Cos'è Naemis?
Naemis può essere prescritto con Ricetta
Confezioni
Informazioni commerciali sulla prescrizione
Concessionario:
Ricetta:
Classe:
Principio attivo:
Gruppo terapeutico:
ATC:
Forma farmaceutica: compressa
Indicazioni
Posologia
- dal giorno 1 al giorno 10, una compressa rosa (estradiolo);
- dal giorno 11 al giorno 24, una compressa bianca (estradiolo associato a nomegestrolo acetato).
Controindicazioni
- Cancro del seno accertato, pregresso o sospetto
- Neoplasie maligne estrogeno dipendenti accertate o sospette (ad es. cancro dell'endometrio)
- Emorragie genitali non diagnosticate
- Iperplasia endometriale non trattata
- Tromboembolia venosa pregressa o in atto (trombosi venosa profonda, embolia polmonare)
- Disturbi trombofilici accertati (ad es. carenza di proteina C, proteina S o antitrombina, vedere paragrafo 4.4)
- Malattia tromboembolica arteriosa in atto o recente (ad es. angina, infarto miocardico)
- Grave patologia epatica o epatopatie in anamnesi, fino a quando la funzionalità epatica non sono rientrati nella norma
- Ipersensibilità nota ai principi attivi o a uno qualsiasi degli eccipienti elencato al paragrafo 6.1
- Porfiria
- Presenza o anamnesi di meningioma.
Avvertenze speciali e precauzioni di impiego
- Leiomioma (fibromi uterini) o endometriosi;
- Fattori di rischio per disturbi tromboembolici (si veda di seguito);
- Fattori di rischio per tumori estrogeno-dipendenti (ad es. parenti di primo grado con carcinoma mammario);
- Ipertensione;
- Alterazioni epatiche (es. adenoma epatico);
- Diabete mellito con o senza interessamento vascolare;
- Colelitiasi;
- Emicrania o (grave) cefalea;
- Lupus eritematoso sistemico;
- Storia d'iperplasia endometriale (si veda di seguito);
- Epilessia;
- Asma;
- Otosclerosi.
- Ittero o alterazione della funzionalità epatica;
- Aumento significativo della pressione arteriosa;
- Nuovo attacco di cefalea tipo emicrania;
- Gravidanza.
- Nelle donne con utero intatto, il rischio d'iperplasia e di carcinoma endometriale è aumentato quando gli estrogeni vengono somministrati da soli per periodi prolungati. L'aumento segnalato del rischio di carcinoma endometriale tra le pazienti trattate con soli estrogeni è da 2 a 12 volte superiore a confronto con le pazienti che non ne fanno uso, a seconda della durata del trattamento e della dose di estrogeni (vedere paragrafo 4.8). Dopo l'interruzione del trattamento, il rischio può rimanere elevato per almeno 10 anni.
- L'aggiunta di un progestinico ciclicamente per almeno 12 giorni per mese/28 giorni per ciclo o la terapia continua combinata estroprogestinica nelle donne non isterectomizzate previene il rischio in eccesso associato alla TOS a base di soli estrogeni.
- Durante i primi mesi di trattamento possono comparire sanguinamenti intermestruali e spotting. Qualora questi compaiano dopo qualche tempo dall'inizio della terapia o continuino dopo la sua interruzione si devono ricercarne le ragioni, ricorrendo anche a una biopsia endometriale, per escludere una neoplasia maligna a carico dell'endometrio.
- La terapia ormonale sostitutiva (TOS) è associata a un rischio aumentato da 1,3 a 3 volte d'insorgenza di tromboembolia venosa (TEV), cioè trombosi venosa profonda o embolia polmonare. Il verificarsi di un evento simile è più probabile nel primo anno di TOS rispetto ai successivi (vedere paragrafo 4.8).
- Le pazienti con stati trombofilici accertati hanno un rischio aumentato di TEV e la TOS può aggiungersi a questo rischio. Pertanto, la TOS è controindicata in queste pazienti (vedere paragrafo 4.3).
- Tra i fattori di rischio generalmente riconosciuti per la TEV vanno annoverati: uso di estrogeni, età avanzata, intervento di chirurgia maggiore, immobilità prolungata, obesità (IMC > 30 kg/m2), gravidanza/periodo postpartum, lupus eritematoso sistemico (LES) e cancro. Non esiste unanimità di pareri sul possibile ruolo svolto dalle vene varicose nella TEV.
- Come per tutti i pazienti in fase postoperatoria, devono essere prese in considerazione misure profilattiche per evitare una TEV dopo l'intervento. Se l'intervento di chirurgia elettiva deve essere seguito da un'immobilizzazione prolungata, si raccomanda di interrompere temporaneamente la TOS da 4 a 6 settimane prima. Il trattamento non deve essere ripreso fino a quando la donna non è stata completamente mobilizzata.
- Alle donne senza alcuna storia personale di TEV ma con un parente di primo grado con una storia di trombosi in età giovane, può essere proposto uno screening dopo attenta valutazione in merito alle sue limitazioni (lo screening permette di identificare solo una parte dei difetti trombofilici).
- Qualora venga identificato un difetto trombofilico correlato alla trombosi nei membri familiari o se il difetto è ‘grave' (ad es. carenze di antitrombina, proteina S o proteina C o una combinazione di difetti), la TOS è controindicata.
- Le donne già in trattamento con una terapia anticoagulante cronica devono essere sottoposte a un'attenta valutazione dei benefici e dei rischi correlati all'uso della TOS.
- Qualora si verifichi tromboembolia venosa dopo l'inizio della terapia, si deve sospendere l'assunzione del farmaco. Le pazienti devono essere informate sulla necessità di rivolgersi immediatamente al proprio medico curante in presenza di sintomi che possano far sospettare un evento tromboembolico (es. gonfiore doloroso a una gamba, improvviso dolore al torace, dispnea).
Negli studi clinici con il regime di associazione contro il virus dell'epatite C (HCV) costituito da ombitasvir/paritaprevir/ritonavir con e senza dasabuvir, gli aumenti dell'ALT maggiori di 5 volte il limite superiore della norma (LSN) erano significativamente più frequenti in donne che utilizzavano medicinali contenenti etinilestradiolo, come i COC. Inoltre, anche in pazienti trattate con glecaprevir/pibrentasvir, sono stati osservati incrementi di ALT in donne che utilizzavano medicinali contenenti etinilestradiolo, come i COC. Le donne che utilizzavano medicinali contenenti estrogeni diversi dall'etinilestradiolo, come l'estradiolo, presentavano una frequenza di aumenti dell'ALT simile a quella delle donne che non ricevevano alcun estrogeno; tuttavia, a causa del numero limitato di donne che assumevano questi estrogeni di altro tipo, è necessaria prudenza in caso di co-somministrazione con il regime terapeutico di associazione costituito da ombitasvir/paritaprevir/ritonavir con o senza dasabuvir, nonché con il regime a base di glecaprevir/pibrentasvir. Vedere paragrafo 4.5.
- Poiché l'assunzione di estrogeni può comportare una ritenzione di liquidi, si devono tenere sotto attento controllo le pazienti affette da alterata funzionalità renale o cardiaca.
- Le donne con ipertrigliceridemia preesistente devono essere tenute sotto stretto controllo durante la terapia estrogena o ormonale sostitutiva, poiché in questa condizione, durante estrogenoterapia, sono stati riportati rari casi di notevole incremento dei trigliceridi plasmatici che hanno provocato pancreatiti.
- Gli estrogeni aumentano la globulina che lega gli ormoni tiroidei (TBG), il che comporta un aumento dell'ormone tiroideo totale circolante, misurato come iodio legato alla proteina (PBI), dei livelli di T4 (misurati con cromatografia su colonna o dosaggio radioimmunologico) o dei livelli di T3 (misurati con dosaggio radioimmunologico). L'uptake su resina di T3 è ridotto in quanto riflette l'aumento di TBG. Le concentrazioni di T4 e T3 liberi risultano inalterate. Altre proteine leganti possono essere aumentate nel siero, cioè la globulina che lega i corticosteroidi (CBG), la globulina che lega gli ormoni sessuali (SHBG), con conseguente aumentata concentrazione plasmatica rispettivamente di corticosteroidi e ormoni sessuali. Le concentrazioni dell'ormone libero o biologicamente attivo sono immodificate. Altre proteine plasmatiche possono essere aumentate (angiotensinogeno/renina substrato, alfa-I-antitripsina, ceruloplasmina).
- Gli estrogeni esogeni possono indurre o esacerbare i sintomi dell'angioedema ereditario e acquisito.
- L'uso di una TOS non migliora le funzioni cognitive. Vi è qualche evidenza di un aumentato rischio di probabile demenza in donne che iniziano la TOS combinata continua o a base di soli estrogeni dopo i 65 anni.
Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione
Altre interazioni
Negli studi clinici con il regime terapeutico di associazione contro l'HCV costituito da ombitasvir/paritaprevir/ritonavir con e senza dasabuvir, gli aumenti dell'ALT maggiori di 5 volte il limite superiore della norma (LSN) erano significativamente più frequenti nelle donne che utilizzavano medicinali contenenti etinilestradiolo, come i COC. Le donne che utilizzavano medicinali contenenti estrogeni diversi dall'etinilestradiolo, come l'estradiolo, presentavano una frequenza di aumenti dell'ALT simile a quella delle donne che non ricevevano alcun estrogeno; tuttavia, a causa del numero limitato di donne che assumevano questi estrogeni di altro tipo, è necessaria prudenza in caso di co-somministrazione con il regime terapeutico di associazione costituito da ombitasvir/paritaprevir/ritonavir con o senza dasabuvir, nonché con il regime a base di glecaprevir/pibrentasvir (vedere paragrafo 4.4)
Interazioni riportate su letteratura scientifica internazionale
Prima di prendere "Naemis" insieme ad altri farmaci come “Aprepitant Accord”, “Aprepitant Teva”, “Aptivus”, “Atanto”, “Atazanavir Krka”, “Atazanavir Mylan”, “Atazanavir Sandoz”, “Aurantin - Soluzione (uso Interno)”, “Carbamazepina EG”, “Carbamazepina Zentiva - Compressa A Rilascio Modificato”, “Dintoina”, “Dintoinale”, “Efavirenz E Emtricitabina E Tenofovir Disoproxil Aurobindo”, “Efavirenz + Emtricitabina + Tenofovir Disoproxil Mylan”, “Efavirenz Emtricitabina Tenofovir Disoproxil Krka”, “Efavirenz Emtricitabina Tenofovir Disoproxil Teva”, “Efavirenz / Emtricitabina / Tenofovir Disoproxil Zentiva”, “Efavirenz Mylan”, “Efavirenz Teva”, “Emend”, “Evotaz”, “Fenitoina Hikma”, “Gamibetal Complex”, “Gardenale”, “Ivemend”, “Luminale - Compressa”, “Mycobutin”, “Mysoline”, “Nervaxon”, “Nevirapina Mylan”, “Nevirapina Teva Italia”, “Oxcarbazepina Tecnigen - Compresse Rivestite”, “Reyataz - Capsula”, “Rifadin”, “Rifater”, “Rifinah”, “Rifocin”, “Sustiva”, “Targretin”, “Tegretol”, “Telzir”, “Tolep”, “Viramune”, “Zigabal - Compressa”, etc.., chiedi al tuo al tuo medico o farmacista di fiducia di verificare che sia sicuro e non dannoso per la tua salute ...
Fertilità, gravidanza e allattamento
Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari
Effetti indesiderati
Classificazione per sistemi e organi
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comuni
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non comuni
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Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella
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Dismenorrea, menorragia, disturbi mestruali, leucorrea, peggioramento di fibromi uterini, dolore pelvico
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Neoplasie benigne del seno, polipi uterini, endometriosi, candidiasi vaginale, aumento del seno
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Patologie gastrointestinali
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Dolore addominale, gonfiore
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Vomito, costipazione, diarrea
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Patologie del sistema nervoso
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Cefalea
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Emicrania, capogiri
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Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
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Crampi muscolari, dolore degli arti
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Artralgia
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Disturbi psichiatrici
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Nervosismo, depressione
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Patologie vascolari
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Trombosi venosa superficiale o profonda, tromboflebite, ipertensione arteriosa
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Patologie sistemiche e sito di somministrazione
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Aumento ponderale
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Edema periferico, astenia, aumento dell'appetito
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Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
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Eruzione cutanea, prurito, alopecia
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Patologie epatobiliari
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Valori epatici anomali
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- Nelle donne che assumono una terapia combinata estroprogenistica per più di 5 anni è stato segnalato un raddoppiamento del rischio di avere una diagnosi di cancro al seno.
- L'aumento di rischio in donne sottoposte a una terapia a base di solo estrogeno è inferiore a quello osservato in donne che utilizzano combinazioni di estro-progestinici.
- Il livello di rischio dipende dalla durata d'uso (vedere paragrafo 4.4).
- Le stime del rischio assoluto sulla base dei risultati della più ampia sperimentazione randomizzata controllata con placebo (studio WHI) e della più ampia metanalisi di studi epidemiologici prospettici sono presentati di seguito.
Età all'inizio della TOS
(anni)
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Incidenza su 1.000 non utilizzatrici di TOS in un periodo di 5 anni (50-54 anni di età)*
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Rapporto di rischio
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Casi aggiuntivi su 1.000 utilizzatrici di TOS dopo 5 anni
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TOS a base di solo estrogeno
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|||
50
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13,3
|
1,2
|
2,7
|
Estro-progestinici combinati
|
|||
50
|
13,3
|
1,6
|
8,0
|
*Tratti dai tassi di incidenza al basale in Inghilterra nel 2015 tra le donne con indice di massa corporea 27 (kg/m2)
Nota: poiché l'incidenza attesa del cancro della mammella è diversa nei vari paesi dell'UE, anche il numero di casi supplementari di tale tipo di cancro varierà proporzionalmente.
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Età all'inizio della TOS
(anni)
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Incidenza su 1.000 non utilizzatrici di TOS in un periodo di 10 anni (50-59 anni di età)*
|
Rapporto di rischio
|
Casi aggiuntivi su 1.000 utilizzatrici di TOS dopo 10 anni
|
TOS a base di solo estrogeno
|
|||
50
|
26,6
|
1,3
|
7,1
|
Estro-progestinici combinati
|
|||
50
|
26,6
|
1,8
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20,8
|
*Tratti dai tassi di incidenza al basale in Inghilterra nel 2015 tra le donne con indice di massa corporea 27 (kg/m2)
Nota: poiché l'incidenza attesa del cancro della mammella è diversa nei vari paesi dell'UE, anche il numero di casi supplementari di tale tipo di cancro varierà proporzionalmente.
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Fascia di età
(anni)
|
Incidenza ogni 1.000 donne nel braccio trattato con placebo nell'arco di 5 anni
|
Rapporto di rischio e IC al 95%
|
Casi supplementari ogni 1.000 pazienti trattate con TOS nell'arco di 5 anni (IC al 95%)
|
CEE a base di soli estrogeni
|
|||
50-79
|
21
|
0,8 (0,7 – 1,0)
|
-4 (-6 – 0)*
|
CEE+MPA estrogeni e progestinici‡
|
|||
50-79
|
17
|
1,2 (1,0 – 1,5)
|
+4 (0 – 9)
|
Fascia di età (anni)
|
Incidenza ogni 1.000 donne nel braccio trattato con il placebo
nell'arco di 5 anni
|
Rapporto di rischio e IC al 95%
|
Casi supplementari ogni 1.000
pazienti trattate con TOS
|
Terapia orale a base di soli estrogeni*
|
|||
50-59
|
7
|
1,2 (0,6-2,4)
|
1 (-3-10)
|
Terapia orale combinata estroprogestinica
|
|||
50-59
|
4
|
2,3 (1,2-4,3)
|
5 (1-13)
|
*studi in donne senza utero
|
- L'uso della terapia a base di soli estrogeni e della terapia estroprogestinica è associato a un aumento di 1,5 volte del rischio relativo di ictus ischemico. Il rischio di ictus emorragico non è aumentato durante l'uso della TOS.
- Il rischio relativo non dipende dall'età o dalla durata d'uso, ma poiché il rischio al basale è fortemente dipendente dall'età, il rischio generale di ictus nelle donne che assumono una TOS aumenta con l'età; vedere paragrafo 4.4.
Fascia di età (anni)
|
Incidenza ogni 1.000 donne nel braccio trattato con il placebo
nell'arco di 5 anni
|
Rapporto di rischio e IC al 95%
|
Casi supplementari ogni 1.000
pazienti trattate con TOS
|
50-59
|
8
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1,3 (1,1-1,6)
|
3 (1-5)
|
* Non ci sono state differenze tra ictus ischemico ed emorragico
|
- colecistopatia;
- patologie della cute e del tessuto sottocutaneo: cloasma, eritema multiforme, eritema nodoso, porpora vascolare;
- probabile demenza al di sopra dei 65 anni (vedere paragrafo 4.4)