Trodelvy 200 mg polvere per concentrato per soluzione per infusione endovenosa 1 flaconcino in vetro
Trodelvy deve essere prescritto e somministrato ai pazienti solo da medici esperti nell'uso di terapie antitumorali, e somministrato in un contesto in cui siano disponibili strutture complete per la rianimazione.
Posologia
La dose raccomandata di Sacituzumab Govitecan è 10 mg/kg di peso corporeo somministrati mediante infusione endovenosa una volta alla settimana al giorno 1 e al giorno 8 di cicli di trattamento di 21 giorni. Il trattamento deve essere continuato fino a progressione della malattia o a tossicità inaccettabile.
Trattamento preventivo
Prima di ciascuna dose di sacituzumab govitecan, si raccomanda un trattamento per prevenire le reazioni correlate all'infusione e per prevenire la nausea e il vomito indotti dalla chemioterapia (chemotherapy-induced nausea and vomiting, CINV) (vedere paragrafo 4.4).
Modifiche della dose per reazioni correlate all'infusione
La velocità di infusione di sacituzumab govitecan deve essere rallentata oppure l'infusione deve essere interrotta se il paziente sviluppa una reazione correlata all'infusione. La terapia con sacituzumab govitecan deve essere interrotta definitivamente se si verificano reazioni correlate all'infusione che mettono in pericolo la vita (vedere paragrafo 4.4).
Modifiche della dose per reazioni avverse
La Tabella 1 indica le modifiche della dose per gestire le reazioni avverse a sacituzumab govitecan. La dose di sacituzumab govitecan non deve essere aumentata di nuovo dopo che è stata ridotta a causa di reazioni avverse.
Tabella 1: Modifiche della dose raccomandate per reazioni avverse
Reazione avversa
|
Occorrenza dell'evento
|
Modifica della dose
|
Neutropenia severa
|
Neutropenia di grado 4 per ≥ 7 giorni, OPPURE
Neutropenia febbrile di grado 3
(conta assoluta dei neutrofili < 1.000/mm3 e febbre ≥ 38,5 °C), OPPURE
Al momento del trattamento programmato, neutropenia di grado 3-4 che ritarda la somministrazione di 2 o 3 settimane per ritornare a un grado ≤ 1
|
Prima
|
Somministrare fattore stimolante le colonie di granulociti (granulocyte-
colony stimulating factor GCSF)
|
Seconda
|
Ridurre la dose del 25%
|
Terza
|
Ridurre la dose del 50%
|
Quarta
|
Interrompere il trattamento
|
Al momento del trattamento programmato, neutropenia di grado 3-4 che ritarda la somministrazione di oltre 3 settimane per ritornare a un grado ≤ 1
|
Prima
|
Interrompere il trattamento
|
Tossicità non neutropenica severa
|
Tossicità non ematologica di grado 4 di qualsiasi durata, OPPURE
Nausea, vomito o diarrea di grado 3-4 dovuti al trattamento non controllabili con agenti antiemetici e antidiarroici,
OPPURE
Altra tossicità non ematologica di grado 3-4 che
persiste > 48 ore nonostante il trattamento medico ottimale, OPPURE
Al momento del trattamento programmato, tossicità ematologica non neutropenica o non ematologica di grado 3-4 che ritarda la somministrazione di 2 o 3 settimane per ritornare
a un grado ≤ 1
|
Prima
|
Ridurre la dose del 25%
|
Seconda
|
Ridurre la dose del 50%
|
Terza
|
Interrompere il trattamento
|
In caso di tossicità ematologica non neutropenica o non ematologica di grado 3-4, nausea di grado 3 o vomito di grado 3-4 che non ritornano a un grado ≤ 1 entro 3 settimane
|
Prima
|
Interrompere il trattamento
|
Popolazioni speciali
Anziani
Nessun aggiustamento della dose è richiesto in pazienti ≥ 65 anni di età. I dati sull'uso di sacituzumab govitecan in pazienti di età ≥ 75 anni sono limitati.
Compromissione epatica
Nessun aggiustamento della dose iniziale è richiesto quando si somministra sacituzumab govitecan a pazienti con compromissione epatica lieve (bilirubina ≤ 1,5 il limite superiore della norma [ULN] e aspartato aminotransferasi [AST]/alanina aminotransferasi [ALT] < 3 ULN).
La sicurezza di sacituzumab govitecan in pazienti con compromissione epatica moderata o severa non è stata stabilita. Sacituzumab govitecan non è stato studiato in pazienti con bilirubina sierica > 1,5 ULN, in pazienti con AST o ALT > 3 ULN senza metastasi al fegato o in pazienti con AST o ALT > 5 ULN con metastasi al fegato. L'uso di sacituzumab govitecan deve essere evitato in questi pazienti.
Compromissione renale
Nessun aggiustamento della dose iniziale è richiesto quando si somministra sacituzumab govitecan a pazienti con compromissione renale lieve.
Sacituzumab govitecan non è stato studiato in pazienti con compromissione renale moderata o severa o malattia renale allo stadio terminale (clearance della creatinina [CrCl] ≤ 15 mL/min).
Popolazione pediatrica
La sicurezza e l'efficacia di sacituzumab govitecan nei bambini e negli adolescenti di età compresa tra 0 e 18 anni non sono state stabilite. Non ci sono dati disponibili.
Modo di somministrazione
Sacituzumab govitecan è solo per uso endovenoso. Deve essere somministrato mediante infusione endovenosa, non mediante infusione endovenosa rapida o bolo.
Prima infusione: l'infusione deve essere somministrata in un arco di tempo di 3 ore.
Infusioni successive: se le infusioni precedenti sono state tollerate, l'infusione deve essere somministrata in un arco di tempo di 1-2 ore.
Durante ciascuna infusione e per almeno 30 minuti dopo ogni infusione, i pazienti devono essere tenuti sotto osservazione per individuare eventuali segni o sintomi di reazioni correlate all'infusione (vedere paragrafo 4.4).
Per le istruzioni sulla ricostituzione del medicinale prima della somministrazione, vedere paragrafo 6.6.
Tracciabilità
Al fine di migliorare la tracciabilità dei medicinali biologici, il nome e il numero di lotto del medicinale somministrato devono essere chiaramente registrati.
Neutropenia
Sacituzumab Govitecan può causare neutropenia severa o che mette in pericolo la vita (vedere paragrafo 4.8). Sacituzumab govitecan non deve essere somministrato se la conta assoluta dei neutrofili è al di sotto di 1.500/mm3 il giorno 1 di qualsiasi ciclo o se la conta dei neutrofili è al di sotto di 1.000/mm3 il giorno 8 di qualsiasi ciclo. Pertanto, si raccomanda di monitorare la conta ematica dei pazienti durante il trattamento come indicato clinicamente. Sacituzumab govitecan non deve essere somministrato in caso di febbre neutropenica. In caso di neutropenia severa possono rendersi necessari il trattamento con un fattore stimolante le colonie di granulociti e modifiche della dose (vedere paragrafi 4.2 e 4.8).
Diarrea
Sacituzumab govitecan può causare diarrea severa (vedere paragrafo 4.8). Sacituzumab govitecan non deve essere somministrato in caso di diarrea di grado 3-4 al momento del trattamento programmato e il trattamento deve essere proseguito solo quando la situazione si è risolta a un grado ≤ 1 (vedere paragrafi 4.2 e 4.8). Al momento dell'insorgenza della diarrea, e se non viene identificata alcuna causa di infezione, deve essere iniziato il trattamento con loperamide. Inoltre, è possibile impiegare misure di supporto aggiuntive (ad esempio reintegrazione di liquidi e degli elettroliti), come indicato clinicamente.
I pazienti che mostrano una risposta colinergica eccessiva al trattamento con sacituzumab govitecan (ad esempio, crampi addominali, diarrea, salivazione, ecc.) possono ricevere il trattamento appropriato (ad esempio, atropina) per i trattamenti successivi con sacituzumab govitecan.
Ipersensibilità
Sacituzumab govitecan può causare ipersensibilità severa e che mette in pericolo la vita (vedere paragrafo 4.8). Negli studi clinici sono state osservate reazioni anafilattiche a sacituzumab govitecan e l'uso di sacituzumab govitecan è controindicato in pazienti con ipsersensibilità nota a sacituzumab govitecan (vedere paragrafo 4.3).
Si raccomanda di trattare i pazienti che ricevono sacituzumab govitecan con antipiretici, antagonisti dei recettori H1 e H2 o corticosteroidi (ad esempio, 50 mg di idrocortisone o equivalente, per via orale o endovenosa) prima dell'infusione. Durante ogni infusione di sacituzumab govitecan e per almeno 30 minuti dopo il termine di ogni infusione, i pazienti devono essere tenuti sotto stretta osservazione per individuare eventuali reazioni correlate all'infusione. La velocità di infusione di sacituzumab govitecan deve essere rallentata oppure l'infusione deve essere interrotta se il paziente sviluppa una reazione correlata all'infusione. La terapia con sacituzumab govitecan deve essere interrotta definitivamente se si verificano reazioni correlate all'infusione che mettono in pericolo la vita (vedere paragrafo 4.2).
Nausea e vomito
Sacituzumab govitecan è emetogeno (vedere paragrafo 4.8). Si raccomanda un trattamento antiemetico preventivo con due o tre medicinali (ad esempio, desametasone con un antagonista del recettore della 5-idrossitriptamina 3 [5-HT3] o un antagonista del recettore 1 della neurochinina [NK-1] e altri medicinali, secondo indicazioni) per prevenire la nausea e il vomito indotti dalla chemioterapia (CINV).
Sacituzumab govitecan non deve essere somministrato in caso di nausea di grado 3 o vomito di grado 3-4 al momento della somministrazione del trattamento programmato e il trattamento deve essere proseguito solo insieme ad altre misure di supporto quando la situazione si è risolta a un grado ≤ 1 (vedere paragrafo 4.2). Possono essere impiegati in aggiunta anche farmaci antiemetici e misure di supporto, in modo clinicamente appropriato. A tutti i pazienti devono essere forniti medicinali da assumere a casa e istruzioni chiare per la prevenzione e il trattamento di nausea e vomito.
Uso in pazienti con ridotta attività della UGT1A1
L'SN-38 (la piccola molecola componente di sacituzumab govitecan) è metabolizzato dalla uridina difosfato glucuronosil transferasi (UGT1A1). Le varianti genetiche del gene UGT1A1 come l'allele UGT1A1*28 riducono l'attività dell'enzima UGT1A1. Gli individui che sono omozigoti per l'allele UGT1A1*28 sono potenzialmente a rischio maggiore di neutropenia, neutropenia febbrile e anemia nonché di altre reazioni avverse dopo l'inizio del trattamento con sacituzumab govitecan (vedere paragrafo 4.8). Circa il 20% della popolazione nera, il 10% della popolazione bianca e il 2% della popolazione dell'Asia Orientale è omozigote per l'allele UGT1A1*28. In alcune popolazioni possono essere presenti alleli con funzionalità ridotta diversi da UGT1A1*28. I pazienti con nota attività ridotta di UGT1A1 devono essere attentamente monitorati per individuare eventuali reazioni avverse. Se non nota, non è necessario eseguire il test dello stato dell'UGT1A1 poiché la gestione delle reazioni avverse, incluse le modifiche della dose raccomandate, è la stessa per tutti i pazienti.
Tossicità embrio-fetale
In base al suo meccanismo d'azione, sacituzumab govitecan può causare teratogenicità e/o mortalità embrio-fetale se somministrato alle donne in gravidanza. Sacituzumab govitecan contiene un componente genotossico, l'SN-38, e colpisce rapidamente le cellule in fase di divisione. Le donne in gravidanza e le donne in età fertile devono essere informate del potenziale rischio per il feto. Lo stato di gravidanza delle donne in età fertile deve essere accertato prima dell'inizio della terapia con sacituzumab govitecan (vedere paragrafo 4.6).
Sodio
Questo medicinale sarà ulteriormente preparato per la somministrazione con una soluzione contenente sodio (vedere paragrafo 6.6). Questo deve essere tenuto in considerazione in rapporto all'assunzione totale giornaliera di sodio da qualsiasi fonte da parte del paziente.
Donne in età fertile/Contraccezione maschile e femminile
Le donne in età fertile devono usare misure contraccettive efficaci durante il trattamento e fino a 6 mesi dopo l'ultima dose.
I pazienti di sesso maschile con partner femminili in età fertile devono usare misure contraccettive efficaci durante il trattamento con Sacituzumab Govitecan e fino a 3 mesi dopo l'ultima dose.
Gravidanza
Non sono disponibili dati sull'uso di sacituzumab govitecan nelle donne in gravidanza. Tuttavia, in base al suo meccanismo d'azione, sacituzumab govitecan può causare teratogenicità e/o mortalità embrio-fetale se somministrato durante la gravidanza. Sacituzumab govitecan contiene un componente genotossico, l'SN-38, e colpisce le cellule in rapida divisione.
Sacituzumab govitecan non deve essere usato durante la gravidanza a meno che le condizioni cliniche della donna rendano necessario il trattamento con sacituzumab govitecan.
Lo stato di gravidanza delle donne in età fertile deve essere accertato prima dell'inizio della terapia con sacituzumab govitecan.
Le donne che iniziano una gravidanza devono immediatamente rivolgersi al medico.
Allattamento
Non è noto se sacituzumab govitecan o i suoi metaboliti siano escreti nel latte materno. Il rischio per i neonati/lattanti non può essere escluso. L'allattamento deve essere interrotto durante il trattamento con sacituzumab govitecan e per 1 mese dopo l'ultima dose.
Fertilità
Sulla base dei risultati degli studi sugli animali, sacituzumab govitecan può compromettere la fertilità nelle donne in età fertile (vedere paragrafo 5.3). Non sono disponibili dati sull'effetto di sacituzumab govitecan sulla fertilità umana.
Riassunto del profilo di sicurezza
Le reazioni avverse più frequentemente riportate nei pazienti trattati con Sacituzumab Govitecan sono state: diarrea (64,5%), nausea (64,2%), neutropenia (64,2%), stanchezza (52,5%), alopecia (44,3%), anemia (43,2%), vomito (38,0%), stipsi (36,3%), appetito ridotto (28,1%), tosse (22,7%) e dolore addominale (20,8%).
Le reazioni avverse gravi più frequentemente riportate nei pazienti trattati con sacituzumab govitecan sono state neutropenia febbrile (4,5%) e diarrea (3,6%).
Le reazioni avverse di grado 3 o superiore più comuni sono state neutropenia (49,5%), leucopenia (12,0%), diarrea (10,7%), anemia (10,1%), neutropenia febbrile (6,6%), stanchezza (5,2%), ipofosfatemia (5,2%), nausea (4,1%) e vomito (3,0%).
Tabella delle reazioni avverse
Il profilo di sicurezza di sacituzumab govitecan è derivato da dati aggregati di due studi clinici su 366 pazienti trattati con sacituzumab govitecan 10 mg/kg di peso corporeo per il trattamento di cancro della mammella triplo negativo metastatico. L'esposizione mediana a sacituzumab govitecan è stata di 4,9 mesi.
La Tabella 2 presenta le reazioni avverse riportate con sacituzumab govitecan. La frequenza delle reazioni avverse si basano sulle frequenze degli eventi avversi per tutte le cause, in cui una percentuale degli eventi per una reazione avversa può avere altre cause diverse da sacituzumab govitecan, come la malattia, altri medicinali o cause non correlate. La severità delle reazioni avverse al farmaco è stata valutata secondo i criteri comuni di terminologia per gli eventi avversi (Common Terminology Criteria for Adverse Events, CTCAE): grado 1 = lieve, grado 2 = moderata, grado 3 = severa, grado 4 = rischiosa per la vita e grado 5 = morte.
Le reazioni avverse sono elencate in base alla classificazione per sistemi e organi e in base alla frequenza. Le frequenze sono definite come segue: molto comune (≥ 1/10), comune (≥ 1/100, < 1/10), non comune (≥ 1/1.000, < 1/100), raro (≥ 1/10.000, < 1/1.000), molto raro (< 1/10.000) e non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili). All'interno di ogni categoria di frequenza, le reazioni avverse sono presentate in ordine decrescente di frequenza per tutti i gradi di severità.
Tabella 2: Elenco delle reazioni avverse
Classificazione per organi e sistemi MedDRA
|
Frequenze di
tutti i gradi di gravità
|
Tutti i gradi di
gravità (%) n=366
|
Grado di
gravità ≥ 3 (%) n=366
|
Infezioni ed infestazioni
|
Infezione delle vie urinarie
|
Molto comune
|
15,3
|
1,1
|
Infezione delle vie respiratorie superiori
|
Molto comune
|
13,1
|
0,3
|
Infezione polmonare |
Comune
|
5,2 |
3,3 |
Rinofaringite
|
Comune
|
5,2
|
0,0
|
Sinusite
|
Comune
|
4,4
|
0,0
|
Bronchite
|
Comune
|
3,8
|
0,3
|
Influenza
|
Comune
|
2,5
|
0,5
|
Herpes orale
|
Comune
|
2,5
|
0,0
|
Patologie del sistema emolinfopoietico
|
Neutropenia
|
Molto comune
|
64,2
|
49,5
|
Anemia
|
Molto comune
|
43,2
|
10,1
|
Leucopenia
|
Molto comune
|
19,4
|
12,0
|
Linfopenia
|
Molto comune
|
10,9
|
2,5
|
Neutropenia febbrile
|
Comune
|
6,6
|
6,6
|
Disturbi del sistema immunitario
|
Ipersensibilità1
|
Molto comune
|
36,6
|
1,9
|
Disturbi del metabolismo e della nutrizione
|
Appetito ridotto
|
Molto comune
|
28,1
|
1,4
|
Ipokaliemia
|
Molto comune
|
16,7
|
2,5
|
Ipomagnesiemia
|
Molto comune
|
15,0
|
0,3
|
Iperglicemia
|
Molto comune
|
11,7
|
1,6
|
Ipofosfatemia
|
Comune
|
8,7
|
5,2
|
Ipocalcemia
|
Comune
|
7,1
|
0,8
|
Disturbi psichiatrici
|
|
|
|
Insonnia
|
Molto comune
|
11,7
|
0,0
|
Ansia
|
Comune
|
6,3
|
0,3
|
Patologie del sistema nervoso
|
Cefalea
|
Molto comune
|
19,4
|
0,8
|
Capogiro
|
Molto comune
|
13,7
|
0,0
|
Disgeusia
|
Comune
|
9,0
|
0,0
|
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
|
Tosse
|
Molto comune
|
22,7
|
0,0
|
Rinorrea
|
Comune
|
6,6
|
0,0
|
Congestione nasale
|
Comune
|
6,0
|
0,0
|
Epistassi
|
Comune
|
5,2
|
0,0
|
Dispnea da sforzo
|
Comune
|
4,1
|
0,0
|
Tosse produttiva
|
Comune
|
3,8
|
0,0
|
Sindrome delle vie aeree superiori con tosse
|
Comune
|
2,7
|
0,0
|
Patologie gastrointestinali
|
Diarrea
|
Molto comune
|
64,5
|
10,7
|
Nausea
|
Molto comune
|
64,2
|
4,1
|
Vomito
|
Molto comune
|
38,0
|
3,0
|
Stipsi
|
Molto comune
|
36,3
|
0,5
|
Dolore addominale
|
Molto comune
|
20,8
|
2,2
|
Stomatite
|
Comune
|
9,6
|
0,8
|
Dolore addominale superiore
|
Comune
|
6,8
|
0,3
|
Malattia da reflusso gastroesofageo
|
Comune
|
5,7
|
0,0
|
Distensione dell'addome
|
Comune
|
5,5
|
0,0
|
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
|
Alopecia
|
Molto comune
|
44,3
|
0,0
|
Eruzione cutanea
|
Molto comune
|
15,8
|
1,1
|
Prurito
|
Molto comune
|
12,0
|
0,0
|
Cute secca
|
Comune
|
9,0
|
0,0
|
Eruzione cutanea maculo-papulare
|
Comune
|
6,8
|
0,0
|
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
|
Dolore dorsale
|
Molto comune
|
18,3
|
0,8
|
Artralgia
|
Molto comune
|
13,7
|
0,3
|
Dolore toracico muscolo-scheletrico
|
Comune
|
6,3
|
0,0
|
Spasmi muscolari
|
Comune
|
5,2
|
0,0
|
Patologie renali e urinarie
|
Disuria
|
Comune
|
4,4
|
0,3
|
Ematuria
|
Comune
|
2,7
|
0,3
|
Patologie generali e condizioni relative alla sede di somministrazione
|
Stanchezza
|
Molto comune
|
52,5
|
5,2
|
Dolore
|
Comune
|
7,1
|
0,8
|
Brividi
|
Comune
|
5,5
|
0,0
|
Esami diagnostici
|
Peso diminuito
|
Molto comune
|
10,1
|
0,0
|
Fosfatasi alcalina ematica aumentata
|
Comune
|
8,5
|
1,4
|
Tempo di tromboplastina parziale attivata prolungato
|
Comune
|
4,1
|
0,5
|
1: Eventi di ipersensibilità segnalati fino alla fine del giorno successivo alla somministrazione del trattamento. Sono inclusi gli eventi codificati secondo i seguenti termini preferiti: dispnea, ipotensione, rossore, eritema, fastidio al torace, respiro sibilante, edema, orticaria, reazione anafilattica, ulcerazione della bocca, esfoliazione cutanea, lingua tumefatta, tensione della gola.
Descrizione di reazioni avverse selezionate
Neutropenia
Il tempo mediano all'insorgenza della neutropenia dopo l'inizio del primo ciclo di trattamento è stato 15 giorni. La durata mediana della neutropenia è stata 8 giorni.
La neutropenia si è verificata nel 64,2% (235/366) dei pazienti trattati con sacituzumab govitecan, inclusa neutropenia di grado 3-4 nel 49,5% dei pazienti. La neutropenia è stata la causa di riduzione della dose nel 6,3% (23/366) dei pazienti.
La neutropenia febbrile si è verificata nel 6,6% (24/366) dei pazienti trattati con sacituzumab govitecan. La neutropenia febbrile è stata la causa di riduzione della dose nell'1,9% (7/366) dei pazienti.
Uso in pazienti con ridotta attività della UGT1A1
L'incidenza della neutropenia di grado 3-4 è stata del 57% (40/70) nei pazienti omozigoti per l'allele UGT1A1*28, del 47% (115/246) nei pazienti eterozigoti per l'allele UGT1A1*28 e del 45% (117/261) nei pazienti omozigoti per l'allele wild-type. L'incidenza della neutropenia febbrile di grado 3-4 è stata del 19% (13/70) nei pazienti omozigoti per l'allele UGT1A1*28, del 4% (10/246) nei pazienti eterozigoti per l'allele UGT1A1*28 e del 4% (10/261) nei pazienti omozigoti per l'allele wild-type.
L'incidenza dell'anemia di grado 3-4 è stata del 24% (17/70) nei pazienti omozigoti per l'allele UGT1A1*28, dell'8% (20/246) nei pazienti eterozigoti per l'allele UGT1A1*28 e del 10% (26/261) nei pazienti omozigoti per l'allele wild-type.
Diarrea
Il tempo mediano all'insorgenza della diarrea dopo l'inizio del primo ciclo di trattamento è stato 13 giorni. La durata mediana della diarrea è stata 8 giorni.
La diarrea si è verificata nel 64,5% (236/366) dei pazienti trattati con sacituzumab govitecan. Eventi di grado 3 si sono verificati nel 10,7% (39/366) dei pazienti. Un paziente su 366 (< 1%) ha interrotto il trattamento a causa della diarrea. La colite neutropenica è stata osservata in < 1% (1/366) dei pazienti.
Ipersensibilità
Reazioni da ipersensibilità segnalate fino alla fine del giorno successivo alla somministrazione si sono verificate nel 36,6% (134/366) dei pazienti trattati con sacituzumab govitecan. Ipersensibilità di grado 3 e maggiore si è verificata nell'1,9% (7/366) dei pazienti trattati con sacituzumab govitecan. L'incidenza delle reazioni da ipersensibilità che hanno comportato l'interruzione definitiva della terapia con sacituzumab govitecan è stata dello 0,3% (1/366).
Immunogenicità
Negli studi clinici in pazienti trattati con sacituzumab govitecan, 9 (1,1%) pazienti su 785 hanno sviluppato anticorpi contro sacituzumab govitecan; 6 di questi pazienti (lo 0,8% di tutti i pazienti trattati con sacituzumab govitecan) hanno presentato anticorpi neutralizzanti contro sacituzumab govitecan.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione:
Agenzia Italiana del Farmaco
Sito web: