Bendamustina Eg 2,5 mg/ml polvere per concentrato per soluz. per infusione 5 flac.ni 100 mg
Bendamustina Eg 2,5 mg/ml polvere per concentrato per soluz. per infusione 5 flac.ni 25 mg
Informazioni commerciali sulla prescrizione
Trattamento di prima linea della leucemia linfocitica cronica (stadio Binet B o C) in quei pazienti per i quali non è appropriata una chemioterapia contenente fludarabina.
Linfoma non-Hodgkin indolente come monoterapia in pazienti che hanno avuto una progressione di malattia durante o entro 6 mesi dal trattamento con rituximab o con un regime terapeutico contenente rituximab.
Trattamento di prima linea del mieloma multiplo (stadio Durie –Salmon II con progressione o stadio III) in associazione con prednisone in pazienti di età superiore ai 65 anni che non sono eleggibili a trapianto autologo di cellule staminali e che presentano neuropatia clinica al momento della diagnosi che precluda l'uso di un trattamento contenente talidomide o bortezomib.
Posologia
Monoterapia per leucemia linfocitica cronica
100 mg/m2 di superficie corporea di bendamustina cloridrato nei giorni 1 e 2; ogni 4 settimane.
Monoterapia per Linfoma non-Hodgkin indolente refrattario al rituximab
120 mg/m2 di superficie corporea di bendamustina cloridrato nei giorni 1 e 2; ogni 3 settimane.
Mieloma multiplo
120-150 mg/m2 di superficie corporea di bendamustina cloridrato nei giorni 1 e 2 e 60 mg/m2 per superficie corporea di prednisone i.v. o per os nei giorni da 1 a 4; ogni 4 settimane.
Il trattamento deve essere interrotto o ritardato se i valori dei leucociti e/o delle piastrine scendono rispettivamente a < 3.000/µl o < 75.000/µl. Il trattamento può essere continuato dopo che i valori dei leucociti sono aumentati a > 4.000/µl e quelli delle piastrine a > 100.000/µl.
Il valore minimo (Nadir) di leucociti e piastrine è raggiunto dopo 14-20 giorni, con rigenerazione dopo 3-5 settimane. Si raccomanda un rigoroso monitoraggio della conta ematica durante gli intervalli liberi dalla terapia (vedere paragrafo 4.4).
In caso di tossicità non ematologica le riduzioni di dose devono essere basate sul grado peggiore secondo i Criteri Comuni di Tossicità (CTC) osservato nel ciclo precedente. Una riduzione del 50% della dose è raccomandata in caso di CTC di grado 3. Si raccomanda l'interruzione del trattamento in caso di CTC di grado 4.
Se il paziente richiede una variazione della dose, la dose ridotta calcolata individualmente deve essere somministrata nei giorni 1 e 2 del rispettivo ciclo di trattamento.
Compromissione epatica
Sulla base dei dati di farmacocinetica, non è necessario un aggiustamento della dose nei pazienti con compromissione epatica lieve (bilirubina sierica < 1,2 mg/dl). Si raccomanda una riduzione della dose del 30% nei pazienti con compromissione epatica moderata (bilirubina sierica 1,2-3,0 mg/dl).
Non sono disponibili dati in pazienti con compromissione epatica severa (bilirubina sierica > 3,0 mg/dl) (vedere paragrafo 4.3).
Compromissione renale
Sulla base dei dati di farmacocinetica, non è necessario un aggiustamento della dose nei pazienti con clearance della creatinina > 10 ml/min. L'esperienza relativa a pazienti con compromissione renale severa è limitata.
Popolazione pediatrica
Non ci sono esperienze su bambini e adolescenti trattati con bendamustina cloridrato.
Pazienti anziani
Non ci sono evidenze che aggiustamenti di dose siano necessari nei pazienti anziani (vedere paragrafo 5.2).
Modo di somministrazione
Per infusione endovenosa della durata di 30-60 minuti (vedere paragrafo 6.6).
L'infusione deve essere somministrata sotto la supervisione di un medico qualificato ed esperto nell'uso di agenti chemioterapici.
La riduzione della funzione midollare è correlata all'aumento della tossicità ematologica indotta dai chemioterapici. Il trattamento non deve essere iniziato se i valori dei leucociti e/o delle piastrine scendono rispettivamente a < 3.000/µl o < 75.000/µl (vedere paragrafo 4.3).
Precauzioni da adottare prima di maneggiare o somministrare il medicinale
Per le istruzioni sulla ricostituzione e la diluizione del medicinale prima della somministrazione, si rimanda al paragrafo 6.6.
- Ipersensibilità al principio attivo o a uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1;
- durante l'allattamento;
- grave compromissione della funzione epatica (bilirubina sierica > 3.0 mg/dl);
- ittero;
- grave soppressione midollare e gravi alterazioni della conta ematica (valori di leucociti e/o piastrine scesi rispettivamente a < 3.000/µl o < 75.000/µl);
- interventi di chirurgia maggiore entro 30 giorni dall'inizio del trattamento;
- infezioni, soprattutto quando comportano leucopenia;
- vaccino anti-febbre gialla.
Avvertenze speciali e precauzioni di impiego
Mielosoppressione
I pazienti trattati con bendamustina cloridrato possono manifestare mielosoppressione. In caso di mielosoppressione dovuta al trattamento, leucociti, piastrine, emoglobina e neutrofili devono essere controllati almeno settimanalmente. Prima di iniziare il successivo ciclo di terapia, sono raccomandati i seguenti parametri: valori di leucociti e/o di piastrine rispettivamente > 4.000/µl o > 100.000/µl.
Infezioni
So
no state segnalate infezioni, incluse polmoniti e sepsi. In rari casi l'infezione è sta
ta associata ad ospedalizzazione, shock settico e morte. Pazienti con neutropenia e/o linfopenia dopo trattamento con bendamustina cloridrato sono più suscettibili alle infezioni. I pazienti con mielosoppressione dopo trat
tamento con bendamustina cloridrato devono essere avvisati di contattare un medico in caso abbiano sintomi o segni di infezione, inclusi febbre o sintomi respiratori.
Reazioni cutanee
È stato riportato un certo numero di reazioni cutanee. Questi eventi hanno incluso eruzione cutanea, reazioni tossiche cutanee ed esantema bolloso. Alcuni eventi si sono manifestati quando bendamustina cloridrato è stata somministrata in associazione con altri agenti anticancerogeni, e per questo motivo è incerta la precisa correlazione. Quando insorgono reazioni cutanee, queste possono progredire e aumentare di gravità con ulteriori trattamenti. Se le reazioni cutanee peggiorano, la somministrazione di bendamustina cloridrato va interrotta o sospesa. Per reazioni cutanee gravi dove si sospetta una relazione con bendamustina cloridrato, il trattamento deve essere sospeso.
Pazienti con disturbi cardiaci
Durante il trattamento con bendamustina cloridrato, deve essere strettamente monitorata la concentrazione di potassio nel sangue, devono essere somministrati supplementi di potassio in presenza di valori di K+< 3,5 mEq/l e vanno eseguite registrazioni ECG.
Nausea, vomito
Può essere somministrato un antiemetico per il trattamento sintomatico di nausea e vomito.
Sindrome da lisi tumorale
Nel corso delle sperimentazioni cliniche è stata riportata sindrome da lisi tumorale associata al trattamento con bendamustina cloridrato. La sindrome da lisi tumorale insorge generalmente entro le 48 ore dalla prima dose di bendamustina cloridrato e, senza interventi, può condurre ad insufficienza renale acuta e morte. Misure preventive includono un adeguato stato volemico, lo stretto monitoraggio degli esami ematochimici, in particolare potassiemia ed uricemia. L'uso di allopurinolo durante le prime due settimane di trattamento con bendamustina cloridrato può essere preso in considerazione, ma non è obbligatorio. Tuttavia, quando bendamustina e allopurinolo sono stati somministrati in concomitanza, sono stati segnalati sporadici casi di sindrome di Stevens–Johnson e di Necrolisi Epidermica Tossica.
Anafilassi
Negli studi clinici si sono verificate comunemente reazioni infusionali alla bendamustina cloridrato. I sintomi sono generalmente lievi e includono febbre, brividi, prurito ed eruzione cutanea. Severe reazioni anafilattiche e anafilattoidi si sono verificate in rari casi. I pazienti devono essere interrogati in merito a sintomi indicativi di reazioni infusionali dopo il primo ciclo di terapia. Si devono prendere in considerazione misure per prevenire reazioni severe, inclusi gli antistaminici, gli antipiretici e i corticosteroidi nei cicli successivi nei pazienti che hanno in precedenza manifestato reazioni infusionali.
Pazienti che hanno manifestato reazioni di tipo allergico di grado 3 o maggiore, tipicamente non sono stati ritrattati.
Contraccezione
Bendamustina cloridrato è teratogena e mutagena.
Durante il trattamento le donne non devono iniziare una gravidanza. I pazienti maschi non devono concepire un figlio durante e nei 6 mesi successivi al trattamento. Devono essere informati in merito alla conservazione dello sperma prima del trattamento con bendamustina cloridrato, a causa di possibile infertilità irreversibile.
Stravaso
Un'iniezione extravasale deve essere interrotta immediatamente. L'ago deve essere rimosso dopo una breve aspirazione. Dopodiché l'area tissutale coinvolta dallo stravaso deve essere raffreddata e il braccio sollevato. Trattamenti supplementari, come l'uso di corticosteroidi, non sono di chiaro beneficio.
Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione
Non sono stati condotti studi di interazione in vivo.
Quando la bendamustina cloridrato viene somministrata in associazione con agenti mielosoppressivi, l'effetto sul midollo osseo di bendamustina cloridrato e/o dei co-medicamenti può venire potenziato. Qualunque trattamento che riduca lo stato funzionale del paziente o che peggiori la funzione midollare può aumentare la tossicità di bendamustina cloridrato.
L'associazione di bendamustina cloridrato con ciclosporina o tacrolimus può produrre una eccessiva immunosoppressione, con rischio di linfoproliferazione.
I citostatici possono ridurre la formazione di anticorpi dopo vaccinazione con virus vivo, ed aumentare il rischio di infezioni ad esito fatale. Il rischio aumenta in soggetti che sono già immunosoppressi a causa della malattia di base.
Il metabolismo di bendamustina coinvolge il citocromo P450 (CYP) isoenzima 1A2 (vedere paragrafo 5.2). Pertanto esiste la possibilità di interazione con gli inibitori CYP 1A2, quali fluvoxamina, ciprofloxacina, aciclovir, cimetidina.
Fertilitą, gravidanza e allattamento
Gravidanza
I dati sull'uso di bendamustina cloridrato nelle donne in gravidanza sono insufficienti. In studi non clinici, bendamustina cloridrato è risultata embrio- e feto-letale, teratogena e genotossica (vedere paragrafo 5.3). Durante la gravidanza bendamustina cloridrato non deve essere usata, se non strettamente necessaria. La madre deve essere informata sui rischi per il feto. Se il trattamento con bendamustina cloridrato è assolutamente necessario durante la gravidanza o se la gravidanza si verifica durante il trattamento, la paziente deve essere informata sui rischi per il nascituro, e deve essere attentamente monitorata. Si deve considerare la possibilità di una consulenza genetica.
Fertilità
Donne potenzialmente fertili/contraccezione
Donne potenzialmente fertili devono usare metodi di contraccezione, sia prima che durante la terapia con bendamustina cloridrato.
Agli uomini in trattamento con bendamustina cloridrato si raccomanda di non concepire figli durante e sino a sei mesi dopo la fine del trattamento. Devono essere informati in merito alla conservazione dello sperma prima del trattamento, a causa della possibilità di infertilità irreversibile dovuta alla terapia con bendamustina cloridrato.
Allattamento al seno
Non è noto se bendamustina sia escreta nel latte materno, perciò bendamustina cloridrato è controindicata durante il periodo di allattamento (vedere paragrafo 4.3).
L'allattamento deve essere interrotto durante il trattamento con bendamustina cloridrato.
Effetti sulla capacitą di guidare veicoli e sull'uso di macchinari
Non sono stati condotti studi relativamente agli effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari. Tuttavia, sono state segnalate atassia, neuropatia periferica e sonnolenza durante il trattamento con bendamustina cloridrato (vedere paragrafo 4.8). I pazienti devono essere avvisati che, nel caso in cui manifestino tali sintomi, devono evitare attività potenzialmente pericolose come guidare ed utilizzare macchinari.
Riassunto del profilo di sicurezza
Le più comuni reazioni avverse con bendamustina cloridrato sono reazioni avverse ematologiche (leucopenia, piastrinopenia), tossicità dermatologica (reazioni allergiche), sintomi costituzionali (febbre), sintomi gastrointestinali (nausea, vomito).
Tabella delle reazioni avverse
La
tabella seguente riflette i dati ottenuti negli studi clinici con bendamustina cloridrato.
Classificazione
per sistema organo secondo MedDRA
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Molto comune
≥ 1/10
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Comune
≥ 1/100 - < 1/10
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Non comune
≥ 1/1.000 -
< 1/100
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Raro
≥ 1/10.000 -
< 1/1.000
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Molto raro
< 1/10.000
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Non nota (la
frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili)
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Infezioni ed infestazioni
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Polmonite primaria
at ipica
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Tumori benigni, maligni e non
specificati (cisti
e polipi compresi)
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Sindrome da lisi tumorale
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Patologie del sistema
emolinfopoietico
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Leucopenia NOS*,
trombocitopenia
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Emorragia, anemia,
neutropenia
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Emolisi
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Disturbi del sistema
immunitario
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Ipersensibilità NOS*
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Reazione anafilattica,
reazione
anafilattoide
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Shock anafilattico
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Patologie del sistema
nervoso
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Insonnia
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Sonnolenza, afonia
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Disgeusia, parestesia,
neuropatia
sensoriale periferica,
sindrome anticolinergica, patologie neurologiche, atassia, encefalite
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Patologie cardiache
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Disfunzione cardiaca, come
palpitazioni, angina pectoris, aritmia
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Versamento pericardico
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Tachicardia infarto del
miocardio, insufficienza cardiaca
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Patologie vascolari
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Ipotensione, ipertensione
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Insufficienza circolatoria acuta
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Flebite
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Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
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Disfunzione polmonare
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Fibrosi polmonare
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Patologie gastrointestinali
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Nausea, vomito
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Diarrea, stipsi, stomatite
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Esofagite emorragica emorragia gastrointestinale
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Patologie epatobiliari
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Insufficienza epatica
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Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
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Alopecia; alterazioni cutanee NOS*
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Eritema, dermatiti, prurito, esantema
maculo- papulare, iperidrosi
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Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella
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Amenorrea
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Infertilità
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Patologie sistemiche e
condizioni relative alla sede di somministrazione
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Infiammazione delle mucose,
affaticamento, piressia
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Dolore, brividi, disidratazione,
anoressia
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Insufficienza multiorgano
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Esami diagnostici
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Diminuzione dell'emoglobina, aumento di creatinina, aumento di urea
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Aumento di AST, aumento di ALT, aumento di fosfatasi alcalina, aumento di bilirubina, ipokaliemia
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NOS = Non altrimenti specificato
Descrizione delle reazioni avverse selezionate
Sono stati osservati alcuni casi di sindrome di Stevens-Johnson e di Necrolisi Epidermica Tossica in pazienti che hanno usato bendamustina in associazione con allopurinolo, o con allopurinolo e rituximab.
Il rapporto CD4/CD8 può essere ridotto. È stata osservata una riduzione della conta dei linfociti. Nei pazienti immuno-soppressi potrebbe aumentare il rischio di infezione (per es. con herpes zoster).
Ci sono stati casi isolati di necrosi in seguito a somministrazione accidentale extra-vascolare, necrosi epidermica tossica, sindrome da lisi tumorale e anafilassi.
Ci sono segnalazioni di tumori secondari, inclusi sindrome mielodisplastica, malattie mieloproliferative, leucemia mieloide acuta e carcinoma bronchiale. Non è stata accertata la correlazione con la terapia con bendamustina cloridrato.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.
Dopo una somministrazione di 30 minuti di infusione di bendamustina cloridrato una volta ogni 3 settimane, la dose massima tollerata (MTD) è stata 280 mg/m2. Sono insorti eventi cardiaci CTC grado 2 compatibili con modificazioni ischemiche dell'ECG, che sono stati considerati “dose limitanti“.
In uno studio successivo con infusione di bendamustina cloridrato di 30 minuti nei giorni 1 e 2 ogni 3 settimane, la MTD è stata 180 mg/m2. La tossicità “dose limitante“ è stata rappresentata da piastrinopenia di grado 4. Con questo schema, la tossicità cardiaca non è stata di tipo “dose-limitante“.
Contromisure
Non esiste un antidoto specifico. Come contromisure efficaci nel controllo degli effetti indesiderati ematologici, possono essere effettuati il trapianto di midollo osseo e trasfusioni (piastrine, eritrociti concentrati), oppure possono essere somministrati fattori di crescita ematologici.
Bendamustina cloridrato e i suoi metaboliti sono dializzabili in misura ridotta.
3 anni.
Soluzione per infusione
Dopo la ricostituzione e la diluizione, la stabilità chimica e fisica è stata dimostrata per 3,5 ore a 25°C/60% RH e per 2 giorni da 2°a 8°C in sacche di polietilene.
Dal punto di vista microbiologico il prodotto dovrebbe essere usato immediatamente. Se non usato immediatamente i tempi di conservazione in uso e le condizioni di conservazione prima dell'uso sono responsabilità dell'utilizzatore e di norma non superano le 24 ore a 2-8°C, a meno che la ricostituzione/diluizione (ecc) sia stata condotta in condizioni asettiche convalidate e controllate.
Conservare il flaconcino nel contenitore esterno per proteggerlo dalla luce.
Per le condizioni di conservazione del medicinale ricostituito o diluito, si rimanda al paragrafo 6.3.