Clofarabina Teva è un farmaco a base del principio attivo
Clofarabina, appartenente alla categoria degli
Antineoplastici antimetaboliti e nello specifico
Analoghi della purina. E' commercializzato in Italia dall'azienda
Teva Italia S.r.l. - Sede legale.
Clofarabina Teva può essere prescritto con
Ricetta OSP - medicinali soggetti a prescrizione medica limitativa, utilizzabili esclusivamente in ambiente ospedaliero o in struttura ad esso assimilabile.
Clofarabina Teva 1 mg/ml concentrato per soluzione per infusione 4 flaconcini da 20 ml
Informazioni commerciali sulla prescrizione
Titolare: Teva Italia S.r.l. - Sede legaleConcessionario: Teva Italia S.r.l. - Sede legaleRicetta: OSP - medicinali soggetti a prescrizione medica limitativa, utilizzabili esclusivamente in ambiente ospedaliero o in struttura ad esso assimilabile
Classe: H
Principio attivo: ClofarabinaGruppo terapeutico: Antineoplastici antimetaboliti
Forma farmaceutica: soluzione (uso interno)
Trattamento della leucemia linfoblastica acuta (LLA) in pazienti pediatrici in recidiva o refrattari che abbiano ricevuto almeno due precedenti regimi terapeutici e qualora non vi siano altre possibilità di trattamento prevedibilmente in grado di offrire una risposta duratura. La sicurezza e l'efficacia sono state valutate in studi condotti su pazienti di età ≤ 21 anni alla diagnosi iniziale (vedere paragrafo 5.1).
La terapia deve essere iniziata e supervisionata da un medico con esperienza nella gestione di pazienti affetti da leucemie acute.
Posologia
Popolazione adulta (compresi gli anziani)
Attualmente non vi sono dati sufficienti a stabilire la sicurezza e l'efficacia della Clofarabina in pazienti adulti (vedere paragrafo 5.2).
Popolazione pediatrica
Bambini e adolescenti (≥ 1 anno di età)
La dose raccomandata in monoterapia è di 52 mg/m2 di superficie corporea somministrati per infusione endovenosa nell'arco di 2 ore, ogni giorno per 5 giorni consecutivi. La superficie corporea deve essere calcolata in base all'altezza e al peso effettivi del paziente prima dell'inizio di ogni ciclo. I cicli di trattamento devono essere ripetuti ogni 2-6 settimane (dal giorno di inizio del ciclo precedente) dopo il recupero di una normale emopoiesi (cioè ANC ≥ 0,75 × 109/l) e il ritorno al livello basale di funzionalità degli organi. Una riduzione della dose del 25% può essere giustificata in pazienti che presentano tossicità significative (vedere sotto). Attualmente l'esperienza della somministrazione ai pazienti di più di 3 cicli di trattamento è limitata (vedere paragrafo 4.4).
La maggior parte dei pazienti che rispondono alla clofarabina ottiene una risposta dopo 1 o 2 cicli di trattamento (vedere paragrafo 5.1). Spetta quindi al medico che segue il trattamento valutare i vantaggi e i rischi potenziali associati alla prosecuzione della terapia nei pazienti che non mostrano un miglioramento ematologico e/o clinico dopo 2 cicli di trattamento (vedere paragrafo 4.4).
Bambini con peso < 20 kg
Deve essere preso in considerazione il prolungamento del tempo di infusione oltre le 2 ore per cercare di ridurre i sintomi di ansia e irritabilità ed evitare concentrazioni massime di clofarabina eccessivamente elevate (vedere paragrafo 5.2).
Bambini < 1 anno di età
Non vi sono dati sulla farmacocinetica, la sicurezza o l'efficacia della clofarabina nei bambini di questa età. Quindi, una raccomandazione sul dosaggio sicuro ed efficace per i pazienti di età < 1 anno è ancora da definire.
Riduzione della dose nei pazienti che presentano tossicità ematologiche
Qualora l'ANC non si ristabilisca entro 6 settimane dall'inizio di un ciclo di trattamento, deve essere effettuato un aspirato midollare o biopsia per accertare una possibile malattia refrattaria. Se non ci sono segni di leucemia persistente, si raccomanda di ridurre del 25% la dose del ciclo successivo rispetto al precedente, una volta recuperato un livello di ANC ≥ 0,75 × 109/l. Se i pazienti presentano una ANC < 0,5 × 109/l per più di 4 settimane dall'inizio dell'ultimo ciclo, si raccomanda di ridurre del 25% la dose del ciclo successivo.
Riduzione della dose per pazienti che presentano tossicità non ematologiche
Eventi infettivi
Se un paziente sviluppa un'infezione clinicamente significativa, si può interrompere il trattamento con la clofarabina fino a quando l'infezione non sia clinicamente sotto controllo. A quel punto si può iniziare di nuovo il trattamento alla dose piena. Nel caso di una seconda infezione clinicamente significativa, il trattamento con la clofarabina deve essere sospeso fino a quando l'infezione non sia clinicamente sotto controllo e può essere quindi ripreso riducendo la dose del 25%.
Eventi non infettivi
Se un paziente presenta una o più tossicità severe (tossicità di grado 3 secondo i criteri comuni di tossicità (CTC, Common Toxicity Criteria) del National Cancer Institute (NCI) statunitense, esclusi nausea e vomito), il trattamento deve essere procrastinato fino a quando le tossicità non si risolvano con il ritorno ai parametri basali o cessino di essere severe e il vantaggio potenziale della prosecuzione del trattamento con la clofarabina sia superiore al rischio. In seguito si raccomanda di somministrare la clofarabina ad una dose ridotta del 25%.
Se un paziente va incontro alla stessa tossicità severa in una seconda occasione, il trattamento deve essere procrastinato fino a quando la tossicità non si risolva con il ritorno ai parametri basali o cessi di essere severa e il vantaggio potenziale della prosecuzione del trattamento con la clofarabina sia superiore al rischio. In seguito si raccomanda di somministrare la clofarabina ad una dose ridotta di un ulteriore 25%.
Nel caso in cui un paziente vada incontro a una tossicità severa per una terza volta, una tossicità severa che non si risolve entro 14 giorni (vedere sopra le esclusioni), o una tossicità potenzialmente fatale o invalidante (tossicità di grado 4 secondo i CTC dell'NCI statunitense), il trattamento con la clofarabina deve essere sospeso (vedere paragrafo 4.4).
Popolazioni speciali
Danno renale
I limitati dati disponibili indicano che la clofarabina si può accumulare nei pazienti con clearance della creatinina ridotta (vedere paragrafi 4.4 e 5.2). La clofarabina è controindicata nei pazienti con insufficienza renale severa (vedere paragrafo 4.3) e deve essere usata con cautela nei pazienti con insufficienza renale da lieve a moderata (vedere paragrafo 4.4).
I pazienti con danno renale moderato (clearance della cretinina da 30 a < 60 ml/min) richiedono una riduzione della dose del 50% (vedere paragrafo 5.2).
Compromissione epatica
Non esistono dati sui pazienti con compromissione epatica (bilirubina sierica > 1,5 volte l'ULN e AST e ALT > 5 volte l'ULN), e il fegato è un potenziale organo bersaglio per la tossicità. Per questo, la clofarabina è controindicata nei pazienti con compromissione epatica severa (vedere paragrafo 4.3) e deve essere usata con cautela nei pazienti con compromissione epatica da lieve a moderata (vedere paragrafo 4.4).
Modo di somministrazione
Il dosaggio raccomandato deve essere somministrato per infusione endovenosa, anche se negli studi clinici è stato somministrato attraverso un catetere venoso centrale. Clofarabina Teva non deve essere miscelata con altri medicinali né somministrata in concomitanza impiegando la stessa linea endovenosa (vedere paragrafo 6.2). Per le istruzioni sulla filtrazione e diluizione del medicinale prima della somministrazione, vedere paragrafo 6.6.
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
Uso in pazienti con severa insufficienza renale o severa compromissione epatica.
Allattamento al seno (vedere paragrafo 4.6).
Avvertenze speciali e precauzioni di impiego
Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione
Assumere Clofarabina Teva durante la gravidanza e l'allattamento
Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari
Non sono stati condotti studi relativi agli effetti della Clofarabina sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari. Tuttavia i pazienti devono essere avvisati della possibilità di sviluppare effetti indesiderati come capogiro, senso di testa vuota o episodi di svenimento durante il trattamento e di non guidare né far funzionare macchinari in tali circostanze.
Sintomi
Non sono stati riportati casi di sovradosaggio. Tuttavia è prevedibile che tra i possibili sintomi da sovradosaggio figurino nausea, vomito, diarrea e grave soppressione midollare. Fino ad oggi la massima dose giornaliera somministrata nell'uomo è stata di 70 mg/m2 per 5 giorni consecutivi (2 pazienti pediatrici con LLA). Tra le tossicità osservate in questi pazienti: vomito, iperbilirubinemia, incremento dei livelli delle transaminasi ed eruzione maculo-papulare.
Gestione
Non esiste una terapia con un antidoto specifico. Si raccomanda la sospensione immediata del trattamento, un'attenta osservazione e l'assunzione di adeguate misure di supporto.
Proprietà farmacodinamiche
Categoria farmacoterapeutica: agenti antineoplastici, antimetaboliti, analoghi della purina codice ATC L01BB06.
Meccanismo d'azione
La Clofarabina è un nucleoside purinico che agisce come antimetabolita. Si ritiene che esplichi l'attività antitumorale attraverso
...
Proprietà farmacocinetiche
Assorbimento e distribuzione
La farmacocinetica della Clofarabina è stata studiata in 40 pazienti di età compresa fra 2 e 19 anni con una LLA o LMA recidivante o refrattaria. I ...
Dati preclinici di sicurezza
Gli studi di tossicologia con Clofarabina nei topi, nei ratti e nei cani hanno identificato nei tessuti in rapida proliferazione i principali organi bersaglio della tossicità.
Nei ratti sono stati ...
Sodio cloruro
Acqua per preparazioni iniettabili
Acido cloridrico (per la regolazione del pH)