per via intracav. 1 flac. polv. + 1 sir.
    Caverject 20 mcg/ml polv. e solv. per soluz. iniett. per via intracav. 5 flac. liof. + 5 fiale 1 ml solv.
    Caverject 20 mcg/ml polv. e solvente per soluzione iniett. per via intracav. 1 flac. polv. + 1 sir.

    Informazioni commerciali sulla prescrizione

    Titolare: Pfizer Italia S.r.l.
    Concessionario: Pfizer S.r.l.
    Ricetta: RNR - medicinali soggetti a prescrizione medica da rinnovare volta per volta
    Classe: A
    Principio attivo: Alprostadil
    Gruppo terapeutico: Disfunzione erettile
    ATC: G04BE01 - Alprostadil
    Forma farmaceutica: Polvere


    Se sei un professionista, potrai trovare le schede tecniche complete e molto altro nell'area riservata di Codifa.it

    Indicazioni

    Perché si usa Caverject? A cosa serve?
    Caverject (Alprostadil; prostaglandina E1) per somministrazione intracavernosa è indicato nel trattamento delle disfunzioni erettili.
    Caverject non è indicato per l'uso pediatrico (vedere paragrafo 4.4 “Alcool benzilico“).

    Posologia

    Come usare Caverject: Posologia
    Caverject viene somministrato per iniezione intracavernosa diretta, secondo le modalità descritte di seguito.
    Generalmente, si raccomanda l'uso di un ago del calibro di 27-30 G x ½" (12 mm).
    Posologia
    La dose di Caverject deve essere stabilita in base alle esigenze individuali di ciascun paziente, mediante una accurata identificazione della dose sotto controllo medico. Negli studi clinici, i pazienti vennero trattati con Caverject in dosi da 0,2 a 140 microgrammi; tuttavia, poiché al 99% dei pazienti vennero somministrate dosi da 60 microgrammi o meno, non sono raccomandate somministrazioni di oltre 60 microgrammi. In genere, si raccomanda di somministrare sempre la minima dose efficace.
    Identificazione iniziale della dose, da effettuarsi nello studio del medico
    Seguire lo schema di dosaggio indicato qui di seguito, a seconda della risposta erettile, fino alla determinazione del dosaggio che provochi un'erezione adeguata per permettere un rapporto sessuale, ma che non superi la durata di 60 minuti. In caso di mancata risposta alla dose somministrata la successiva dose più elevata può essere somministrata entro 1 ora. Durante la titolazione non devono essere somministrate più di due dosi nell'arco di 24 ore: pertanto in caso di risposta, è necessario rispettare un intervallo di almeno 1 giorno prima di procedere alla successiva somministrazione. Il paziente deve rimanere nello studio del medico fino a completa detumescenza.

     
    Eziologia neurologica
    (Trauma Vertebrospinale)
    Eziologia vascolare, psicologica o mista
    Dose iniziale da iniettare
    1,25 microgrammi
    2,5 microgrammi
    Seconda dose da iniettare
    2,5 microgrammi
    Risposta parziale: 5,0 microgrammi
    Nessuna risposta: 7,5 microgrammi
    Terza dose da iniettare
    5,0 microgrammi
     
    Incrementi successivi per raggiungere il dosaggio individuale ottimale
    5,0 microgrammi
    5,0 - 10,0 microgrammi

    Terapia di mantenimento
    Le prime iniezioni di Caverject devono essere effettuate nello studio del medico, da personale specializzato. Il prodotto può essere iniettato direttamente dal paziente solo dopo appropriato addestramento ed istruzioni adeguate sull'auto-somministrazione. Il medico deve attentamente accertare la capacità e manualità del paziente in questa tecnica. L'iniezione intracavernosa deve avvenire in condizioni che garantiscano la sterilità. Caverject viene solitamente iniettato nelle aree dorso-laterali del terzo prossimale del pene. Evitare i vasi sanguigni visibili. Alternare il lato e l'area di iniezione ad ogni somministrazione; l'area di iniezione deve essere disinfettata con un batuffolo di cotone imbevuto di alcool.
    La terapia di autosomministrazione, che il paziente effettuerà a casa propria, deve iniziare con la stessa dose che è stata determinata dal medico. La dose scelta per il trattamento di autosomministrazione dovrebbe provocare al paziente un'erezione adeguata per permettere un rapporto sessuale. Tale dose deve produrre un'erezione di durata non superiore a 60 minuti. Se la durata dell'erezione supera i 60 minuti, sarà necessario ridurre la dose. Durante la fase di autosomministrazione, il paziente deve essere tenuto sotto attento controllo medico. Questo vale soprattutto per le prime autosomministrazioni, poiché può essere necessario rivedere lo schema posologico di Caverject. Aggiustamenti del dosaggio (se necessari) devono essere effettuati solo dopo aver consultato il medico ed in conformità alle linee guida sopra indicate per la definizione iniziale della dose ottimale. (Per il 57% dei pazienti inclusi in uno studio clinico, è stato necessario modificare la dose). Durante il trattamento per mezzo di autosomministrazione, si raccomanda che il paziente si rechi dal proprio medico ogni 3 mesi. In quelle occasioni dovranno essere determinate l'efficacia e la sicurezza del trattamento e, se necessario, la dose di Caverject sarà modificata.
    Caverject dovrebbe essere somministrato circa 5-10 minuti prima del rapporto sessuale.
    La frequenza di somministrazione raccomandata è di non oltre una iniezione al giorno e non oltre tre volte alla settimana, con almeno 24 ore di intervallo fra una somministrazione e l'altra.
    Caverject quale Complemento nella Diagnosi della Disfuzione Erettile
    Durante il più semplice dei test diagnostici per stabilire le cause della disfuzione erettile (test farmacologico), i pazienti vengono monitorizzati per stabilire l'insorgere di una erezione dopo l'iniezione intracavernosa di Caverject. Estensioni di questo test sono rappresentate dall'uso di Caverject quale complemento in alcune indagini strumentali, quali duplex o Doppler, test di washout allo Xenon 133, penogramma radioisotopico ed arteriografia del pene, per permettere di visualizzare e valutare la vascolarizzazione del pene. Per tutti questi test, si dovrà iniettare una singola dose di Caverject, che provochi una erezione adeguata.
    Modo di somministrazione
    1. Per ricostituire la soluzione, si suggerisce di utilizzare un ago dal calibro 22 G x 1½" (38 mm).
    2. Prelevare il solvente dalla fiala e trasferirlo nel flacone (fig. 1).
    Nel caso della siringa preriempita:
    a) ruotare la parte superiore del sigillo bianco della siringa, sino a rompere il sigillo stesso;
    b) applicare l'ago più lungo dal calibro 22 G x 1½“ (38 mm) e fissarlo ruotando sul collo della siringa;
    c) togliere la guaina dall'ago e trasferire il solvente direttamente nel flacone (fig. 1).
    Mantenendo la siringa inserita nel tappo del flacone, agitare gentilmente fino a completa dissoluzione della polvere.
    1. Capovolgere il flacone e prelevare il volume di Caverject indicato dal medico (fig. 2).

    1. Per effettuare l'iniezione intracavernosa, sostituire l'ago con uno più corto, dal calibro 27-30 G x ½" (12 mm).
    2. Caverject deve essere iniettato in una delle due aree del pene denominate "corpo cavernoso".
      Come indicato nelle figure A e B, i corpi cavernosi sono disposti lungo il pene, su entrambi i lati.
    1. Per assicurarsi una corretta autoiniezione di Caverject seguire attentamente le seguenti istruzioni:
    a) l'iniezione deve essere effettuata stando in posizione eretta o leggermente reclinata, iniettando solo nelle aree del pene indicate nelle figure A e B.
    Alternare l'area ad ogni iniezione (un lato per un'iniezione, l'altro lato per la successiva).
    Nell'ambito di ogni area, il punto d'iniezione deve essere cambiato ogni volta;
    b) afferrare la testa del pene tra il pollice e l'indice. Tendere il pene e mantenerlo fisso contro la coscia affinché non sfugga alla presa durante l'iniezione. Negli uomini non circoncisi, il prepuzio deve essere retratto per consentire un corretto posizionamento dell'iniezione.
    c) evitando di mettere il pollice sul pistone della siringa e seguendo la tecnica già adottata dal medico, con movimento continuo e fermo, inserire l'ago nel punto d'iniezione e con un'angolazione di 90° (figura C). Evitare i vasi sanguigni visibili.
    d) premendo sul pistone, iniettare il contenuto della siringa con movimento lento e deciso (figura D).
    e) togliere l'ago e comprimendo entrambi i lati del pene, premere per circa 3 minuti un batuffolo di cotone o un tampone imbevuto di alcool o di soluzione disinfettante sul sito d'iniezione.
    Se si manifestasse del sanguinamento, premere fino all'arresto dello stesso.
    Istruzioni per l'uso
    Il flacone ricostituito di Caverject è proposto per un singolo trattamento e dovrebbe essere eliminato dopo l'uso.
    Dopo ogni iniezione, il contenuto non utilizzato di una siringa non deve essere reintrodotto nel flacone originale di soluzione ricostituita.
    Per la ricostituzione utilizzare il solvente accluso, cioé acqua per preparazioni iniettabili, contenente alcool benzilico allo 0,9%. Questo diminuisce la capacità del farmaco di legarsi alla superficie del contenitore, garantendo la corretta concentrazione dell'Alprostadil.
    Dopo la ricostituzione, nessun'altra sostanza deve essere aggiunta al flacone.
    NOTA: nella ricetta il medico prescrittore deve dichiarare d'aver fornito al paziente tutte le informazioni sulle dosi, sugli effetti collaterali, sulle modalità tecniche necessarie per una utilizzazione informata del prodotto.

    Controindicazioni

    Quando non dev'essere usato Caverject
    L'Alprostadil per somministrazione intracavernosa non deve essere utilizzato in pazienti con ipersensibilità nota al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1, o in pazienti che presentano condizioni di predisposizione al priapismo, quali: pazienti con anemia falciforme o portatori dell'anemia falciforme, mieloma multiplo o leucemia, o in pazienti con malformazioni anatomiche del pene, quali angolazione, fibrosi dei corpi cavernosi o malattia di Peyronie. I pazienti con impianti penieni non devono essere trattati con Caverject. Caverject non deve essere somministrato a uomini per i quali l'attività sessuale è sconsigliata o controindicata.
    Questo medicinale non deve essere dato ai bambini prematuri o ai neonati (vedere paragrafo 4.4).

    Avvertenze speciali e precauzioni di impiego

    Cosa serve sapere prima di prendere Caverject
    Le cause cliniche latenti che provocano disfunzione erettile e che possono essere trattate, devono essere diagnosticate e curate prima di iniziare la terapia con Caverject.
    Priapismo
    Casi di priapismo (erezioni prolungate per oltre 6 ore) possono manifestarsi a seguito di somministrazione intracavernosa di Caverject. Il trattamento del priapismo non deve essere ritardato per più di 6 ore (vedere paragrafo 4.9).
    Per minimizzare il rischio, somministrare la dose minima efficace. Al paziente deve essere richiesto di segnalare immediatamente al proprio medico o, se non disponibile, di richiedere assistenza medica in ogni caso di erezione che si prolunghi per oltre 4 ore. I casi di priapismo andranno trattati con le appropriate terapie mediche. Un'erezione dolorosa ha maggiori probabilità di verificarsi in pazienti con deformazioni anatomiche del pene, come angolazione, fimosi, fibrosi cavernosa, malattia di Peyronie o placche.
    Fibrosi del pene
    Casi di fibrosi del pene, inclusa la malattia di Peyronie, si sono manifestati nell'1% dei pazienti inclusi in studi clinici condotti con Caverject. La fibrosi del pene, che comprende angolazione, fibrosi dei corpi cavernosi, noduli fibrosi e malattia di Peyronie, può verificarsi dopo la somministrazione intracavernosa di Caverject. La comparsa di fibrosi può aumentare con l'aumentare della durata dell'uso del farmaco.
    Si consiglia vivamente di sottoporre i pazienti a controlli regolari, con accurato esame del pene, per individuare l'insorgere di fibrosi del pene o malattia di Peyronie.
    Il trattamento con Caverject deve essere interrotto nei pazienti che dovessero sviluppare angolazione del pene, fibrosi dei corpi cavernosi o malattia di Peyronie.
    Malattie trasmissibili per via ematica e sessualmente trasmissibili, inclusa la sindrome da immunodeficienza acquisita (HIV)
    In alcuni pazienti l'iniezione di Caverject può dar luogo a piccoli sanguinamenti nel sito di iniezione. Nei pazienti affetti da patologia che si trasmette per via ematica, tale eventualità può aumentare il rischio di trasmissione della malattia al partner.
    L'uso dell'Alprostadil per somministrazione intracavernosa non costituisce una protezione dalla trasmissione di malattie sessuali. Gli individui che fanno uso di alprostadil devono essere informati sulle misure protettive necessarie per difendersi dal diffondersi di malattie a trasmissione sessuale, inclusa la sindrome da immunodeficienza acquisita (infezione da HIV).
    Anticoagulanti
    I pazienti in trattamento con anticoagulanti, quali warfarin o eparina, possono essere maggiormente predisposti al sanguinamento dopo l'iniezione intracavernosa.
    Caverject deve essere usato con cautela in pazienti con fattori di rischio cardiovascolari e cerebrovascolari.
    Caverject deve essere usato con cautela nei pazienti con pregressi attacchi ischemici transitori o in quelli con disturbi cardiovascolari instabili.
    La stimolazione e il rapporto sessuale possono determinare effetti di tipo cardiaco e polmonare nei pazienti con coronaropatia, insufficienza cardiaca congestizia o malattie polmonari. Durante la terapia con Caverject, questi pazienti devono usare cautela nell'avere rapporti sessuali.
    Caverject non è destinato alla somministrazione concomitante con eventuali altri farmaci per il trattamento della disfunzione erettile (vedere anche paragrafo 4.5).
    Nei pazienti con precedenti disturbi psichiatrici o dipendenza da farmaci deve essere tenuto presente il potenziale di abuso di Caverject.
    Le soluzioni ricostituite di Caverject sono destinate ad un singolo impiego. La siringa e ogni soluzione rimanente devono essere smaltiti adeguatamente.
    Rottura dell'ago
    Per la somministrazione di Caverject si utilizza un ago superfine. Come per tutti gli aghi superfini, esiste la possibilità di rottura dell'ago.
    Sono stati riportati casi di rottura dell'ago con parte di esso rimasta nel pene che, in alcuni casi, hanno richiesto il ricovero ospedaliero e la rimozione chirurgica.
    La possibilità di rottura dell'ago può essere minimizzata fornendo ai pazienti precise istruzioni sulla manipolazione e le tecniche di iniezione appropriate.
    Occorre avvertire i pazienti che, se l'ago è piegato, non devono utilizzarlo; inoltre, non devono tentare di raddrizzare un ago piegato. I pazienti devono rimuovere l'ago dalla siringa, gettarlo e applicare un nuovo ago sterile ed inutilizzato sulla siringa.
    Informazioni importanti su alcuni eccipienti:
    Alcool benzilico
    Caverject polvere e solvente per soluzione iniettabile contiene alcool benzilico, che può causare reazioni di ipersensibilità.
    Deve essere considerato il carico metabolico giornaliero combinato di alcool benzilico da tutte le fonti, specialmente nei pazienti con compromissione renale o epatica, a causa del rischio di accumulo e tossicità (acidosi metabolica).
    Questo medicinale è indicato solo per iniezione intracavernosa. La somministrazione endovenosa del conservante alcool benzilico è stata associata a reazioni avverse gravi e decesso in pazienti pediatrici inclusi neonati (“gasping syndrome“). La quantità minima di alcool benzilico alla quale si può manifestare la tossicità non è nota. Nei neonati prematuri e sottopeso può esservi maggiore probabilità di sviluppare tossicità. Caverject polvere e solvente per soluzione iniettabile non è indicato per uso pediatrico.
    Sodio
    Questo medicinale contiene meno di 1 mmol di sodio (23 mg) per dose, cioè essenzialmente ‘senza sodio'.

    Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione

    Quali farmaci o alimenti possono modificare l'effetto di Caverject
    Gli effetti di combinazioni di alprostadil con altri farmaci per il trattamento della disfunzione erettile (es. sildenafil) o altri farmaci in grado di indurre l'erezione (es. papaverina) non sono stati formalmente studiati. Tali farmaci non devono essere usati in combinazione con alprostadil in considerazione del rischio potenziale di indurre erezioni prolungate.
    I farmaci simpaticomimetici possono ridurre l'effetto di alprostadil. Alprostadil può aumentare gli effetti dei farmaci antiipertensivi, vasodilatatori, anticoagulanti e inibitori dell'aggregazione piastrinica. I pazienti in trattamento con anticoagulanti, quali warfarin o eparina, possono essere maggiormente predisposti al sanguinamento dopo l'iniezione intracavernosa.

    Fertilità, gravidanza e allattamento

    Non si applica.

    Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari

    Caverject non altera la capacità di guidare veicoli o di usare macchinari.

    Effetti indesiderati

    Quali sono gli effetti collaterali di Caverject
    I seguenti effetti indesiderati sono stati riportati durante studi clinici, che hanno incluso 1712 pazienti trattati con Caverject.
    L'effetto indesiderato più frequentemente riportato a seguito di iniezione intracavernosa di Caverject è dolore al pene. Nel corso degli studi clinici, il 30% dei pazienti riportò dolore al pene almeno in un'occasione; tuttavia, questa reazione risultò associata solamente all'11% delle iniezioni praticate. Nella maggioranza dei casi, il dolore al pene veniva definito di intensità lieve o moderata. Il 3% dei pazienti sospese il trattamento a causa del dolore al pene.
    Fibrosi del pene, compresa l'angolazione del pene, noduli fibrosi, e malattia di Peyronie, è stata segnalata nel 3% di tutti i pazienti che hanno partecipato agli studi clinici. In uno studio con auto somministrazione in cui la durata dell'uso arrivava fino a 18 mesi, l'incidenza di fibrosi del pene fu più elevata, circa l'8%.
    Ematomi ed ecchimosi nel sito di iniezione, correlati alla tecnica di iniezione, piuttosto che agli effetti dell'Alprostadil, si sono verificati rispettivamente nel 3% e nel 2% dei pazienti.
    L'erezione prolungata (definita come erezione della durata di 4-6 ore) si è verificata nel 4% dei pazienti. Il priapismo (definito come erezione dolorosa della durata di oltre 6 ore) si è verificato nello 0,4%. Nella maggioranza dei casi, si è risolto spontaneamente.
    Le reazioni avverse al farmaco che sono state riportate durante gli studi clinici e durante l'esperienza dopo la commercializzazione sono elencate nella tabella sottostante, le frequenze sono: molto comune (≥ 1/10); comune (≥ 100, < 1/10); non comune (≥ 1/1000, <1/100), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
    Le reazioni avverse al farmaco sono elencate in ordine di gravità decrescente all'interno di ciascuna categoria di frequenza e classificazione per sistemi e organi.
    Classificazione per sistemi e organi
    Frequenza
    Effetti indesiderati
    Infezioni ed infestazioni
    Non comune
    Infezione da miceti, raffreddore comune
    Patologie del sistema nervoso
    Non comune
    Presincope, ipoestesia, iperestesia
     
    Non nota
    Accidente cerebrovascolare
    Patologie dell'occhio
    Non comune
    Midriasi
    Patologie cardiache
    Non comune
    Extrasistole sopraventricolare
     
    Non nota
    Ischemia miocardica
    Patologie vascolari
    Non comune
    Emorragia venosa, ipotensione, vasodilatazione, disturbi vascolari periferici, disturbi venosi
    Patologie gastrointestinali
    Non comune
    Nausea, secchezza delle fauci
    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
    Comune
    Eritema
    Non comune
    Eruzione, iperidrosi, prurito
    Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
    Comune
    Spasmi muscolari
    Patologie renali e urinarie
    Non comune
    Emorragia uretrale, ematuria, disuria, pollachiuria, urgenza urinaria
    Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella
    Molto comune
    Dolore al pene
    Comune
    Erezione prolungata, malattia di peyronie, disturbi del pene
    Non comune
    Priapismo, dolore pelvico, massa testicolare, spermatocele, gonfiore testicolare, edema testicolare, disturbi testicolari, dolore allo scroto, eritema dello scroto, edema dello scroto, dolore testicolare, disturbi allo scroto, erezione dolorosa, balanite, fimosi, disfunzione erettile, disturbi dell'eiaculazione
    Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
    Comune
    Ematoma al sito di iniezione, ecchimosi
    Non comune
    Emorragia, emorragia al sito di iniezione, infiammazione, infiammazione al sito di iniezione, sensazione di calore al sito di iniezione, edema al sito di iniezione, gonfiore al sito di iniezione, dolore al sito di iniezione, irritazione al sito di iniezione, astenia, perdita di sensibilità al sito di iniezione, edema, edema periferico, prurito al sito di iniezione
    Esami diagnostici
    Non comune
    Aumento della creatininemia, diminuzione della pressione arteriosa, aumento della frequenza cardiaca
    Segnalazione delle reazioni avverse sospette.
    La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo http://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

    Sovradosaggio

    Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Caverject
    È noto che nell'uomo, a seguito di somministrazione intracavernosa di sostanze vasodilatatrici, incluso l'Alprostadil, si possono verificare erezioni prolungate e/o priapismo. Il trattamento del priapismo può venire effettuato con diversi metodi, quali aspirazione, iniezione intracavernosa di amine simpaticomimetiche o intervento chirurgico. Ai pazienti deve essere richiesto di segnalare al medico ogni caso di erezione che si prolunghi per un periodo di tempo eccessivo, ad esempio 6 ore o più.
    Il trattamento del priapismo (erezione prolungata) non deve essere ritardato oltre le 6 ore. La terapia iniziale deve essere eseguita mediante aspirazione del pene. Usando una tecnica asettica, inserire un ago a farfalla (butterfly) da 19-21 G nel corpo cavernoso ed aspirare 20-50 ml di sangue, il che può provocare la detumescenza del pene. Se necessario, la procedura può essere ripetuta sul lato opposto del pene fino a quando è stato aspirato un totale massimo di 100 ml di sangue. Se questa manovra dovesse essere insufficiente, si consiglia l'iniezione intracavernosa di un farmaco alfa-adrenergico. Sebbene le abituali controindicazioni della somministrazione intrapeniena di un vasocostrittore non si applichino al trattamento del priapismo, si consiglia di usare cautela quando si compie tale operazione. La pressione arteriosa e la frequenza cardiaca devono essere controllate continuamente durante il procedimento. È necessaria un'estrema cautela in pazienti affetti da malattie coronariche, ipertensione non controllata, ischemia cerebrale ed in soggetti che assumono farmaci inibitori della monoamino ossidasi (anti-MAO). In quest'ultimo caso, devono essere disponibili le misure per trattare una crisi ipertensiva. Preparare una soluzione di fenilefrina alla concentrazione di 200 microgrammi/ml e iniettare da 0,5 a 1,0 ml della soluzione ogni 5-10 minuti. In alternativa, usare una soluzione da 20 microgrammi/ml di epinefrina. Se necessario, tale operazione può essere seguita da un'ulteriore aspirazione di sangue attraverso lo stesso ago butterfly. La dose massima di fenilefrina deve essere di 1 mg mentre quella di epinefrina deve essere di 100 microgrammi (5 ml della soluzione). Come alternativa, si può usare metaraminolo, ma bisogna tener presente che sono state segnalate crisi ipertensive letali. Se anche questa misura fallisse nel risolvere il priapismo, è necessario inviare d'urgenza il paziente dal chirurgo per un ulteriore trattamento che, se richiesto, può includere un intervento di shunt.

    Scadenza

    Caverject 10 microgrammi/ml: 3 anni
    Caverject 20 microgrammi/ml: 3 anni
    La soluzione ricostituita deve essere usata immediatamente.

    Conservazione

    Non conservare a temperatura superiore ai 25°C.
    Per le condizioni di conservazione dopo la ricostituzione vedere paragrafo 6.3.

    Foglietto Illustrativo


    Fonti Ufficiali


    Servizi Avanzati


       © 2022 EDRA S.p.A. - P.iva 08056040960
      DPO - dpo@lswr.it